Come ci si può oggi definire artisti (Artisti!) e non avere avuto per anni (decenni!) la minima evoluzione nella propria concezione dell'arte?
E' sempre più sconcertante leggere di concezioni dell'arte arretratissime.
Abbiamo più volte espresso la nostra condanna per tutta l'arte decorativa ed estetizzante: arte inutile. La battaglia è ancora lunga. Ma noi netfuturisti siamo oggi in grado di continuare sulla via aperta da Marinetti e Duchamp e in seguito portata avanti decisamente da creativi puri come Manzoni, Kosuth e altri.
Ora voglio solo ricordarvi che proprio Duchamp poteva affermare molti decenni fa:
"In Francia c'è un vecchio detto, "stupido come un pittore". Il pittore veniva considerato stupido, mentre il poeta e lo scrittore erano ritenuti molto intellingeti. Volevo essere intelligente. Dovevo avere l'idea di inventare. Non vale nulla essere un altro Cézanne. Nel mio periodo visivo c'è un po' di quella stupidità del pittore. Tutto il mio lavoro nel periodo precedente al Nudo era pittura visiva. Poi pervenni all'idea. Considerai la formulazione derivante dall'idea come un modo per sfuggire alle influenze esterne".
Il problema fondamentale non è "pittura o non pittura?". Il vero problema è "invenzione o ripetizione?". Oggi ci sono artisti che lavorano solo con i nuovi media digitali ma che hanno una concezione dell'arte tradizionalissima (passatista o presentista che sia). I pittori erano presi a bersaglio da Duchamp non in quanto tali, ma per essere anti-creativi, per ripetere modelli tradizionali senza metterli mai in discussione.
Ci vogliono idee.
Altrimenti... bête comme un peintre.
Antonio Saccoccio
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