LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

domenica, marzo 28, 2010

Rifondiamo il Parlamento con la retarchia netfuturista

Alcuni mi ricordano che oggi si dovrebbe votare.
Dedico a costoro questi versi:

Aprite le finestre, o venite ai balconi!

Deputati, vecchie puttane nazionali,

aprite il vostro bordello!

Vogliamo completare il Parlamento.

Abbiamo convocati degli altri rappresentanti

della massa popolare, che acconsentono

a partecipare alla seduta

discutendo sulla guerra!

Ecco le cortigiane e le prostitute cenciose,

i pederasti graziosi, i pregiudicati,

ex assassini, ex ladri, mendicanti brevettati

e pidocchiosi d'ogni specie,

Hanno tutti, come noi, diritto di governare,

più di voi, ad ogni modo, poichè sono

alteri amanti del rischio e del pericolo,

ingoiatori di catene,

equilibristi

ritti sul margine insanguinato del Codice,

ginnasti lanciati sul trapezio delle leggi,

che bevono l'avventura nella polvere

incendiata e nel vento delle strade maestre!

Essi ben sanno come si mordono le dita

a un poliziotto che vi malmena le costole

a ginocchiate....

La sommossa, la lotta e l'insidia paziente,

la guerra cauta, l'assalto a corpo a corpo

sono mestieri per loro... Non hanno più niente da perdere,

e perciò sono completamente disinteressati!

Sono versi tratti da L'aeroplano del Papa di F. T. Marinetti, sono parole rivolte dagli studenti ai parlamentari romani. Anche oggi noi netfuturisti vogliamo completare il Parlamento, anzi grazie alla rete vogliamo letteralmente rifondarlo. Il vecchio Parlamento non ha più ragione di esistere. E' ormai tempo di preparare, anche politicamente, la nostra retarchia net.futurista.


Antonio Saccoccio

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giovedì, marzo 11, 2010

Improvvisazione e praticità. Libertà e autodisciplina.

La rete è indubbiamente libertà, la rete è spesso anarchia. Ma la rete presuppone anche una buona dose di disciplina. Un network organizzato come il net.futurismo, diventato un modello per le avanguardie di tutto il mondo, dimostra che l'amore per la libera creatività della rete non è disgiunta da una notevole autodisciplina. E' proprio la facilità con cui nel lavoro di rete si può cadere nelle peggiori manie del presentismo (passatempismo e rimandismo in primis) che impone a ciascun membro di un network di dotarsi di una grande capacità di regolarsi e disciplinarsi. Questo tipo di disciplina non è affatto in contrapposizione con la libertà, quasi l'anarchia, che contraddistingue il lavoro in rete. I migliori network possono dirsi infatti esempi di "anarchia ordinata".

D'altra parte non lontana da questa idea era quella di Marinetti in un celebre discorso agli arditi.

Voi siete diventati arditi per un amore sfrenato della libertà. La conciliate con la disciplina necessaria ad ogni esercito che voglia vincere.

Ho constatato che la disciplina impostavi dai vostri capi è una bella disciplina elastica che non soffoca, che non può soffocare il vostro gagliardo individualismo impetuoso.

Come ben vedeva Marinetti, una sana disciplina non soffoca ma esalta le doti individuali. Per rendere l'appello pienamente net.futurista basta sostituire la parola "esercito" con "network" e l'espressione "disciplina impostavi dai vostri capi" con "disciplina che vi imponete per aderire agli obiettivi del network".


Voi siete diventati arditi per amore di improvvisazione e di praticità.


Improvvisazione e praticità. Libertà e autodisciplina.

Antonio Saccoccio

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martedì, marzo 09, 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte quinta)

E' stata la serata di Mauro Marin. La serata del trionfo di Mauro Marin. Una finale del Grande Fratello anomala, perchè il vincitore era noto a tutti. Ampiamente previsto da tutti da almeno 2 settimane. Ma è stata una finale che ha anche confermato tutte le analisi mediatiche sul caso Marin.
Mauro Marin ha letteralmente dominato la scena, ormai consapevole del successo e delle sue doti di show man. Sereno e sicuro, ha persino affrontato spavaldamente il signore della Tv, Paolo Bonolis. Il presentatore romano, dopo aver oscurato totalmente la balbettante Alessia Marcuzzi, si è diretto con baldanza nella casa del Grande Fratello per giocare con i 4 finalisti. E' stato semplice per lui prendere simpaticamente in giro Cristina, Giorgio e Alberto, ma di fronte a Mauro Marin anche il frizzante Paolo Bonolis si è dovuto arrendere. Il "salumiere" veneto si è esibito in una performance notevole, rubando un paio di volte i tempi a Bonolis, che è rimasto sorpreso almeno in un'occasione (quando Mauro gli ha infilato beffardamente un anello al dito).
Superare la prova-Bonolis è stato un segno di grande consapevolezza e maturità per il vincitore del Grande Fratello 10. Bonolis con i suoi ritmi serrati e toni taglienti è in grado di mettere in crisi e rubare la scena a chiunque in televisione. Marin non solo non si è lasciato demolire, ma è persino riuscito ad essere brillante e spregiudicato.
A questo punto non resta che confermare che il gruppo facebook che ha portato Marin alla vittoria, gruppo che conta ormai 380mila iscritti, ha realmente visto giusto: il concorrente veneto ha realmente sbaragliato gli schemi previsti dalla produzione del Grande Fratello e potrebbe inaugurare un nuovo corso per questo reality. Il caso Marin potrebbe aver decretato la fine dei sentimentalismi telecomandati, delle pseudo-amicizie adolescenziali e delle lacrime scroscianti. Il popolo di internet questo ha voluto trascinando al successo il quasi trentenne di Castelfranco Veneto. Marin sin dalle prime settimane ha dimostrato di giocare con i compagni di casa, con le telecamere e con il pubblico a casa, smascherando la finzione televisiva in modo mai visto nelle precedenti edizioni del reality.
Di questo il popolo di internet, indubbiamente più evoluto del tipico pubblico televisivo, si è accorto immediatamente prendendo Mauro Marin come simbolo di un modo nuovo di fare televisione.
Ora Marin è finalmente fuori dalla casa. Ed è uscito da grande trionfatore. Ma ora lo attende la vita di tutti i giorni. Difficile, come per tutti i reduci dal Grande Fratello. Ma Mauro a quest'ora già sarà venuto a conoscenza di una cosa che difficilmente avrebbe potuto immaginare: la sua vittoria è stata voluta da un grande gruppo che si è riunito grazie ad internet per sostenerlo.
Mauro Marin può davvero diventare il simbolo di un nuovo modo di fare televisione e di una fase nuova dei rapporti tra tv e internet.
Antonio Saccoccio

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venerdì, marzo 05, 2010

Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte quarta)

Nella puntata del Grande Fratello del 1 marzo 2010 a pochi secondi dal termine della trasmissione ai 4 concorrenti finalisti è stata concessa, per la prima volta in 4 mesi, la possibilità di guardare, attraverso lo schermo posto in casa, ciò che accadeva negli studi in cui viene condotta la serata del lunedì: una grande inquadratura mostrava a Mauro Maurin, Giorgio Ronchini, Alberto Baiocco e Cristina Pignataro il pubblico che applaudiva negli studi. Ad ogni modo la regia regalava almeno un momento tecnicamente interessante, dal momento che i 4 reclusi per la prima volta non ricevevano più soltanto l’audio in diretta dagli studi, ma anche il video. Lo schermo televisivo mostrava ai telespettatori i concorrenti, che a loro volta guardavano attraverso un altro schermo il pubblico in studio. Di sicuro i 4 superstiti non potevano immaginare che soltanto pochi attimi prima lo stesso pubblico aveva scandito festante il nome dell’annunciato trionfatore di questa edizione del GF: Mauro Marin. Ma, a parte questo particolare, la vera sorpresa sarebbe stata mostrare ai finalisti un’altra immagine: immaginiamo se al posto del pubblico in festa fosse apparsa sullo schermo della casa una semplice finestra raffigurante il gruppo facebook pro-Mauro con i suoi 340mila fans in delirio. Una mossa decisamente troppo audace per qualsiasi regista televisivo.
Se si considerano gli attuari scenari mediali, simili soluzioni sono per ora assolutamente inimmaginabili. Sappiamo tutti che la televisione oggi tende sistematicamente ad oscurare le enormi potenzialità del medium internet. Quando in tv si parla del web lo si fa soltanto per mettere in evidenza fenomeni di degrado, che per giunta sappiamo tutti appartenere alla società intera, e non esclusivamente alle comunità che si creano su internet. Ci sono diversi intellettuali (o presunti tali) che portano avanti la tesi di una convivenza pacifica tra media di massa e new media in nome di non si sa quali compromessi. In realtà - lo ribadisco nuovamente - chi parla in questi termini è interessato alla conservazione dello status quo e non ha la minima intenzione di riconoscere ai nuovi media le potenzialità di destrutturare un sistema culturale secolare.
Gli old media hanno intuito già da tempo le enormi potenzialità della rete globale e si sentono ogni giorno morire: sanno di difendere il vecchio. A questo punto si presentano due strategie possibili:
prendere atto delle enormi potenzialità di internet e cercare forme di integrazione e ibridazione tra vecchi e nuovi media;
cercare di oscurare sistematicamente internet, o parlarne in termini negativi.
Ora è chiaro che il sistema televisivo, probabilmente perché gestito da individui che hanno fatto carriera proprio grazie alla vecchia mentalità gerarchica e autoritaria, ha scelto questa seconda via, dimostrandosi incapace di gestire l’improvvisa esplosione del web e di prendere le adeguate contromosse.
Ma il web incalza e il caso Mauro Marin è lì a dimostrare che se gli old media continueranno ad opporsi alla prima naturale soluzione (la cosiddetta ri-mediazione), non ci potrà essere che uno scontro frontale tra vecchio e nuovo, uno scontro che è destinato a durare ancora qualche anno e si risolverà comunque con il trionfo del nuovo medium, tecnicamente troppo più evoluto dei precedenti.
A questo punto, nel caso specifico di cui ci stiamo occupando, la produzione del Grande Fratello dovrebbe ammettere la potente influenza di internet (e in particolar di Facebook) sull’intera evoluzione di questa decima edizione. E di conseguenza si aprirebbe uno scenario nuovo e di grandi possibilità di evoluzione per questo format televisivo.
Ignorando invece l’intervento decisivo di internet e di facebook per il trionfo di Marin, si va verso la definitiva agonia del Grande Fratello, che già da anni è stato in crisi e solo quest’anno grazie all’exploit di Mauro e alla costituzione del gruppo facebook in suo favore è riuscito a tornare ad avere la visibilità che aveva avuto solo nella prima edizione con il fenomeno Taricone (ma in quel caso era decisivo anche il classico effetto wow causato dalla novità assoluta).
Già da 2 settimane l’esito della trasmissione appare scontatissimo, poiché il gruppo pro-Marin è talmente ben organizzato sul web da essere in grado di garantire percentuali bulgare al televoto. La vittoria - o meglio il trionfo - di Mauro Marin è ormai cosa certa, il web ha ampiamente messo le mani sulla televisione. Qualcuno potrebbe obiettare: “sì, ma alla fine i soldi li hanno guadagnati quelli che lavorano in televisione e li hanno spesi coloro che stanno sul web”. Verissimo, ma finora per le produzioni televisive il prezzo da pagare per il successo economico era stato nullo. Con il caso-Marin per la prima volta il danno di immagine che la trasmissione ne ha avuto è stato enorme, poiché il web ha rovesciato l’ennesimo banalissimo teatrino preparato a tavolino dai guru del vecchio schermo.
Anche il cosiddetto popolo del web dovrà scegliere la linea da seguire. La manovra pro Mauro Marin inventata quest’anno avrà un senso solo se resterà un segnale forte mandato alla produzione del GF, e alle produzioni televisive in generale. Un segnale che ha avuto e dovrà avere ancora questo significato: smettete di trattare il pubblico come una massa indistinta di imbecilli, non ci preparate più spettacoli ridicoli e penosi sentimentalismi da soap-opera, perché noi vogliamo concorrenti abili, spregiudicati e liberi di fare il loro gioco, non burattini con un copione già scritto.
Se il prossimo anno, invece, la trasmissione non registrerà nessun miglioramento in senso tecnico e magari tornerà a privilegiare amorazzi e tradimenti vari e ripetuti, e si costituiranno gruppi facebook di fans che tiferanno per l’uno o per l’altro concorrente andando ad ingrassare con il televoto chi già grasso è, allora avranno avuto ragione coloro che già da ora sostengono che l’unico vincitore del caso Mauro Marin è il vecchio sistema televisivo.

In ogni caso il caso Marin è destinato ad essere uno spartiacque decisivo per gli sviluppi non solo del Grande Fratello, ma più ingenerale dei rapporti tra televisione e internet.
D’ora in poi dovremo distinguere un Grande Fratello pre-Marin e un Grande Fratello post-Marin.
Anzi. Probabilmente avremo una televisione pre-Marin e una post-Marin.
Ma questo si vedrà tra qualche mese.

Antonio Saccoccio

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