Bruno Munari, ripetitività e creatività
Non è raro trovare delle autentiche perle nei testi di Bruno Munari (1907-1998). Si tratta di osservazioni che spesso ben si adattano al pensiero netfuturista. In "Da cosa nasce cosa" a proposito dei prelibri per bambini osserva con la sua solita brillantezza:
"Questi messaggi non dovrebbero essere delle storie letterarie compiute come le favole, perchè questo condiziona molto il bambino, in modo ripetitivo e non creativo. Tutti sanno che i bambini amano farsi ripetere la stessa storia tante volte, e ogni volta il bambino se la fissa bene nella memoria, finchè da adulto, decorerà la sua villa in campagna con i sette nani e biancaneve in cemento colorato. Così si distrugge nel bambino la possibilità di avere un pensiero elastico, pronto a modificarsi secondo l'esperienza e la conoscenza. Bisogna, fin che si è in tempo, abituare l'individuo a pensare, a immaginare, a fantasticare, a essere creativo"
La battuta sui sette nani in cemento è scintillante per arguzia e finezza e merita di essere tenuta a mente.
Non è di certo inutile ricordare che Munari fu con Marinetti e i futuristi già dal 1927.
Antonio S.
Etichette: arte, avanguardia, educazione, formazione, futurismo, libri, Marinetti, Munari, neofuturismo, netfuturismo
11 Comments:
Nella mente in formazione, come quella dei bambini e dei ragazzini, si possono fare danni incalcolabili e causare danni anche maggiori dei ripugnanti 7 nani di cemento. Lo schematismo convenzionale è una tradizione dell'educazione. Si individua un modello e si cerca di adattare il bambino a quello.
Sarebbe bello, invece,formulare una compiuta teoria della pedagogia NETFUTURISTA.
carissima, la pedagogia netfuturista la stiamo già costruendo nel nostro GSPPN Scuola Futura.
anche in questo campo abbiamo le idee chiare, ma sempre in evoluzione.
ad futurum
ti ho scritto su skype
Carissimo Antonio, in merito all'esempio della favola dei Settenani, mi sembra che l'intuizione poi teorizzata dalla Montessori e realizzata nelle scuole elementari sia aderente al concetto di rovesciare le indicazioni finali delle favole e lasciare che gli scolari, gli alunni, fino ad una certa età, trovino loro, con la loro inventiva, con il loro estro le possibili soluzioni. Secondo me importante è che le premesse, per loro non siano fuorvianti. Mi fermo qui perché "di più nin sò". Un abbraccio Neofuturista, Gabriele.
Matariele non finisce di stupire. Grande equilibrio e osservazioni sempre doc!
Ottimo, Gabriele. E' proprio così.
Certo, il discorso è complesso. Perchè è anche vero che le favole hanno anche il compito di creare un mondo di un certo tipo nella mente di un bambino. Insomma, le favole sono educazione alla cultura con cui il bambino si troverà a fare i conti da grande.
Insomma, in linea generale io sono certamente con Munari. Ma bisogna considerare tanti aspetti.
un abbraccio!
c'è stato anche un movimento di liberazione dei nani da giardino... o qualcosa del genere... se non ricordo male. Anche se non ne conosco orientamenti e dettagli.
Munari è un grande maestro, senza dubbio.
[mad]
nerd del cazzo
ma ti rendi conto di quanto blateri, idiota
E' il commento quella cosa
che si scrive in un momento
e se il post ti fa scontento
ti c'incarti in un balen
:)
Ciao Antonio,
Auguri netfuturisti di Buone Feste,
Un abbraccio (che estendo agli amici lettori),
Carlo
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