LIBERI DALLA FORMA

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venerdì, marzo 30, 2012

Anarchismo (e futurismo) per Renzo Novatore

Futurismo e anarchismo sono due strade di ribellione destinate ad incrociarsi inevitabilmente. Il fuoco vitale e volontaristico che brucia nelle anime dei futuristi e in quelle degli anarchici è spesso indistinguibile. Alcuni testi di Renzo Novatore (1890-1922), anarchico che nel suo breve percorso incrociò il Futurismo, dimostrano perfettamente quanto gli anarchici siano profondamente anche futuristi.
Nell’anarchismo – in fatto di vita praticamente e materialmente vis dei due diversi concetti filosofici, comunistico e individualistico, che lo dividono nel campo teorico, due istinti spirituali e fisici i quali servono a distinguere due temperamenti di proprietà comune a tutte e due le tendenze teoriche e filosofiche. Pur figli entrambi della stessa sofferenza sociale, abbiamo due istinti diversi che ci danno due diverse sofferenze di origine edonistica.

Vi sono quelli che soffrono – direbbe il Nietzsche – per esuberanza di vita (comunisti e individualisti) e vi sono quelli che soffrono d’impoverimento della vita. A questi ultimi appartengono quei comunisti e quegli individualisti amanti della quiete e della pace, del silenzio e della solitudine. Ai primi appartengono quei comunisti e quegli individualisti che sentono l’io interiore che sentono l’io interiore come un possente fremito dionisiaco traboccante di potenza, e la vita come una manifestazione eroica di forza e di volontà. Sono coloro che hanno il bisogno irresistibile di gettare la fiamma del loro “io” contro le muraglie del mondo esteriore per scardinare e vivere la tragedia. Noi siamo di questi!

Oggi la storia dell’umanità è giunta a uno – forse il più grandioso – di quei suoi tanti vortici ove l’anima dell’uomo è chiamata a rinnovarsi radicalmente sulle rovine magnificamente orrende del fuoco e del sangue, della catastrofe e della distruzione, o cristallizzarsi vigliaccamente nel decrepito e cadaverico concetto di vita che ci ha dettato e imopsto l’anacronistica socità borghese.  
Il vitalismo e il volontarismo degli autentici futuristi appartengono anche a Novatore. L'audacia, e quindi la lotta contro tutti gli atteggiamenti vili, è un'altra caratteristica imprescindibile per i ribelli anarchici e futuristi. Come lo è l'istinto dionisiaco-nitzscheano. 
Se questo pugno di audaci non balzerà fuori dall’ombra per gettare sulla laida faccia della società borghese il nero guanto di sfida e di rivolta, i rettili della demagogia politicantesca e tutti i saltinbanchi speculatori ed ipocriti dell’umano dolore rimarranno essi i padroni del campo e sul tragico sole rosso che cerca illuminare l’oscuro vortice della cupa storia che passa, getteranno l’oscena maschera di biacca portata sul libero orizzonte dell’umano pensiero da quel debosciato arlecchino che nomasi “Marx” e tutto finirà in una commedia turpe e grottesca innanzi alla quale ogni anarchico dovrebbe suicidarsi per dignità e per vergogna.


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