LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

martedì, gennaio 29, 2008

Didattica: dalla trasmissione alla costruzione. Papini l'aveva già detto.

Tra i punti fondamentali della rivoluzione scolastica netfuturista c'è l'abbandono della didattica trasmissiva in favore di una didattica centrata su critica, creatività e costruzione cooperativa del sapere. Questa transizione dal vecchio al nuovo, benchè accettata e teorizzata già da tempo da autorevoli pedagogisti, stenta ad entrare nella pratica didattica quotidiana. Licei e università dovrebbero essere enormi fucine creative e invece sono ridotti a polverose gabbie in cui i giovani vengono educati alla mediocrità e alla passività, alla vigliaccheria e al trasformismo.
Voglio proprorvi poche righe di Giovanni Papini, tratte da Chiudiamo le scuole (1 giugno 1914). Sono tratte da quello che considero il testo più brillante che sia mai stato scritto sulle scuole. E questo mio giudizio trova conferma nel fatto che le opinioni che leggerete lasciano chiaramente percepire un Papini già consapevole - un secolo fa! - dell'inadeguatezza della didattica trasmissiva e della necessità di favorire maggiormente lo sviluppo creativo degli studenti.


"Soltanto per caso e per semplice coincidenza - raccoglie tanta di quella gente! - la scuola può essere il laboratorio di nuove verità. Essa non è, per sua natura, una creazione, un'opera spirituale ma un semplice organismo e strumento pratico. Non inventa le conoscenze ma si vanta di trasmetterle. E non adempie bene neppure a quest'ultimo ufficio - perché le trasmette male o trasmettendole impedisce il più delle volte, disseccando e storcendo i cervelli ricevitori, il formarsi di altre conoscenze nuove e migliori".

Una nota curiosa. Polemicamente curiosa. I professori che, nei licei e nelle università, continuano nella loro reazionaria operazione meramente trasmissiva sono gli stessi che hanno escluso Papini e i futuristi dalla cerchia degli autori degni di studio.

Tutto - come sempre - torna.

Antonio Saccoccio

p.s. In questo mio vecchio post trovate il testo integrale di Chiudiamo le scuole, che non può mancare nella biblioteca di ogni netfuturista.

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martedì, gennaio 22, 2008

Gli sfruttatori del futurismo

Nel 1914 venne proiettato il film Mondo Baldoria, con la regia di Aldo Molinari. Il film non era futurista, ma era ispirato al manifesto Il controdolore di Aldo Palazzeschi e conteneva elementi che dichiaratamente si rifacevano al futurismo. All'uscita F. T. Marinetti diffuse un volantino intitolato "Gli sfruttatori del futurismo", in cui attaccava non solo la pellicola in questione, ma anche tutti coloro che in quel periodo tentavano di sfruttare il successo che otteneva il movimento futurista. Leggiamo qualche brano da questo testo, come sempre incisivo e perfettamente fedele all'intero pensiero marinettiano.
Gli sfruttatori del futurismo
"Noi teniamo a dichiarare che non abbiamo in alcun modo partecipato all'invenzione, all'esecuzione e al commercio di una cinematografia che circola in Italia destando curiosità per il suo titolo abilmente fabbricato: «Mondo Baldoria, prima pellicola futurista». In questa film furono introdotti dei frammenti del Pathé Journal dove figurano le nostre persone, in modo che il pubblico attribuisce a noi la suddetta film. Respingiamo sdegnosamente la responsabilità di tutte le ignobili contraffazioni teatrali e balordaggini scritte e dipinte che molti, in mala fede e a scopo di lucro, gabellano per manifestazioni futuriste".
[...]
Le contraffazioni si moltiplicano, ora che il futurismo, celebre nel mondo, è diventato un'etichetta rimunerativa. Noi riceviamo tutti i giorni proposte grottesche, espresse con un entusiasmo che ci fa schifo, da parte di gente che dopo averci insultati, vilipesi e derisi, vorrebbe oggi, per speculazione, farsi banditrice del Futurismo.
La venalità che anima costoro e la pecoraggine delle loro ammirazioni tardigrade, li caratterizzano come i più terribili nemici del Futurismo che ha per elementi essenziali il disinteresse eroico e l'intuizione divinatrice. Dopo aver speculato sul culto del passato, questi passatisti mascherati vorrebbero ora speculare sugli entusiasmi futuristi.
Il Futurismo, come tendenza antitradizionale, rinnovatrice e stimolatrice del genio italiano, è vastissimo, ha gradazioni infinite e abbraccia una grande varietà di temperamenti più o meno futuristi.
Noi esortiamo i nostri veri amici a non lasciarsi sedurre dalle inevitabili proposte di Serate che i nuovi speculatori del Futurismo fanno a loro, come le fanno a noi coll'unico scopo di lucrare, prostituendo il Futurismo in grandi chiassate teatrali".
Ho evidenziato volutamente in rosso i continui attacchi che Marinetti compie contro la mentalità utilitaristica e mercantile, che vorrebbe approfittarsi dei successi del Futurismo per ottenerne vantaggi e visibilità personale.
La battaglia di Marinetti contro gli sfruttatori del futurismo è durissima.
Questa battaglia resta uno dei punti più nobili e attuali della battaglia di Marinetti.
Mai inchinarsi all'utilitarismo.
Mai inchinarsi alla mercificazione.
Mai fare arte a fine di lucro.
Questa battaglia, resa oggi ancora più necessaria per l'invadenza dell'imbecillità mass-mediatica, è ereditata dal NetFuturismo, radicalmente e senza alcuna concessione.
Chi prova e proverà a sfruttare il nome del Futurismo e del NetFuturismo inscenando manifestazioni grottesche, penose e contrarie allo spirito futurista e netfuturista con il solo fine di ottenere visibilità e vantaggi personali, è un nemico del NetFuturismo.
Antonio Saccoccio

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lunedì, gennaio 14, 2008

Gambe al titanio: vince la tecnica, perde l'uomo

Quella di Oscar Pistorius è una storia davvero deprimente. Ed è la dimostrazione che senza un'umanità rinnovata anche i progressi della scienza possono diventare inutili, e persino dannosi. E' la dimostrazione di quanto i mass media rimbecilliscano e diffondano le più stupide e infantili idiozie come grandi conquiste di civiltà.
La storia di Pistorius testimonia un successo straordinario della tecnica.
E la stupidità cronica dell'umanità.
A quest'uomo, privo degli arti inferiori, la tecnica di oggi ha regalato due nuove gambe. Gambe meccaniche di titanio (o forse carbonio). Gambe straordinarie. Quest'uomo ora può correre come e più di molti uomini che hanno gambe di carne e ossa.
Sarebbe tutto stupendo.
Se non ci fosse l'umana stupidità.
Perchè lo stesso Pistorius, o qualcuno che lo ha consigliato decisamente male, si è intestardito a portare avanti una battaglia che è tanto idiota quanto tristissima: gareggiare alle Olimpiadi di Pechino con atleti normodotati. Avete capito bene. Un uomo con gambe al titanio vorrebbe gareggiare nelle stesse gare in cui altri gareggiano con i loro arti naturali. Ovviamente i tecnici hanno dichiarato che la cosa non è proponibile, essendo Pistorius chiaramente avvantaggiato dalle sue protesi. La cosa paradossale è che Pistorius vorrebbe gareggiare in specialità come i 100, 200 e 400 metri, specialità in cui la vittoria si decide per pochi centesimi di secondo. Ora, fermo restando che non è calcolabile quanti decimi o centesimi di secondo di vantaggio (o svantaggio) simili protesi possano dare, che senso ha partecipare ad una gara in cui tutti gli altri non sono nelle tue stesse condizioni? C'è bisogno di un docente di biomeccanica per dirti che non puoi perchè hai prestazioni differenti dagli altri?
E' davvero deprimente a volte la natura umana. La tecnica ha incredibilmente e stupendamente regalato ad un uomo quello che la sfortuna gli aveva tolto. C'è tanta gente che non ha più le gambe e darebbe chissà cosa per essere come quell'uomo. Ci si potrebbe fermare a godersi la bellezza e la gioia di poter nuovamente camminare, addirittura correre e gareggiare. E cosa fa invece quell'uomo? Getta via il più bel dono che poteva dargli la tecnica per uno stupido infantile capriccio da bambino viziato. Quello che era uno splendido sogno si è così trasformato in uno spettacolo grottesco degno della peggior fiction all'italiana. "Fate correre Pistorius con gli altri!" "Non è giusto!!" "E' come gli altri!" "Razzisti!!". Mi pare di sentirle le urla dei minorati plagiati dalla propaganda mass-mediatica.
Trasformare il sogno in un incubo. Siamo capaci anche di questo oggi.
Lo dico con enorme amarezza: se non cambiamo in fretta modo di pensare finiremo tutti con un grande suicidio collettivo. Stiamo sputando su tutto quanto c'è di più bello e grande in questo nostro mondo.
Riprendiamo a ragionare con il nostro cervello, spegniamo quella maledetta televisione e riscopriamo la nostra più autentica umanità.
Questo è il futuro.
Questo è il netfuturismo.
Antonio S.

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sabato, gennaio 12, 2008

Futurismo, Netfuturismo e faziosità politica

L'operazione di delegittimazione ideologica e politica condotta contro il futurismo e Marinetti fu sempre accanita, ma raggiunse vigliaccamente l'apice negli anni del dopoguerra, dopo la morte del fondatore del movimento, che non era così più in grado di rispondere - brillantemente come aveva sempre fatto - alle calunnie e alle maldicenze dei critici. Tale faziosità critica e ideologica è ancor più penosa se si considera il fatto che Marinetti non fu mai fazioso, soprattutto a livello politico. Difese sempre il futurismo, ma non si schierò mai ciecamente in difesa di una parte politica. Ecco come l'aeropittore Tullio Crali definì Marinetti nel corso di una commovente intervista rilasciata ad Alberto Schiavo:
"Marinetti è stato sempre e comunque e soprattutto futurista. Questa è la mia impressione. Perchè ha seguito la sua natura e la sua volontà. E nel suo essere futurista non è mai entrata la faziosità di un genere che "entra in politica". Non fu mai fazioso. Una volta eravamo a casa sua, in un gruppo di amici, a parlar di Majakowski e di futurismo russo. Qualcuno obiettò: "Ma Majakowski è un comunista". Ed egli allora ribattè immediatamente: "Non ha nessuna importanza. Perchè Majakowski è prima di tutto un grande poeta".
Abbiamo tutti molto da imparare dall'uomo Marinetti. Chi oggi lo disprezza in virtù di una malevola associazione con il fascismo, dovrebbe rileggere attentamente questa testimonianza di Tullio Crali.
Come è noto, i netfuturisti hanno la stessa antipatia dei futuristi per la faziosità politica. Marinetti e i futuristi si posero su un altro livello rispetto ai politici del loro tempo; allo stesso modo i netfuturisti agiscono oggi al di fuori delle logiche politiche contemporanee. Siamo molto al di sopra, come molto al di sopra furono i futuristi.
Antonio Saccoccio

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mercoledì, gennaio 09, 2008

scuola paleolitica: il peggiore antifuturismo

Molti di voi saranno a conoscenza del fatto che l'attuale Ministro (sic) della Pubblica Istruzione ha deciso che a scuola non ci saranno più sperimentazioni.
E la scuola italiana fa un salto indietro di almeno 30-40 anni.
Il Ministro per i Rapporti con il Paleolitico Inferiore vuole così.

Progredire è forse la più nobile delle aspirazioni umane. I politici in Italia invece ci fanno costantemente regredire.
Poi non venite a chiederci perchè siamo futuristi e netfuturisti.

Comprendere il passato.
Affrontare il presente.
Aggredire il futuro.

Di queste tre cose abbiamo bisogno.
I politici non ne prendono in considerazione neppure una.

Antonio Saccoccio

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martedì, gennaio 01, 2008

Il mio Capodanno

I botti per le strade, con la loro vorticosa anarchia di luci-fischi-rumori, sono più belli del concerto di Capodanno, raduno militarizzato per amanti di rancidi balli di corte.

Antonio Saccoccio

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