Mauro Marin e il Grande Fratello 10: un caso mediatico da studiare attentamente (parte terza)
Il caso Mauro Marin è - lo ripetiamo ancora - un vero e proprio caso mediatico. E quello che è accaduto in questi mesi attorno alla sua partecipazione al Grande Fratello può rappresentare una svolta nei rapporti tra i diversi media coinvolti.
Analizzando attentamente quanto è accaduto e sta accadendo in questa 10a edizione del Grande Fratello, ci rendiamo conto che la trasmissione è diventata ormai un prodotto pluri-mediale, inter-mediale. Osserviamo attentamente tutti i media coinvolti e analizziamo cosa sta accadendo. Da una parte c'è il setting della casa, con telecamere e microfoni ovunque che riprendono e rimandano in tempo reale immagini e suoni. Dall'altra c'è la trasmissione del lunedì sera, con un altro setting, costituito da ospiti, concorrenti eliminati, parenti dei concorrenti, pubblico, conduttrice, opinionista, con telecamere, microfoni e maxischermi. Il lunedì vengono rimandati spezzoni della settimana appena conclusa e ci si collega in diretta con la casa, creando interazione tra le due location. Inoltre, a volte sono i concorrenti stessi della casa a poter guardare, sugli schermi posizionati in casa, alcuni video precedentemente registrati in altri contesti.
Altro medium coinvolto è il cellulare/telefono, fondamentale per il televoto.
Fino a questo punto c'è la catena mediale prevista dalla produzione. Tutto, o quasi tutto, è gestito in modo centralizzato e gerarchico. C'è la produzione che comanda e decide, ci sono i concorrenti-attori che seguono le direttive della produzione, ci sono i conduttori/opinionisti che obbediscono anche loro alla linea della produzione. Tutto è quindi prevedibile, tutto va come deve andare. Il risultato è un programma noiosissimo e melenso. Una sorta di telenovela mal recitata e con la pretesa di essere qualcosa di diverso.
In questo schema di ampia prevedibilità si innestano solo 2 elementi non completamente controllabili: il pubblico in studio e il televoto. Il pubblico in studio, nonostante sia piuttosto pilotato, a volte reagisce in modo umorale, e qualche volta va persino contro il copione previsto dalla produzione-conduzione, causando le reazioni indignate della conduttrice, che in quei casi si irrigidisce improvvisamente richiamando il pubblico all'ordine (agli ordini!).
Il televoto resta l'unica variabile davvero importante. Ma qui la produzione ha comunque tutto da guadagnare, in quanto, anche se il pubblico dovesse eliminare uno dei concorrenti che la produzione ritiene indispensabili, alla fine converrà sempre seguire il volere degli spettatori, che sono comunque quelli che portano audience e quindi pubblicità.
A questo punto accade quello che non è stato previsto dalla produzione. Su questi media si innesta il nuovo medium per eccellenza: internet. E in particolare arriva il social network più diffuso: facebook. Il nuovo medium diventa l’aggregatore di un potere collettivo sempre crescente, un gruppo di individui che si uniscono in una rete che aumenta giorno dopo giorno esponenzialmente. Ed ecco che i conti non tornano più, perchè sul web ci si auto-organizza dal basso, in base ad obiettivi condivisi, non ci sono più pochi che comandano e decidono per tutti. Per fare network bisogna essere d'accordo, altrimenti non se ne fa nulla. Nel gruppo facebook pro Mauro Marin, compattissimo, ci sono ormai oltre 300.000 fans, e non ci sono pressioni di nessun tipo, il gruppo si autoregola e automodera. Ma la cosa più rilevante per il nostro discorso inter-mediale è il fatto che il gruppo agisce pesantemente e in modo compatto sul televoto. Quindi a partire dal medium internet (incontrollabile), attraverso il medium telefono/cellulare (solo parzialmente controllabile), si va ad influenzare profondamente il medium di massa televisivo (pienamente controllabile). Il vecchio modello gerarchico-piramidale della televisione è costretto a subire il potentissimo influsso del modello reticolare aggregativo e interattivo della rete. La conduzione e la produzione hanno dovuto così progressivamente abbandonare il loro schema che prevedeva il solito teatrino costruito su sentimentalismi lacrimosi e ha ceduto alla domanda del popolo di internet, che continua a chiedere qualcosa di nuovo, trovando incarnati i propri desideri in una figura irriverente sfuggente dirompente: Mauro Marin.
Ho voluto descrivere l'intreccio dei media per porre sotto gli occhi di tutti la grande questione della contemporaneità: la presenza costante nella nostra vita di media di ogni tipo, media che non sono affatto neutri e puramente strumentali, come qualcuno ancora si ostina a dire. In realtà i media trasmettono con il loro stesso funzionamento un messaggio preciso. La televisione, fulcro dei mass-media monolitici centralistici gerarchici monodirezionali, partorisce la produzione e la conduzione di trasmissioni come il GF pre-Marin. Il web, in cui dominano complesse logiche reticolari anarchiche multidirezionali, in questi mesi ha prodotto tramite il caso Marin la richiesta di una televisione radicalmente nuova. Una televisione che abbia al suo interno una logica più vicina al paradigma della rete, una televisione non più medium centrale, ma medium tra i media.Il caso Marin potrebbe quindi costituire il punto di svolta per la televisione e il suo format più evoluto, il Grande Fratello. La televisione potrà accettare la sfida, rinnovandosi e traendone una lezione e spunti per il futuro, oppure potrà chiudersi e tornare al GF pre-Marin cercando di limitare le interferenze degli altri media. Il secondo caso costituisce ovviamente un suicidio dal punto di visto tecnico.
Per chi crede come noi che il caso Marin possa smuovere le acque torbide della televisione italiana, non resta che spingere fortemente su quello che sta accadendo, non abbassare la guardia e fare in modo che Mauro Marin possa diventare il simbolo di una fase nuova nella storia dei media italiani, e non semplicemente un simpatico e intelligente goliarda.
Tutto quello che è successo non è solo merito di Mauro Marin, ma anche del popolo del web che si è riunito attorno a lui. Questo Mauro Marin non lo sa ancora, ma sarà un bene per lui rendersi conto subito, quando l'8 marzo uscirà dalla casa del GF da trionfatore, di essere diventato un simbolo per centinaia di migliaia di italiani. Il simbolo di una svolta. Una svolta che, paradossalmente, parte dal web, e non dalla televisione. E anche questo Mauro Marin non può proprio aspettarselo.
Antonio Saccoccio
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