Noi futuristi. Noi net-futuristi.
La forza dirompente del Futurismo fu quella di essere il primo organizzato movimento d'avanguardia. La vera forza fu il gruppo. Questo fu il grande merito di F. T. Marinetti: organizzare un gruppo unito attorno ad una nuova idea.
Sin dai primi manifesti amava parlare di un movimento, di un gruppo di temerari che stava sfidando tutti i passatismi del tempo.
Rileggiamo quei manifesti e facciamoci caso. Quante volte nei manifesti di Marinetti e degli altri futuristi troviamo esplicitamente i termini "futuristi", e addirittura "noi futuristi". E' invece raro l'uso del singolare. Poeti, musicisti, pittori, scultori. Tutti parlavano in quel modo. Tutti sapevano che gridando soli si finisce presto la corsa, mentre gridando in gruppo la voce si amplifica dando vita ad una rivolta temutissima dai passatisti.
Già nel primo manifesto Marinetti esplodeva così: "Ma noi non vogliamo più saperne del passato, noi giovani e forti futuristi!".
Quello che è accaduto cent'anni fa per i futuristi, sta accadendo con i loro continuatori del XXI secolo. L'aggregazione è avvenuta con modalità differenti, con media differenti (che portano - si faccia attenzione - vantaggi, ma anche diversi svantaggi).
Quello che ci unisce direttamente ai futuristi di un secolo fa è lo spirito novatore, l'assoluto disinteresse nella creazione, l'emergere delle potenzialità individuali all'interno della volontà e del progetto comune.
Sin dai primi manifesti amava parlare di un movimento, di un gruppo di temerari che stava sfidando tutti i passatismi del tempo.
Rileggiamo quei manifesti e facciamoci caso. Quante volte nei manifesti di Marinetti e degli altri futuristi troviamo esplicitamente i termini "futuristi", e addirittura "noi futuristi". E' invece raro l'uso del singolare. Poeti, musicisti, pittori, scultori. Tutti parlavano in quel modo. Tutti sapevano che gridando soli si finisce presto la corsa, mentre gridando in gruppo la voce si amplifica dando vita ad una rivolta temutissima dai passatisti.
Già nel primo manifesto Marinetti esplodeva così: "Ma noi non vogliamo più saperne del passato, noi giovani e forti futuristi!".
Quello che è accaduto cent'anni fa per i futuristi, sta accadendo con i loro continuatori del XXI secolo. L'aggregazione è avvenuta con modalità differenti, con media differenti (che portano - si faccia attenzione - vantaggi, ma anche diversi svantaggi).
Quello che ci unisce direttamente ai futuristi di un secolo fa è lo spirito novatore, l'assoluto disinteresse nella creazione, l'emergere delle potenzialità individuali all'interno della volontà e del progetto comune.
Questa tensione ideale rende unico il Futurismo, unico il Net-Futurismo.
E' questa tensione che rende vincente l'ottimismo futurista, ora net-futurista.
E' questo che fa paura a tutti. Questa intransigenza, questa forza, questa energia creativa moltiplicata all'infinito.
Noi net-futuristi saremo sempre fedeli a noi stessi. E continueremo, rinnovandola ogni secondo, l'operazione di distruzione e creazione che cent'anni fa intrapresero audacemente i futuristi italiani.
E' questo che fa paura a tutti. Questa intransigenza, questa forza, questa energia creativa moltiplicata all'infinito.
Noi net-futuristi saremo sempre fedeli a noi stessi. E continueremo, rinnovandola ogni secondo, l'operazione di distruzione e creazione che cent'anni fa intrapresero audacemente i futuristi italiani.
Antonio S.
Etichette: arte, avanguardia, futurismo, gruppo, Marinetti, Movimento, net-futurismo, passatismo
1 Comments:
Accade che la storia si ripete. Una ripetizione di sintesi del buono del passato con le prospettive ottimistiche per il futuro.
Una sintesi che si fa superamento di tutto il marcio e corrotto sistema che innalza timbrando questa o quella opera d'arte secondo lo squallido sistema vigente.
Noi NetFuturisti portiamo a ranghi serrati ben alto il nostro ideale. Non i nostri nomi.
Portiamo compattamente l'idea di comunicazione interattiva. Non la sottomissione all'infrormazione importa.
Il nostro grido non è un urlo disperato di lamento.
Il grido netfuturista è un ritmo scandito dalle nostre parole audaci. Il nostro è un grido di rivalza, un grido di esortazione al risveglio delle coscienze assopite e sopraffatte da un sistema che non è solo quello dell'arte.
Da un sistema che è quello in cui viviamo. Il sistema della comunicazione monodirezionale dall'alto di pochi verso il basso di molti.
Oggi abbiamo gli strumenti per impedirlo. Oggi abbiamo la lucidità per insorgere ed inondare il mondo delle nostre idee avanguardistiche. Idee che anticipano un futuro che ancora non c'è. Che presto sarà.
=>F
Posta un commento
<< Home