A volte mi chiedono "Ma un neofuturista cosa vuole combattere? chi è per il neofuturista il passatista del terzo millennio?"
Nella mia testa è chiarissimo chi e cosa è oggi passatista, l'ho spiegato più volte e d'altra parte basta leggere i miei manifesti. Ma spesso la gente non comprende quando si parla di idee e valori. Vuole i nomi, i fatti.
Ebbene, eccovi un nome e un fatto.
Il nome è quello di Edoardo Sanguineti.
Il fatto solo le sue dichiarazioni, recenti e passate.
Sanguineti, il materialismo storico e la lotta di classe.
Leggete cosa ha dichiarato recentemente il noto poeta, candidato a sindaco di Genova e sostenuto dalla sinistra radicale italiana.
"Restaurare l'odio di classe, perché i potenti odiano i proletari e l'odio deve essere ricambiato"
E' forse opportunismo politico in vista delle primarie che si terranno a febbraio? Forse. Ma leggete cosa dichiarava Sanguineti già in un’intervista rilasciata a "Telecittà" di Genova e riproposta in parte da «L'Unità» il 20/10/2003:
"Credo che la Sinistra che voglia proclamarsi Sinistra debba rivolgersi nuovamente al proletariato, e parlare chiaramente del fatto che viviamo in una Nazione in cui esiste - come in tutte le nazioni - una massa enorme di proletari che debbono riappropriarsi della coscienza di classe. Questo è il compito della Sinistra perché, piaccia o dispiaccia, dopo Marx ed Engels c'è solo una Sinistra, le altre sono Sinistre per modo di dire. C'è la Sinistra alla Blair, tanto per capirci. La sinistra di un guerrafondaio aperto, che ha falsificato documenti e copiato Internet, per legittimare le sue scelte. Mentre oggi purtroppo la coscienza di classe appartiene in esclusiva e da tempo ai borghesi, ai capitalisti. I quali tranquillamente sanno di essere borghesi e capitalisti e perciò difendono i valori dell'impresa, del profitto. Di contro, per la Sinistra non esistono più proletari, laddove il numero del proletariato effettivo è aumentato."
Ma andiamo avanti. Eccolo in un'altra recente intervista.
"Fino a un paio di decenni fa le distinzioni di classe erano molto evidenti, e per questo anche la coscienza di classe era più viva. Il proletariato sapeva di essere subordinato ai datori di lavoro, e al tempo stesso sapeva che la sua consapevolezza poteva servire in qualche modo da modello e da stimolo nei confronti di altre classi di lavoratori. Poi progressivamente, dopo le difficoltà del dopoguerra, il benessere sempre più diffuso ha fatto crescere i ceti medi, in cui la coscienza di classe è più attenuata. Ricordo a questo proposito ciò che risposi in quegli anni a un professore che mi confessava di non sapere a quale classe appartenesse. “Quando lei insegna e il suo lavoro è ricompensato - gli dissi - lei è un lavoratore dipendente e in un buona sostanza appartiene al proletariato. Se però possiede due o tre alloggi e li affitta, allora smette di essere proletario e diventa in qualche modo classe dominante”.
Questa della domanda del professore è l'apice della mediocrità passatista. Ve lo immaginate questo professore sconvolto da un dubbio di tale importanza esistenziale: non sapere a quale classe appartiene. Che profondità, che dilemmi! Ma per Sanguineti, convinto assertore del materialismo storico, per l'uomo è essenziale sapere a quale classe appartiene. Ragazzi, uomini, donne, ve lo siete mai chiesti a quale classe appartenete? Io mai. Di solito mi pongo domande un po' più importanti. Ma per Sanguineti la coscienza di classe è vitale.
Insomma, questo non è un esempio di passatismo. Questo è il trionfo del passatismo. Dal lessico alle idee, alle prospettive future.
E' incredibile come tutto quest'armamentario ideologico sia sopravvissuto al Novecento. E' vero che Sanguineti ha la sua età, ma lascia comunque stupiti l'incapacità di rinnovarsi da parte di un uomo che nel dopoguerra è stato un avanguardista convinto. Avanguardista in arte, conservatore e reazionario nel resto. Ma la parola giusta è passatista. Sanguineti è un passatista.
Insomma, i Neofuturisti parlano di dare un calcio all'omologazione socio-culturale del secondo Novecento e qui c'è ancora chi se ne esce fuori con teorie ottocentesche.
Sanguineti: un passatista al quadrato.
Antonio S.
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