Del turismo passatista e presentista
Che un netfuturista sia un gran viaggiatore è scontato. La concezione indiscutibilmente dinamica evolutiva ricercatTiva dell'esistenza non può che spingerci a violare con frequenza i confini territoriali domestici per avventuararci un po' ovunque.
Vi parlerò di uno degli aspetti dell'immensificazione personale che ricevo in dono da questi viaggi. No, non è qualcosa di positivo in assoluto, ma è qualcosa che sembrerebbe essere totalmente negativo.
Alludo al momento in cui mi rendo davvero conto che la quasi totalità di chi lascia la propria casa per un altro luogo non riesce a goderne se non in minima parte. Parlo del ben noto turismo imbecille, il turismo passapresentista.In estrema sintesi il turista imbecille è quello per cui va bene il programma di viaggi di un qualsiasi tour operator. Non voglio neppure qui affrontare il discorso sull'inutilità oggi delle agenzie di viaggi e simili, dato che chiunque abbia una discreta autonomia sa organizzare da solo il proprio viaggio in modo molto più che soddisfacente. Voglio qui parlare dell'incapacità che ha oggi il turista passapresentista di rendersi conto che i normali tour impacchettati preconfezionati a tutto servono meno che a conoscere in modo anche superficiale un luogo. Tutto si riduce invariabilmente ad una serie più o meno inutile di piccole grandi curiosità che attirerebbero forse l'attenzione di un bimbo di 6-7 anni (se non fosse per il fatto che il bimbo non ci sta neppure a sentire, per fortuna, e vuole scoprire le cose a modo suo). Vai a Monaco di Baviera? E allora, non c'è scampo, devi andare a Marienplatz. Benissimo. Ma non per rendersi un attimo conto di cosa rappresentava ieri e rappresenta oggi quella piazza. No. In piazza bisogna guardare come tanti allocchi verso l'alto, tutti insieme. Per vedere finalmente azionarsi il famoso carillon! Meraviglia. E così si torna a casa dicendo "Monaco è proprio fantastica, ho visto il carillon in piazza!". La città non esiste, si tira dritto da una chiesa all'altra fino ad arrivare al fantastico carillon. Al massimo qualche osservazione scontatissima sulle birrerie. Della città e dei suoi abitanti non occorre sapere nulla.
Barcellona, stesso discorso. Anche qui di tutta la storia di Barcellona, dell'importanza portuale, turistica, dei problemi linguistici e identitari non interessa nulla a nessuno. E invece - attenzione! - tutti di corsa a vedere, ancora con il muso all'insù come tanti allocchi, le incredibili fontane colorate del Montjuic! Ma non basta, perchè poi tocca vedere pure la salamandra del Parc Guell! Il parc Guell, in realtà, ci potrebbe dare un unico grandissimo insegnamento: come il turismo imbecille possa trasformare un colossale fallimento urbanistico in una miniera di soldi!
Oramai è così almeno in tutti i paesi occidentali. Persino una città incandescente di vita come Genova è ormai presa d'assalto dal turista presentista che viene per ammirare le fantastiche inenarrabili meraviglie dell'Acquario!
E' evidente che per il turista passapresentista tutto debba essere in linea con l'idea della città Luna Park. Perchè altrimenti vanno tanto di moda gli animali fantastici, le fontane colorate e i carillon?
Perchè riproducono Disneyland. Perchè sono tranquillizzanti. Perchè il turista può così continuare beatamente ad immaginare un mondo che non esiste, come fa sempre quando guarda la tv, quando va al cinema, o ad un concerto di musica ottocentesca. E il mondo reale? Non importa. Non si viaggia certo per conoscere la vita materiale di un altro paese. Magari poi si scopre che Monaco Barcellona e Genova sono tutt'altro che le città dei sogni. E conviene sognare sempre. Per carità.
Inutile dire che chi viaggia davvero dedica appena uno sguardo (e per nulla innocente) alle salamandre e alle fontanelle colorate, e invece si immerge giorno e notte nella vera vita del luoghi visitati. Luoghi fatti anche di bruttura sozzura lordura. Un mondo vero. Fatto di gente che deve raccattare il cibo per sfamarsi ogni giorno, proprio come accade nelle nostre città tutti i giorni.
Altro che salamandre!
Antonio Saccoccio
p.s. il viaggio insegna anche come si comportano i turisti in viaggio (nelle fotografie in basso: turisti pazientemente inebetiti attendono il carillon in Marienplatz)





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