LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

lunedì, agosto 31, 2009

SIVOGA: la rivoluzione della moda


La creazione del marchio SIVOGA è l’ultimo risultato raggiunto da NetFuturismo.
Nell’ottica di coniugare arte e vita (come avrebbero detto i futuristi del secolo scorso), nella prospettiva di estendere la creatività ad ogni ambito umano (come sosteniamo noi net.futuristi) la rivoluzione nel campo della moda è un obiettivo strategico e imprescindibile.
Ci si veste ogni giorno, ogni giorno si decide il capo e gli accessori da indossare. Per questo il vestirsi deve essere necessariamente un momento creativo.
Cos’è oggi la moda ufficiale, quella delle grandi firme? Niente di più che un rituale. Un rituale consumista privo di ogni reale interesse. Ogni 6 mesi vengono proposti nuovi capi a cui non corrispondono nuove idee, ma solo nuove spinte ad un consumo compulsivo.
La rivoluzione netfuturista della moda parte dal Manifesto della controcravatta. Abbiamo preso un accessorio, il più elegante, e abbiamo dimostrato agli stilisti di tutto il mondo la loro povertà creativa. Hanno usato per decenni e decenni la cravatta solo come cappio al collo, noi proponiamo di usarla in tutti i modi possibili, posizionandola ovunque sul nostro corpo, e creando con la cravatta stessa le forme più inaspettate.
L’idea rivoluzionaria si è potuta trasformare in concreta realizzazione con il contributo fondamentale dell’azienda Forza Giovane, operante da decenni nel campo della moda. L’altissima qualità dei prodotti, che sono il frutto in molti casi di una produzione quasi artigianale, unita alla volontà di rinnovare fortemente il sistema della moda, rendono questa azienda il partner ideale per le idee netfuturiste.
Da questa sinergia è nato il marchio SIVOGA!, che il 3 settembre lancerà la propria sfida al mondo della moda con l’evento PRONTO? SIVOGA!, che si terrà al Parco Rosati (Roma Eur, in prossimità di via Cristoforo Colombo) dalle 21.30 alle 24.00.
TechnoRumorismo, VideoFuturismo, Performance Ricreat(T)ive animeranno la serata, che avrà il suo centro propulsivo della serata nella DinamoSfilata, realizzata con il contributo del pubblico stesso, che indosserà i capi SIVOGA! Al termine della serata chi avrà sfilato con maggiore originalità e vivacità vincerà il premio IoVogo!, consistente in un capo o accessorio della linea SIVOGA.
Inoltre sarà offerta a tutti gli ospiti la possibilità di creare un modello per la T-Shirt del Futuro, consegnando alla reception il tagliando contenuto nella brochure con il disegno della T-Shirt immaginata. Verranno selezionate 3 T-Shirt vincitrici, che saranno realizzate in tempo reale entro la fine dell’evento grazie ai macchinari messi a disposizione da Forza Giovane, e quindi regalate in premio ai creatori del modello.
Attesissime la prima esibizione assoluta del trio elettrico Le Borg e le improvvisazioni dei provocattori della compagnia Atuttotondo.
Da oggi moda e avanguardia possono coesistere.
SIVOGA!

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giovedì, agosto 13, 2009

LA CONTROCRAVATTA NETFUTURISTA

LA CONTROCRAVATTA NET.FUTURISTA


Le origini della cravatta non ci interessano. Legionari romani? Soldati croati? Curiosità da quiz televisivo.
Quello che a noi importa davvero è comprendere la funzione di questo diffusissimo ed elegante accessorio. Si è ipotizzato che la cravatta (o meglio il fazzoletto portato al collo, che è il diretto antenato della cravatta) servisse originariamente per proteggere la gola dal freddo. Benissimo, se così è stato. Ma a noi non interessa ciò che è stato. Interessa ciò che è ora in questo istante. E la cravatta di certo oggi non serve per ripararsi dal freddo, dato che per questo è sicuramente più adatta una sciarpa.
La cravatta quindi ha oggi una funzione unicamente decorativa. Eppure neanche questo ci indigna. La decorazione fine a se stessa non ci esalta, ma neppure è da biasimarsi se eccita la creatività.

Noi qui non discutiamo l’idea originale di appendersi qualcosa al collo a fini decorativi. L’idea fu ottima e ben vengano idee del genere.
A noi la cravatta oggi non sta bene per i seguenti motivi:
1. La cravatta è palesemente scomoda e antipratica. Per di più in estate innalza la temperatura corporea, impedendo la ventilazione in una zona vitale del corpo.
2. La cravatta è troppe volte impiegata per creare barriere sociali tra chi la indossa e chi non la indossa.
ma soprattutto
3. La cravatta non ha avuto per svariati decenni alcun tipo di evoluzione. Creatività zero. E per questo oggi la cravatta è morta.

Per tutti questi motivi noi oggi abbiamo il compito di rivitalizzare la cravatta, accessorio che non merita di morire a causa della mancanza di creatività degli stilisti di tutto il mondo.
La controcravatta che noi lanciamo si basa sui due seguenti principi (elementari igienici indiscutibili):
1. Con la cravatta si può fare di tutto. Per decenni e decenni ci hanno messo la cravatta al collo. Noi ci chiediamo: per quale motivo? Se la sua funzione è soltanto decorativa, perché decorare con la cravatta solo il nostro collo e il nostro petto? Portiamo la cravatta in ogni zona del corpo! Sulle gambe, sulle braccia, ai polsi, ai fianchi e persino sulle scarpe! Inoltre la forma tipica della cravatta ci suggerisce nuove elaborazioni e nuove soluzioni creative. La cravatta non è più solo una cravatta, ma un punto esclamativo rovesciato, una spada, una lancetta d’orologio, una pala eolica e molto altro ancora.
2. Nessuna decorazione, e quindi nessuna cravatta, deve essere antipratica. La decorazione deve essere un piacere, non una sofferenza. Nel momento in cui un accessorio come la cravatta diventa per noi scomodo, allora noi ci schieriamo con decisione contro quell’accessorio. Ne consegue che proprio quella cravatta che si è portata fino ad oggi ben stretta al collo è la cravatta che noi non desideriamo.

La cravatta subì ad opera dei futuristi del XX secolo il primo grande attacco nel noto Manifesto della cravatta italiana. Noi net.futuristi pensiamo che sia giunto finalmente il momento di dare il colpo di grazia alla vecchia cravatta passatista antipratica anticreativa.

Avvocati, giudici, bancari, dirigenti e impiegati tutti!
Noi vi stiamo liberando da una secolare frustrazione.
Mettiamo fine alla quotidiana impiccagione con le pratiche e geniali controcravatte net.futuriste!

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domenica, agosto 09, 2009

La ricerca affannosa dello status di Artista dentro la morte dell'Arte

La cattiva ricerca artistica si contraddistingue per un problema di fondo: non si ricerca pensando al mondo e alla vita, ma pensando al proprio inserimento nel circuito dell'Arte.
Gli pseudo-artisti contemporanei sono individui che pensano solo a farsi riconoscere come Artisti, scimmiottando o facendo il verso ad Artisti passati o contemporanei. Sono artisti inutili, che non hanno motivo di esistere. La loro attività è insignificante.

Non possiamo che dare un primo consiglio a costoro: "Non pensate ad essere Artisti e a farvi riconoscere come tali! Pensate a fare cose importanti e sensate!"

E ne aggiungiamo un secondo: "Oggi non si sa cosa sia l'Arte, anzi quasi certamente l'Arte come la immaginate (ma ne avete un'immagine almeno, o è per voi solo un titolo di nobiltà?) è - per fortuna - terminata per sempre. Affannandovi ad essere considerati Artisti, non vi rendete conto che vi affannate per essere dei Morti?"

Ecco perchè oggi questa ricerca dello status di Artista è grottesca: si cerca in realtà qualcosa che è morto.

L'unica ricerca artistica possibile rivolta direttamente al mondo dell'arte è quell'avanguardia che guarda all'arte indagandone e mettendone continuamente in discussione i dogmi e i postulati (dal Futurismo al Dada alla Conceptual Art al Net.Futurismo).

Tutto il resto è totalmente vano.

Antonio S.

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sabato, agosto 01, 2009

Bisticci ricreat(T)ivi: ecco il terzo millennio

I Bisticci ricreat(T)ivi hanno finalmente visto la luce a Forlì, nodo storico del Net.Futurismo grazie all'infaticabile lavoro del performer creativo totale Gianluigi Giorgetti.
Il pubblico dei bisticci viene letteralmente frustato: 2-3 temi "scandalosi" proposti e affrontati in modo provocatorio e affidati a relatori elettrici.
Tutto dipende dalla qualità dei relatori-provocatori e dalle competenze e dal carattere del pubblico. Se tutto è al top, siamo alla pura elettricità creativa.
I bisticci ricreat(T)ivi nel giro di pochi mesi diventeranno il ritrovo dei geniali di tutto il mondo. Dove il termine "genio" è inteso in modo assolutamente nuovo: persona che ha la capacità e il coraggio di proporre soluzioni innovative e significative in settori in cui trionfano passatismo e presentismo.
Nella serata di Forlì il primo bisticcio della storia è stato affidato a 2 net.futuristi di vecchia data: chi vi scrive, noto incendiario dentro il web e fuori, e il giovane netfuturista Gianluigi Ballarani, già capace più volte di rivitalizzare gli animi passatisti e presentisti.
Tema generale del loro bisticcio: scuola e formazione anno 2009, temi cari al Net.futurismo.
Due le provocazioni lanciate:
1. Net.Futurismo: La didattica nozionistica e trasmissiva adottata per decenni nelle nostre scuole è la causa principale dell'attuale mancanza di idee da parte di uomini politici, intellettuali, filosofi, artisti, poeti, etc. E' quel tipo di didattica ad aver amplificato il conformismo e la massificazione. Ha inoltre aperto la via al trionfo omologante televisivo.
Sgomento dei partecipanti, che scuotono la testa e non si capacitano: la nozione può essere davvero dannosa? "Certo, se manca la necessaria riflessione sulla nozione e la conseguente rielaborazione". Ma il NetFuturismo su questo è 2-3 decenni avanti. Troppo avanti. Tuttavia diversi occhi manifestano ricezione dei nostri stimoli. Menti si accendono.
2. Net.Futurismo: E' necessario istituire entro pochi anni un insegnamento di comunicazione, nuove tecnologie e nuovi media in tutte le scuole di ogni ordine e grado (almeno 2 ore settimanali). Questo per porre argine all'ignoranza devastante delle vecchie e nuove generazioni in campi che sono oggi di strategica importanza.
Panico. Goffi tentativi di obiettare qualcosa improvvisando. Pochissime voci chiare in mezzo ad un balbettare incerto confuso.
In generale pubblico e relatori-provocatori non net.futuristi ancora molto lontani dalle intuizioni net.futuriste. Nella serata il bisticcio viene frequentemente evitato per cedere ad un vago (e vano) desiderio di parlare liberamente e generalmente dell'aspetto del tema proposto che più piace. Desiderio della chiacchiera da bar o della seduta psicanalitica di gruppo. Difficoltà enorme a concentrarsi sui nodi centrali delle provocazioni. Difficoltà nel comprendere la grande novità delle serate net.futuriste: il bisticcio ricreat(T)ivo.
In conclusione il Net.Futurismo ritiene necessario:
- diffondere al più presto bisticci ricreat(T)ivi in tutta Italia
- trovare provocatori vivi vivissimi e pubblico infiammabile infiammabilissimo
- diffondere novità intuizioni ottimismo energia volontà in un Paese spento avvilito timido pauroso
Antonio Saccoccio

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