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venerdì, febbraio 29, 2008

Testamento di Negro II, toro di Andalusia (F. T. Marinetti, Spagna veloce e toro futurista)

Tra i testi creativi di F. T. Marinetti uno dei più ispirati è sicuramente Spagna veloce e toro futurista (1931).

La pagina iniziale contiene il provocatorio testamento che Negro II, un toro andaluso, scrive poco prima di morire. Evidentissima la simpatia di Marinetti per il toro.


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Testamento di Negro II,
toro di Andalusia

(scritto, due minuti prima di morire, colla zampa nella sabbia insanguinata dell’Arena de Toros di Barcellona, dopo avere rovesciato a cornate 3 banderilleros e 2 Cappeadores)

Sono lieto di collaborare con voi, spagnoli amatissimi, alla grande Arte delle Corride. Poiché nel rinnovare la nostra vita avete deciso di elevare sempre più la nobile razza dei tori alla dignità umana.

  1. Vi domando che in ogni corrida almeno tre afficionados del pubblico scendano nell’arena.
  2. Vi domando che in ogni corrida vi sia una giuria mista di afficionados e di tori. Vivi feriti o morti, i tori, prima di battersi e dopo facciano parte della giuria.
  3. Vi domando salvezza, vita libera fieno scelto erbe saline e gloria per i tori che avranno rovesciato a cornate due avversari nella arena.
  4. Vi domando che i tori vincitori siano arruolati nella prossima guerra e, organizzati in mandre di sventramento, affrontino con furenti siepi di corna i carri d’assalto nemici.
  5. Vi domando che i tori vincitori siano ammessi nei consigli politici e artistici, perchè alle solite due corna del dilemma sia aggiunta quella sventrante.
  6. Vi domando che il cavaliere e l’ossame dei tori vinti sia da noi onorato mediante il nostro rituale ramadan di groppe musi corna cozzantisi lugubremente.
  7. Vi domando che sia concesso ai tori vinti un lungo corteo funebre, solenne e pomposo di tori uomini cavalli bardati d’oro in un meriggio andaluso, una imbalsamazione accurata di sale lucente con alghe compresse e una vasta tomba di granito uguale a quella dei Buoi Sacri egiziani.

Ho nei polmoni l’implacabile fuoco futurista della Spagna! Sto liberandolo dal mio garrese aperto. Già vampa trionfalmente sull’Arena! Salutatelo con un fragore tempestoso di nacchere tamburi sonagli eliche e sirene, o spettatori golosi di morte!

Negro II

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Quanta retorica inutile sulle corride da decenni!
Marinetti aveva già detto tutto quello che c'era da dire con questo suo ispiratissimo romanzo.
Ma chi conosce Spagna veloce e toro futurista ?
Antonio S.

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2 Comments:

At 29 febbraio, 2008 15:47, Blogger Giovanni Getto said...

IOOOO!!!!!
avevo visto una corrida prima di leggerlo. io sto nel mezzo. capisco il sentimento virile di confrontarsi con il pericolo, la sfida, i propri limiti (bello da fare e da guardare) e disprezzo il marketing che inevitabilmente ci si è incancrenito intorno. alla fine, attorno ad un solo toro (e visti dal vivo e scatenati sono davvero impressionanti forze della natura!) ci stanno almeno otto persone tra picadores e vattalapescadores più il vero e proprio matadores (senza dimenticare i buffoni che intervongono nei casi di emergenza per distrarre la bestia quando è incontrollata, come vespa e fede sotto elezioni). il toro è drogato... e si vede. nonostante i guizzi di potenza, è proprio rinco!

GRIDO ai matadores: se hai paura di morire, non lo fare, affrontare un toro in situazione controllata è come scottarsi con il dipinto di un incendio! GRIDO al pubblico: se hai paura che qualcuno muoia, non andare più! dopo un po' smettono: niente pubblico, niente soldi e niente spettacolo. e lo spirito della corrida? quello è già morto da un pezzo. come lo spirito sportivo dei nostri calciatori pinguoretribuiti, benpettinati e velinetrombanti.
lo stesso dito puntato sui cacciatori con fucili superprecisi e proiettili all'uranio impoverito con transistor di ricerca del calore. il cane che raccoglie la preda per non infastidire l'ernia, il seggiolino per le lunghe attese e il poggiapancia per non sbilanciarsi durante la postdigestione. dovrebbero consentire solo la caccia all'arma bianca, così il ragionier rossi la domenica va a fare volontariato sociale se vuole sentirsi uomo per la prima volta, oppure dà una bottarina a sua moglie, il che è un bel risparmio, dopo il rincaro delle tariffe in zona industriale.

 
At 29 febbraio, 2008 17:36, Blogger Antonio Saccoccio said...

guarda, Gianni, mi hai fatto davvero ridere con questo tuo brillantissimo commento.

Vi domando che in ogni corrida almeno tre afficionados del pubblico scendano nell’arena.

Vi domando che in ogni corrida vi sia una giuria mista di afficionados e di tori. Vivi feriti o morti, i tori, prima di battersi e dopo facciano parte della giuria.

Vi domando salvezza, vita libera fieno scelto erbe saline e gloria per i tori che avranno rovesciato a cornate due avversari nella arena.


La corrida ha un suo fascino, ma le regole andrebbero almeno ritoccate in senso marinettiano.

 

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