LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

mercoledì, settembre 29, 2010

Del turismo passatista e presentista

Che un netfuturista sia un gran viaggiatore è scontato. La concezione indiscutibilmente dinamica evolutiva ricercatTiva dell'esistenza non può che spingerci a violare con frequenza i confini territoriali domestici per avventuararci un po' ovunque.
Vi parlerò di uno degli aspetti dell'immensificazione personale che ricevo in dono da questi viaggi. No, non è qualcosa di positivo in assoluto, ma è qualcosa che sembrerebbe essere totalmente negativo.
Alludo al momento in cui mi rendo davvero conto che la quasi totalità di chi lascia la propria casa per un altro luogo non riesce a goderne se non in minima parte. Parlo del ben noto turismo imbecille, il turismo passapresentista.
In estrema sintesi il turista imbecille è quello per cui va bene il programma di viaggi di un qualsiasi tour operator. Non voglio neppure qui affrontare il discorso sull'inutilità oggi delle agenzie di viaggi e simili, dato che chiunque abbia una discreta autonomia sa organizzare da solo il proprio viaggio in modo molto più che soddisfacente. Voglio qui parlare dell'incapacità che ha oggi il turista passapresentista di rendersi conto che i normali tour impacchettati preconfezionati a tutto servono meno che a conoscere in modo anche superficiale un luogo. Tutto si riduce invariabilmente ad una serie più o meno inutile di piccole grandi curiosità che attirerebbero forse l'attenzione di un bimbo di 6-7 anni (se non fosse per il fatto che il bimbo non ci sta neppure a sentire, per fortuna, e vuole scoprire le cose a modo suo). Vai a Monaco di Baviera? E allora, non c'è scampo, devi andare a Marienplatz. Benissimo. Ma non per rendersi un attimo conto di cosa rappresentava ieri e rappresenta oggi quella piazza. No. In piazza bisogna guardare come tanti allocchi verso l'alto, tutti insieme. Per vedere finalmente azionarsi il famoso carillon! Meraviglia. E così si torna a casa dicendo "Monaco è proprio fantastica, ho visto il carillon in piazza!". La città non esiste, si tira dritto da una chiesa all'altra fino ad arrivare al fantastico carillon. Al massimo qualche osservazione scontatissima sulle birrerie. Della città e dei suoi abitanti non occorre sapere nulla.
Barcellona, stesso discorso. Anche qui di tutta la storia di Barcellona, dell'importanza portuale, turistica, dei problemi linguistici e identitari non interessa nulla a nessuno. E invece - attenzione! - tutti di corsa a vedere, ancora con il muso all'insù come tanti allocchi, le incredibili fontane colorate del Montjuic! Ma non basta, perchè poi tocca vedere pure la salamandra del Parc Guell! Il parc Guell, in realtà, ci potrebbe dare un unico grandissimo insegnamento: come il turismo imbecille possa trasformare un colossale fallimento urbanistico in una miniera di soldi!
Oramai è così almeno in tutti i paesi occidentali. Persino una città incandescente di vita come Genova è ormai presa d'assalto dal turista presentista che viene per ammirare le fantastiche inenarrabili meraviglie dell'Acquario!
E' evidente che per il turista passapresentista tutto debba essere in linea con l'idea della città Luna Park. Perchè altrimenti vanno tanto di moda gli animali fantastici, le fontane colorate e i carillon?
Perchè riproducono Disneyland. Perchè sono tranquillizzanti. Perchè il turista può così continuare beatamente ad immaginare un mondo che non esiste, come fa sempre quando guarda la tv, quando va al cinema, o ad un concerto di musica ottocentesca. E il mondo reale? Non importa. Non si viaggia certo per conoscere la vita materiale di un altro paese. Magari poi si scopre che Monaco Barcellona e Genova sono tutt'altro che le città dei sogni. E conviene sognare sempre. Per carità.
Inutile dire che chi viaggia davvero dedica appena uno sguardo (e per nulla innocente) alle salamandre e alle fontanelle colorate, e invece si immerge giorno e notte nella vera vita del luoghi visitati. Luoghi fatti anche di bruttura sozzura lordura. Un mondo vero. Fatto di gente che deve raccattare il cibo per sfamarsi ogni giorno, proprio come accade nelle nostre città tutti i giorni.
Altro che salamandre!

Antonio Saccoccio

p.s. il viaggio insegna anche come si comportano i turisti in viaggio (nelle fotografie in basso: turisti pazientemente inebetiti attendono il carillon in Marienplatz)

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martedì, settembre 07, 2010

La necessità di una terza avanguardia

In tempi di postmodernismo dominante e debolismo trionfante, noi netfuturisti da anni sosteniamo con azioni continue la necessità dell'avanguardia.
L'avanguardia è indubbiamente indispensabile in ogni società evoluta, perchè tende a contrastare la pericolosa tendenza ad accettare il mondo così come viene naturalmente tramandato dalla generazione precedente o sudbolamente imposto da quella attuale.
Tutto il mondo è ancora strutturato su posizioni dominanti e predominanti, gerarchiche ed autoritarie. Posizioni indegne di un'umanità evoluta.
Noi non sosteniamo la necessità eterna dell'avanguardia. Questo non possiamo dirlo. Perchè non siamo profeti. Un giorno forse l'avanguardia non avrà motivo di esistere. Ma sappiamo che fino a quando nel mondo saranno dominanti in modo quasi assoluto, come accade oggi, le posizioni conservatrici, l'avanguardia sarà necessaria. Da più di un secolo, poi, le innovazioni tecnologiche tendono a diffondersi senza che si sviluppi contemporaneamente la consapevolezza che gli individui debbano in qualche modo riadattarsi alle mutate condizioni.
Dopo la prima grande rivoluzione tecnologica all'inizio del Novecento (dominata dal telegrafo, dal telefono, dalla radio, dal cinema, dall'automobile, dall'aereo), e la seconda a metà del secolo (meno sensibile, ma dominata indiscutibilmente dalla televisione), oggi siamo di fronte ad una terza rivoluzione tecnologica (quella dominata dal digitale, e soprattutto dalle reti).
Alle prime due rivoluzioni mediali hanno risposto due consistenti momenti avanguardistici., nati proprio per condurre gli individui a prendere coscienza delle trasformazioni in atto. Alla prima hanno risposto con coraggio e convinzione le avanguardie storiche, soprattutto Futurismo e Dada. Alla seconda hanno risposto, un po' più scompostamente, le neoavanguardie del Secondo Novecento (Fluxus, Situazionismo, etc.).
Il pericolo odierno è ancora maggiore, perchè, in nome di non so quale Nuovo Idolo, in molti negano addirittura la possibilità di una nuova avanguardia.
E invece è proprio di un terzo radicalissimo momento avanguardistico che abbiamo estremamente bisogno.
Per questo siamo qui noi netfuturisti. Attivissimi sul web e sul territorio.
Siamo qui per creare un disturbo, per diffondere elementi di disordine e di criticità tra gli individui che non si sono ancora risintonizzati con la propria sensibilità dopo l'ultima rivoluzione tecnologica.
Siamo qui per quelli che pensano di essere colti se vanno a teatro 1 volta al mese.
se vanno alla mostra di Caravaggio o di Andy Warhol.
se sanno a memoria 5 canti della Commedia.
se vanno a sentire la Tosca o musica jazz.
Siamo qui per chi pensa che essere colti sia un valore.
Siamo qui per chi pensa che si possa essere colti.
Siamo qui per chi pensa che esista la Cultura.

Occorre al più presto comprendere che se non ci sarà una nuova stagione avanguardistica saremo destinati ad una crisi lunghissima.
Non bisogna avere paura di esporsi e di generare polemiche anche asprissime.
Non bisogna avere paura di sbeffeggiare il senso comune.
Al contrario. Bisogna continuamente mettere in crisi il senso comune con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.

Siamo qui per quelli che si credono belli se sono abbronzati.
bravi se sanno usare Photoshop.
intelligenti se sono bravi in matematica.
sensibili se vestono scuro ad un funerale.

La terza avanguardia, l'avanguardia del 21 secolo, non può attendere ancora.
Occorre:

destrutturare.
decentralizzare.
degerarchizzare.
demassificare.
descolarizzare.
demitizzare.
demilitarizzare.

E' vero, per noi avanguardisti futuristi netfuturisti tutti sembrano dormire. E' vero.
Ma non potrebbe essere altrimenti per noi che vediamo e sentiamo con decenni di anticipo ciò che gli altri ancora neppure sospettano!

Siamo qui per essere estremi in un mondo di moderati.
strafottenti in un mondo di timorosi.
divertenti in un mondo di seriosi.

Siamo qui per ridere della morte in un mondo che piange la vita.

Antonio Saccoccio
oltreuomo
oltreartista
sempre avanguardista
ridendo
ridendo
ridendo

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