Risposta anticulturale e antiartistica a Marc Fumaroli e Alessandro Piperno
In questi nostri spazi avanguardisti parliamo raramente di tutto ciò che ruota attorno alla trita cultura ufficiale. Una volta fatto il salto in avanti, è faticosissimo fermarsi a ragionare a due all'ora come fanno coloro che sono impelagati ancora in discussioni accademiche e/o mondane di nessuna rilevanza.
Praticamente ogni volta che apro un giornale o accendo il televisore e mi imbatto in chi ha la pretesa di parlare di Arte e Cultura, lo sconcerto è totale. Si può essere rimasti tanto indietro? Sì, è possibile. E per questo siamo noi qui a fare avanguardia. Insomma, di solito lasciamo perdere gli strenui difensori del tempio della Cultura e dell'Arte, ma qualche volta - oggi - è anche divertente divertirsi ad impallinare (simpaticamente e goliardicamente, perchè presupposti per discorsi importanti non ce ne sono) codesti rappresentanti dell'UCI, Ufficialità Culturale Italiana (e non solo italiana).
Ecco, prendiamo il Corriere della Sera e leggiamo qualcosa di interessante. Il titolo innanzitutto promette bene: "L'arte non ha paura del pop". Si legge sulla Terza Pagina (in realtà pagina 51) a firma di Alessandro Piperno. Il titolo è invitante, vediamo un po' di cosa si tratta.
Piperno si produce in una contestazione - in realtà lievissima e moderata - delle tesi (?) espresse il giorno prima da Marc Fumaroli, il quale si era esibito nel solito raptus accademico passatista contro le mode contemporanee, la cultura pop, l'americanizzazione, l'arte contemporanea, non trascurando nulla, persino il rock, il rap e l'hip-hop! E aveva concluso prendendosela ovviamente con "i videogiochi, la televisione, i reality-show per IPod e Ipad", definiti per giunta "strumenti neutri" (sic). Insomma, il solito campionario che potrebbe sciorinare qualsiasi benpensante con la testa rigorosamente ben rivolta all'indietro (almeno 2 secoli fa, mi raccomando, altrimenti non si è presi sul serio in quegli ambienti). Aveva denunciato ovviamente il degrado creato dalla promiscuità postmoderna tra "cutura alta" e "cultura bassa", causato dai soliti malefici USA.
Quanto è divertente ancora sentir parlare di cultura alta e bassa da questi signori. Quanto ci divertiamo. Ora davvero le dichiarazioni di Fumaroli sono impresentabili ad ogni livello: alto medio basso medioinfimo ipersublime. Sono dichiarazioni semplicemente sciocche. E diciamo "sciocche" sempre per rispetto alla sua persona: bisogna stare attenti quando si parla di Marc Fumaroli! è pur sempre un rappresentante della "cultura alta"! Che poi a non inchinarsi alle accademiche sciocchezze si rischia di passare per stupidi e ignoranti.
Certo leggere nello stesso articolo che ipod e ipad sono "strumenti neutri" e che "usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione" non capita tutti i giorni. Che poi uno si chiede che diavolo possa significare quest'ultima frase. Nulla, solo raccapricciante ignoranza. La conferma è la frase successiva: "Ho visto una splendida mostra fotografica del Battistero di Firenze, era come esaminare i bassorilievi con la lente". I bassorilievi del Battistero! Con la lente!
Amici, come mi piace dire, ma di che stiamo a parlare! Non ci sono i presupposti minimi neppure per una contestazione. Leggiamo e ridiamo insieme.
"Usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione"
Volete mettere! Uno - sempre se è colto come Fumaroli - sa come si usano le nuove tecnologie: si vedono i monumenti medioevali al microscopio! Mica roba da poco. Sono conquiste che tocca studiarci una vita, essere accademici, diventare parte della Cultura Alta, e poi in un'intervista illuminare il mondo sul valore e le straordinarie conquiste delle nuove tecnologie. Conquiste contemplative!!! Grazie davvero. Certo, non vedo l'ora di vedere queste imperdibili foto del Battistero di Firenze! Miracoli della tecnologia! Se fossi colto, già le avrei viste. Ora capisco però ad essere una capra cosa mi perdo.
"Usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione"
Eccoci qua. Finiti nella farsa. Ma non c'è modo di non andarci a finire. Avete letto, amici, parole diffuse come oracoli dal più importante quotidiano italiano. Io mi diverto, ringrazio per questi pezzi di bravura, ma mi chiedo anche: "quanti saranno a divertirsi con me?". Non è che c'è qualcuno che da domani si metterà alla ricerca di un uso contemplativo delle nuove tecnologie? Visto che l'ha detto uno dell'Académie Française. E che viene diffuso grazie ad una tecnologia e un medium che, lungi dall'essere uno strumento neutro e contemplativo, è capace di dare potenza e autorità a qualsiasi messaggio trasmesso, alto basso geniale insulso che sia. Ma lasciamo perdere ogni spiegazione, perchè non è il caso. Stiamo scrivendo per riderci su.
Bene, oggi leggiamo la risposta di Piperno. Uno si immagina: adesso lo distrugge, lo fa a pezzi, lo prende per il sedere, magari lo umilia.
E invece ne esce fuori una precisazione appena abbozzata, timida, timida, timida.
"Ciò che mi divide da Fumaroli - forse per un colpevole eccesso di relativismo - è la ferrea convinzione che il modello in cui sono cresciuto, il modello che ho assimilato, il modello che amo e senza il quale non potrei vivere, sia quello giusto".
Insomma, Piperno una cosa giusta la dice, ma ci tiene a precisare, quasi scusandosi, che forse è una sua colpa, il suo è un "colpevole eccesso di relativismo".
Coraggio, Piperno. Un po' di coraggio. Puoi annientarlo il Fumaroli.
Ci riprova più sotto di nuovo, meglio, nel penultimo capoverso.
"Davvero basta investire soldi sulla cultura per modificare le persone? Davvero basta celebrare e ripristinare? Conservare o restaurare? Insegnare e ammonire? La cultura è questa cosa qui? Una roba un po' noiosa che viene dall'alto? Non si tratta di un'idea un tantino antiquariale della cultura?"
Ah Piperno! Per fortuna sembra anche a te un'idea antiquariale e noiosa. Dovevi dire "sciocca", ma capisco già lo sforzo. E in fondo lo apprezzo. Chi ha voluto leggere tra le righe ha letto "sciocca" e magari pure "imbecille".
Insomma Piperno proprio alla fine ha preso il volo, sembra che finalmente stia attaccando questa Cultura, la Cultura Alta che dobbiamo tutti ammirare e celebrare.
"Forse la cultura, più che di soldi, ha bisogno di trasgressione. Ecco perchè è il singolo individuo a fare cultura, non certo l'istituzione, e tanto meno una massa di automi in fila alla biglietteria dell'ennesimo museo riaperto"
Bravo Piperno! Ma che fai il futurista proprio alla fine?
"Una massa di automi in fila alla biglietteria dell'ennesimo museo riaperto": questo lo potrei dire io, te lo appoggio, ma che fai mi rubi il ruolo di futurista?
Ma no, è stato un bluff. E nell'ultima frase il buon Piperno chiarisce da che parte sta.
"Ed ecco perchè alla togatissima parola "cultura", preferisco il termine assai meno generico (ma in un certo senso più onesto e genuino) di "arte".
Niente di fatto. Siamo alle solite. Ci siamo liberati della Cultura, ma ci tocca sottostare all'Arte.
Piperno, ci hai provato, ma sei troppo ingenuo. Meglio di Fumaroli sei, sciocco non te lo sei fatto dire, ma antiquato sì, sei parecchio antiquato.
E sta' attento all'arte, che non è nè onesta, nè genuina come credi.
Antonio Saccoccio netfuturista oltreartista rappresentante di nessuna (ma proprio nessuna) Cultura
Qui la pagina in cui è possibile sottoscrivere questa risposta anticulturale antiartistica.
Praticamente ogni volta che apro un giornale o accendo il televisore e mi imbatto in chi ha la pretesa di parlare di Arte e Cultura, lo sconcerto è totale. Si può essere rimasti tanto indietro? Sì, è possibile. E per questo siamo noi qui a fare avanguardia. Insomma, di solito lasciamo perdere gli strenui difensori del tempio della Cultura e dell'Arte, ma qualche volta - oggi - è anche divertente divertirsi ad impallinare (simpaticamente e goliardicamente, perchè presupposti per discorsi importanti non ce ne sono) codesti rappresentanti dell'UCI, Ufficialità Culturale Italiana (e non solo italiana).
Ecco, prendiamo il Corriere della Sera e leggiamo qualcosa di interessante. Il titolo innanzitutto promette bene: "L'arte non ha paura del pop". Si legge sulla Terza Pagina (in realtà pagina 51) a firma di Alessandro Piperno. Il titolo è invitante, vediamo un po' di cosa si tratta.
Piperno si produce in una contestazione - in realtà lievissima e moderata - delle tesi (?) espresse il giorno prima da Marc Fumaroli, il quale si era esibito nel solito raptus accademico passatista contro le mode contemporanee, la cultura pop, l'americanizzazione, l'arte contemporanea, non trascurando nulla, persino il rock, il rap e l'hip-hop! E aveva concluso prendendosela ovviamente con "i videogiochi, la televisione, i reality-show per IPod e Ipad", definiti per giunta "strumenti neutri" (sic). Insomma, il solito campionario che potrebbe sciorinare qualsiasi benpensante con la testa rigorosamente ben rivolta all'indietro (almeno 2 secoli fa, mi raccomando, altrimenti non si è presi sul serio in quegli ambienti). Aveva denunciato ovviamente il degrado creato dalla promiscuità postmoderna tra "cutura alta" e "cultura bassa", causato dai soliti malefici USA.
Quanto è divertente ancora sentir parlare di cultura alta e bassa da questi signori. Quanto ci divertiamo. Ora davvero le dichiarazioni di Fumaroli sono impresentabili ad ogni livello: alto medio basso medioinfimo ipersublime. Sono dichiarazioni semplicemente sciocche. E diciamo "sciocche" sempre per rispetto alla sua persona: bisogna stare attenti quando si parla di Marc Fumaroli! è pur sempre un rappresentante della "cultura alta"! Che poi a non inchinarsi alle accademiche sciocchezze si rischia di passare per stupidi e ignoranti.
Certo leggere nello stesso articolo che ipod e ipad sono "strumenti neutri" e che "usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione" non capita tutti i giorni. Che poi uno si chiede che diavolo possa significare quest'ultima frase. Nulla, solo raccapricciante ignoranza. La conferma è la frase successiva: "Ho visto una splendida mostra fotografica del Battistero di Firenze, era come esaminare i bassorilievi con la lente". I bassorilievi del Battistero! Con la lente!
Amici, come mi piace dire, ma di che stiamo a parlare! Non ci sono i presupposti minimi neppure per una contestazione. Leggiamo e ridiamo insieme.
"Usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione"
Volete mettere! Uno - sempre se è colto come Fumaroli - sa come si usano le nuove tecnologie: si vedono i monumenti medioevali al microscopio! Mica roba da poco. Sono conquiste che tocca studiarci una vita, essere accademici, diventare parte della Cultura Alta, e poi in un'intervista illuminare il mondo sul valore e le straordinarie conquiste delle nuove tecnologie. Conquiste contemplative!!! Grazie davvero. Certo, non vedo l'ora di vedere queste imperdibili foto del Battistero di Firenze! Miracoli della tecnologia! Se fossi colto, già le avrei viste. Ora capisco però ad essere una capra cosa mi perdo.
"Usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione"
Eccoci qua. Finiti nella farsa. Ma non c'è modo di non andarci a finire. Avete letto, amici, parole diffuse come oracoli dal più importante quotidiano italiano. Io mi diverto, ringrazio per questi pezzi di bravura, ma mi chiedo anche: "quanti saranno a divertirsi con me?". Non è che c'è qualcuno che da domani si metterà alla ricerca di un uso contemplativo delle nuove tecnologie? Visto che l'ha detto uno dell'Académie Française. E che viene diffuso grazie ad una tecnologia e un medium che, lungi dall'essere uno strumento neutro e contemplativo, è capace di dare potenza e autorità a qualsiasi messaggio trasmesso, alto basso geniale insulso che sia. Ma lasciamo perdere ogni spiegazione, perchè non è il caso. Stiamo scrivendo per riderci su.
Bene, oggi leggiamo la risposta di Piperno. Uno si immagina: adesso lo distrugge, lo fa a pezzi, lo prende per il sedere, magari lo umilia.
E invece ne esce fuori una precisazione appena abbozzata, timida, timida, timida.
"Ciò che mi divide da Fumaroli - forse per un colpevole eccesso di relativismo - è la ferrea convinzione che il modello in cui sono cresciuto, il modello che ho assimilato, il modello che amo e senza il quale non potrei vivere, sia quello giusto".
Insomma, Piperno una cosa giusta la dice, ma ci tiene a precisare, quasi scusandosi, che forse è una sua colpa, il suo è un "colpevole eccesso di relativismo".
Coraggio, Piperno. Un po' di coraggio. Puoi annientarlo il Fumaroli.
Ci riprova più sotto di nuovo, meglio, nel penultimo capoverso.
"Davvero basta investire soldi sulla cultura per modificare le persone? Davvero basta celebrare e ripristinare? Conservare o restaurare? Insegnare e ammonire? La cultura è questa cosa qui? Una roba un po' noiosa che viene dall'alto? Non si tratta di un'idea un tantino antiquariale della cultura?"
Ah Piperno! Per fortuna sembra anche a te un'idea antiquariale e noiosa. Dovevi dire "sciocca", ma capisco già lo sforzo. E in fondo lo apprezzo. Chi ha voluto leggere tra le righe ha letto "sciocca" e magari pure "imbecille".
Insomma Piperno proprio alla fine ha preso il volo, sembra che finalmente stia attaccando questa Cultura, la Cultura Alta che dobbiamo tutti ammirare e celebrare.
"Forse la cultura, più che di soldi, ha bisogno di trasgressione. Ecco perchè è il singolo individuo a fare cultura, non certo l'istituzione, e tanto meno una massa di automi in fila alla biglietteria dell'ennesimo museo riaperto"
Bravo Piperno! Ma che fai il futurista proprio alla fine?
"Una massa di automi in fila alla biglietteria dell'ennesimo museo riaperto": questo lo potrei dire io, te lo appoggio, ma che fai mi rubi il ruolo di futurista?
Ma no, è stato un bluff. E nell'ultima frase il buon Piperno chiarisce da che parte sta.
"Ed ecco perchè alla togatissima parola "cultura", preferisco il termine assai meno generico (ma in un certo senso più onesto e genuino) di "arte".
Niente di fatto. Siamo alle solite. Ci siamo liberati della Cultura, ma ci tocca sottostare all'Arte.
Piperno, ci hai provato, ma sei troppo ingenuo. Meglio di Fumaroli sei, sciocco non te lo sei fatto dire, ma antiquato sì, sei parecchio antiquato.
E sta' attento all'arte, che non è nè onesta, nè genuina come credi.
Antonio Saccoccio netfuturista oltreartista rappresentante di nessuna (ma proprio nessuna) Cultura
Qui la pagina in cui è possibile sottoscrivere questa risposta anticulturale antiartistica.
Etichette: Alessandro Piperno, antonio saccoccio, arte, avanguardia, corriere della sera, cultura, futurismo, Marc Fumaroli, netfuturismo, pop art
7 Comments:
"Usate da persone colte, le nuove tecnologie sono uno strumento meraviglioso di contemplazione"
ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
lacrime agli occhi
Gli esponenti colti della CULtura alta anche attraverso le nuove tecnologie sanno e vogliono solo contemplare, mai comunicare e interagire!
Condivido
una dose di net.futurismo per Piperino
un lavoro al circo per Fumaroli
Come hai fatto giustamente notare, non c'è nemmeno la base per una discussione...
Eheheheh! Il signor Fumaroli...me lo vedo, da persona colta qual è, rigirarsi il nuovo gingillo fra le mani in estatica contemplazione..."Che meraviglia diabolica...sarà un Ipod o un Ipad?". XD XD XD
Menomale che glielo spiegherà il signor Piperno, che trattasi semplicemente dell'ultimo modello di telecomando universale! :D :D
amici d'avanguardia,
ogni tanto qualche risata ce la dobbiamo pur fare.
facciamo girare un po' per il web questa presa per il sedere. magari qualcuno apre un po' gli occhi e smette di ripetere queste fesserie.
AMICI D'AVANGUARDIA,
CONTEMPLATE QUESTO POST E DIFFONDETELO SOTTO I BATTISTERI DEL NUOVO MONDO!
share! lasciamo che la contemplazione virale delle nuove tecnologie faccia il suo corso :-)
infatti gian. finiranno vittime di ciò che rinnegano.
presto.
molto presto ;)
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