Cage: indeterminatezza e parentesi temporali
John Cage.
Mai dimenticarlo quando si parla di avanguardia.
Mai dimenticarlo quando si parla di alea e indeterminatezza.
Mai dimenticarlo quando si parla di avanguardia.
Mai dimenticarlo quando si parla di alea e indeterminatezza.
"Ci è familiare il concetto di un'arte che assomigli alla natura, ed il fatto che l'arte cambia durante la sua storia. La domanda da porre è: cosa produce questi cambiamenti? Una risposta che possiamo dare a noi stessi, se non agli altri, è che l'arte cambia perchè cambia il nostro concetto sul modo in cui opera la natura. Per questo mi interessa il modo in cui opera la natura, non come scienziato ma come compositore. Ed è questo che mi ha convinto della necessità delle operazioni casuali; se io usassi la musica per esprimere me stesso, la cosa sarebbe in relazione, per esempio, con i miei sentimenti, ma non con la nostra interpretazione del modo in cui opera la natura. Negli anni quarante credo che esistesse già il concetto dell'indeterminatezza, ma certo non vi era l'interesse che c'è oggi per il caos. Io sono venuto a conoscenza del problema attraverso la filosofia orientale. In Cina, in particolare, il caos non è un nemiro, anzi è un amico. [...] Ho cercato di trovare una flessibilità che mi permettesse di mettere qualcosa liberamente nello spazio invece che su un punto particolare. Quando parlo di "punto" o "spazio" mi riferisco al tempo. Per questa ragione lavoro con le parentesi temporali. Nel concerto di ieri sera il violoncellista aveva il privilegio di decidere quando eseguire ogni suono; aveva il suo orologio e la musica, così sapeva in quale periodo poteva iniziare e quando avrebbe potuto finire. Sapeva anche quando sarebbe iniziato il prossimo suono. Tra un suono e l'altro c'era questa parentesi temporale con quest'altra, e quella successiva sovrapposta a questa, per cui si ha una serie di parentesi temporali sovrapposte".
Cage ragiona già come un moderno ricercatore estetico, come un net-futurista. Ma ancora non ne ha piena consapevolezza. La spia è in quella separazione netta tra il ruolo dello "scienziato" e quello del "compositore". Cage ha aperto tante strade, ma non è arrivato alle conclusioni che avrebbe forse meritato. Il Net-Futurismo era lì ad un passo. Ma nel 1992 (pochi mesi dopo aver pronunciato queste parole) la morte è arrivata anche per lui.
A. Saccoccio
Cage ragiona già come un moderno ricercatore estetico, come un net-futurista. Ma ancora non ne ha piena consapevolezza. La spia è in quella separazione netta tra il ruolo dello "scienziato" e quello del "compositore". Cage ha aperto tante strade, ma non è arrivato alle conclusioni che avrebbe forse meritato. Il Net-Futurismo era lì ad un passo. Ma nel 1992 (pochi mesi dopo aver pronunciato queste parole) la morte è arrivata anche per lui.
A. Saccoccio
Etichette: arte, avanguardia, Cage, musica, neofuturismo, net-futurismo