LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

sabato, agosto 14, 2010

ignovili sottoanimali

Vili. E meschini. Siamo tutti troppo vili e troppo meschini.
Troppo interessati. Troppo preoccupati. Troppo presi nelle nostre misere meschine mediocrissime occupazioni. Dovremmo occuparci di tutto ciò che è alto grande ideale visionario. Solo in questo modo potremmo sensare la nostra esistenza.
E invece siamo qui ad occuparci di meschinità. Di miserie. Di interessi. Di calcoli. Di faccenducole insignificanti. Siamo piuccheanimali che si comportano da sottoanimali. Ignovili sottoanimali. Ci preoccupa troppo ciò che vediamo e ascoltiamo, ciò che mangiamo e beviamo, dove dormiamo, i soldi che abbiamo, le donne e gli uomini che possediamo. Ci preoccupa la stima degli altri, ci preoccupa farci una posizione, ci preoccupa non farci criticare.
Il nostro mondo esige e pretende di essere costruito e continuamente ricostruito. Rifondato. Il nostro mondo ha bisogno di idee immense e immensificanti. E noi cosa diamo al nostro mondo? Diamo - al massimo – opinioni miserabili e immiserenti. Misere e vili opinioni. Magari opinioni neppure nostre, ma dettate dal nostro vigliacchissimo (ignovilissimo!) adeguamento al senso comune.
Il coraggio. Il coraggio è ciò che manca. Il coraggio è il discrimine. Il coraggio è ciò che fa paura. Il coraggio è il termine che non vogliamo neppure sentir pronunciare.

Coraggio è forza. Coraggio è fiducia. Coraggio è vita. Coraggio è cuore.

Coraggio è rischio. Coraggio è sfida. Coraggio è convinzione. Coraggio è invenzione.

Coraggio è sbilanciarsi. Coraggio è spingersi sempre un po' più in là. Coraggio è tentare l'intentato.

Coraggio è strafottersi della paura. Strafottersi del pericolo. Strafottersi dell’opinione vigliacchissima dei molti pronti ad assalirci per difendere il privilegio di essere meschini.

Anch'io! Anch’io sono troppo vile e troppo poco coraggioso. Anch’io troppo meschino. Ancora pieno di troppi borghesissimi lacci che mi legano al rispetto di chissà quali doveri e obblighi sociali e culturali. Ancora pieno di timori, preoccupazioni, interessi.
Inutile sentirsi coraggiosi perché vediamo la viltà negli altri. Chi ci sembra vile è solo più vile di noi. Ma anche noi (anch’io!) siamo (sono!) costantemente immiseriti (I-m-m-i-s-e-r-i-t-O!) dalla meschinissima viltà.

Ma presto la finirò, troverò il coraggio per smetterla di far parte dell'ignovilissima schiera sottoanimale. Presto tutti la finiremo con questa miserabile esistenza.

Antonio Saccoccio (poco saggiamente proteso verso il limite piuccheanimale)

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17 Comments:

At 14 agosto, 2010 10:49, Blogger Andreas Formiconi said...

ganzo

 
At 14 agosto, 2010 11:49, Blogger Loretta Bertoni said...

Eh, non solo ganzo...molto realista direi! A proposito di meschinità: io sono incazzatissima, e lo dico senza eufemismi, con questo sistema scolastico di merda che continua a privilegiare certi sputando in faccia ai più! Di vigliacchi ce ne sono una schiera in giro, tutti occupati a badare ai propri sporchi interessi. Gente che usa bieche scorciatoie (consentite da una legge schifosa fatta per raccomandare gli stronzi) per prendersi il ruolo dove si fa prima e poi chiede l'utilizzo sotto casa...E tu, che saresti disposto anche ad andarci a piedi dall'altra parte del mondo pur di avere un posto (che non è solo un vezzo, per gente come me è il solo modo per riuscire a mangiare e a mantenere un figlio, dopo 26 anni di precariato osceno!), ti ritrovi scavalcato ogni anno da gente che ti frega la cattedra che tu vorresti avere, finalmente in maniera definitiva, tenendosi pure il posto al caldo da un'altra parte!
MA QUANDO LA FINIAMO CON QUESTO SCHIFO? QUANDO VERRA' IL MOMENTO IN CUI LA GENTE ALZERA' DAVVERO LA VOCE? SCIOPERI? AFFANCULO ANCHE QUELLI! SONO ARCISTUFA DI REGALARE PURE QUEL POCO CHE PRENDO ALLE CASSE DI UNO STATO CHE NON MI TUTELA! SONO STUFA DI SINDACATI E PERDITEMPO! STRAZIATA DAL VEDERMI CONTORNATA DA PERSONE CHE PENSA SOLO AI FATTI SUOI!O DA GENTE CHE TIENE IL PIEDE IN DUE SCARPE E NON HA IL CORAGGIO E LE PALLE PER DECIDERE! DAVVERO COMODO!!!
Antonio, hai scelto proprio la giornata migliore per scrivere questo post! Mi ha acceso la miccia...avevo appena finito di controllare sul sito del MIUR l'assegnazione degli utilizzi e delle nomine! Sono nauseata.
E non mi scuso per lo sfogo. Non devo scuse a nessuno! (Forse solo a te Antonio, per averti riempito il post di parolacce...)

 
At 14 agosto, 2010 13:56, Blogger Antonio Saccoccio said...

lory fai benissimo a sfogarti. QUI DA ME E' CONCESSO. SENZA NESSUNA CENSURA NE' CEDIMENTO AL POLITICAMENTE CORRETTO. non farti problemi di nessun tipo.

il sistema del precariato scolastico riduce gli uomini a sottoanimali neocannibali.
ognuno prova a prendere ignobili vantaggi sugli altri in una mortificante gara di prevaricazione. penosissima. meschinissima.

non c'è giustificazione che tenga. ho famiglia? ho fame? NON ME NE FREGA UN ACCIDENTI. impara ad essere umano anche nel bisogno e nella necessità. ci può essere enorme dignità anche nell'indigenza e nella miseria.
si può essere materialmente poveri, senza diventare miseri umanamente.

proviamo con le nostre parole/azioni a scuotere questo mondo.

verso la fine del mondo neocannibale.

 
At 14 agosto, 2010 17:02, Blogger Serena Peterlin said...

Il sistema del precariato scolastico, il sistema del lavoro a termine, il sistema del clientelismo e del familismo, il sistema del "io dico male della televisione e quindi sono intelligente", il sistema del "io dico quello che dice Travaglio (o il signor Geniocompreso del momento) e quindi ho ragione", il sistema del "Beh,io ho scelto il viaggio in India e ho risolto", il sistema "i miei figli sono più intelligenti perché io sono della cordata giusta", il sistema dell'ho trovato l'amico di un amico che mi ricovera se sto male, il sistema dei diritti son di chi è furbo, il sistema di "-unitevi a me-, -perchè?-,-Perchè più siamo più ci divertiamo-", il sistema "tanto io sono meno peggio di altri", il sistema "cazzimiei, il sistema "io il posto ce l'ho e se tu non ce l'hai allora hai sbagliato qualcosa!", il sistema "non c'è più il rispetto di una volta" ... e potrei continuare. Ma non continuo. Faccio mio il grido di chi grida : vergogna, fatela finita, ci avete riportato indietro di trecento anni!
Vogliamo andare nel brutale?
Io ci vado tranquillamente e con fredda indignazione: spiegatemi gli stipendi, e non solo dei parlamentari, ma di chi sta in magistratura o degli accademici ordinari e spiegatemi che senso ha il rapporto ore di lavoro/denaro per queste e categorie simili.
Populismo? Mi dovrei preoccupare di accuse di populismo a fronte della vita di chi non può nemmeno più decidere se può permettersi un figlio perchè ha la mente ottusa dalla paura?
Mi dovrei preoccupare di populismo di fronte a un sistema che semplicemente stritola e uccide e riduce le persone a cose senza cervello o si appropria di parole come "futuro", "democrazia","libertà", "diritti" per scrivere l'ennesimo libro-denuncia o l'ennesimo editoriale milionario contro qualcuno solo perchè è avversario in campo analogo e non per battersi per la giustizia?

Ma per favore! Se servono le parole io sono pronta a scriverne, ma hanno imparato anche a distorcere la PAROLA, l'arma pura e assoluta di chi non accumula per se stesso.
Troppe maschere dovranno cadere.
E domani? Tutti a festeggiare l'ennesimo rito intrippa-pancia-a-comando. E poi, se l'occhio ancora regge, su web a scivere parole bolse e roboanti, a commentare gli amici degli amici che sono così comodi e carini perchè dicono sempre cose così belline e piccine che si appiccicano sul frigorifero come calamite non scongelano i cervelli.
Tutti a Montecarlo?

 
At 14 agosto, 2010 17:53, Anonymous InoYamanaka said...

Come al solito non riesco a postare il mio commento (forza della vacanza d'altura!)
Esprimo qui il mio postopensiero.
Scopro l'acqua calda quando affermo che il conservatorismo ed il provincialismo sono figli legittimi della cultura di massa.... Scopro ancora l'acqua calda quando dico che si diventa ignovili sottoanimali quando si sceglie di assimilarsi al mondo, di spalmarsi su di esso fino a perdersi nella massificante coralità, scopro l'acqua calda quando mi guardo intorno e vedo uomini liberi solo di cercare le migliori strade per la perfetta mistificazione.
Una realtà edulcorata,questa, fatta di compromessi, di strette di mano, di strizzatine d'occhio, una realtà che codifica i vissuti per forza d'inerzia, una realtà tanto presente a se stessa da sembrare vera. Il problema è proprio questo, la confusione semantica tra realtà e verità, tra realtà oggettiva che assurge a dignità di verità per il semplice fatto di essere comunicata.
Quale la logica conseguenza?
E' sotto gli occhi di tutti, è nelle parole dure e vibranti che ho letto e che sono arrivate come un pugno nello stomaco. Come non condividere il desiderio quasi escatologico di sottrarre l'umanità ad ogni tentativo di codificazione per forza d'inerzia, come non associarsi al desiderio di sottrarre l'uomo all'alienazione prodotta dal linguaggio sociale, dai conformismi e dai dogmi vari?
Mediocremente si penserà al solito discorso d'avanguardia, all'esibizione del solito pensiero eteronomo rispetto alla percezione del mondo, alla concezione del mondo... bene, niente di tutto questo!
Solo chi ha smesso di specchiarsi nella realtà falsamente vera è in grado di partire dalla denuncia dei propri limiti e di denunciare le palizzate erette del sistema. Outing? No, coraggio di criticare il sistema, a partire da quello personale, senza ipocrisie di sorta.
In assoluto una lezione di vita per tutti noi...innanzitutto per me...

 
At 14 agosto, 2010 18:01, Blogger Serena Peterlin said...

@Fermina sottoscrivo tutto e metto in evidenza: "Solo chi ha smesso di specchiarsi nella realtà falsamente vera è in grado di partire dalla denuncia dei propri limiti e di denunciare le palizzate erette del sistema."
Sottoscrivo augurando anche una diffusa e salutare terapia antinarcisa.

 
At 15 agosto, 2010 17:44, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Serena, e allora facciamolo questo elenco dei vigliacconi, dei più vigliacchi di tutti.

Inizio io.

Parlimo dei medicastri incapaci che ti chiedono 200 euro per una visita specialistica di 10 minuti in cui non hai il tempo neppure di indicare i sintomi del tuo malanno?
Chiaramente poi ti dicono che non hanno capito bene cosa avete, ma è chiarissimo! se non vi hanno neppure lasciato esporre la sintomatologia!!! ma sono medici o stregoni?!?!?
Vogliamo parlare di SIMILI IGNOVILI LADRONI???
Parliamone parliamone.
Vigliacchi che si approfittano della malattia altrui per ARRICCHIRSI IN MODO SPROPOSITATO.
Parliamo di questi cialtroni, che di medicina non sanno un caxxo e sono arrivati ad occupare posti rilevantissimi e prestigiosi.

Ecco. Parliamo anche di queste categorie, oltre che dei calciatori e delle veline. Per favore. Almeno calciatori e veline non si credono di essere dei padreterni.

V-I-G-L-I-A-C-C-H-I

 
At 15 agosto, 2010 17:49, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Ino,
dobbiamo DOBBIAMO TUTTI partire da noi stessi per estendere la denuncia al resto.

Prima miglioriamo noi stessi, prima miglioreremo il mondo.

E allora tiriamoci tanti pugni nello stomaco. Ogni giorno. Per svegliarci. Per allenarci a riflettere davvero su ciò che ci occorre.

Va bene coccolarci. Va bene rassicurarci. Ma questo non manca a noi occidentali viziati. A noi manca ormai la forza di scuoterci e scardinare il materasso su cui ci siamo adagiati.

Stiamo sicuri che se c'è qualcuno che ci sta osservando, stiamo facendo la figura di sottoanimali e non di piuccheanimali.

 
At 15 agosto, 2010 19:55, Blogger Serena Peterlin said...

Posso proseguire con i Notai che ti prendono 2000 euro solo per dire che è vero che ti chiami Mario Rossi figlio di X e di Y tanto l'atto lo scrive la segretaria che a volte sbaglia?
Sì è vero, Antonio, veline e calciatori non si credono di essere padreterni, e sono bersagli anche troppo facili, tuttavia qualche riserva è legittima.
Ci sarebbero anche i dirigenti sportivi: sono meno visibili e guadagnano di più.

 
At 15 agosto, 2010 20:52, Blogger Serena Peterlin said...

... e tuttavia una precisazione, o meglio una riflessione che mi porto dentro da tempo, mi si affaccia sulla scorta di questo post e vuole andarsi a confrontare con gli interlocutori: ignovili dunque, e chi? e quali? Certamente sono tra chi gode di intoccabili privilegi anche economici immeritati, specie in confronto a chi vive nella precarietà; ma non è restrittiva questa definizione?
Il fatto è che ci troviamo in un momento storico-economico molto stirante per tanti cittadini e quindi l'invettiva scappa e sono persuasa che ci stia tutta. Ma i "Troppo interessati. Troppo preoccupati. Troppo presi nelle (nostre) misere meschine mediocrissime occupazioni. s'annidano in tutte le categorie di tutti i generi. E allora il problema assume contorni tali da richiedere una rinascita culturale estrema e totale.
Questa rinascita come può avvenire se si lascia la scuola senza idee, senza impegno, senza passione, senza preparazione, senza cultura pedagogica? Anche nell'istruzione, dunque, ce ne sono fin troppi di "Troppo interessati. Troppo preoccupati. Troppo presi nelle loro misere meschine mediocrissime occupazioni."
Sono loro: gli insegnanti che occupano un posto ma non insegnano, anzi diseducano e non solo! Si compiacciono di se stessi e sanno solo scuotere la testa biasimando famiglie, studenti, televisione, società eccetera non assumendosi nemmeno un decimo delle loro responsabilità . Tutto questo mentre, come sappiamo, ci sono troppi quelli bravi docenti disoccupati e fortemente delusi.

 
At 15 agosto, 2010 21:45, Blogger Loretta Bertoni said...

"Questa rinascita come può avvenire se si lascia la scuola senza idee, senza impegno, senza passione, senza preparazione, senza cultura pedagogica? Anche nell'istruzione, dunque, ce ne sono fin troppi di "Troppo interessati. Troppo preoccupati. Troppo presi nelle loro misere meschine mediocrissime occupazioni." "

Certo Serena, grande verità, ma la scuola viene lasciata volutamente senza idee, perché il potere ha paura. Ha paura di menti attente e preparate e appoggia il dilagare dell'ignoranza, la diffonde e la legalizza, continuando a devastare cervelli e anime. Per cui fa carriera solo chi si piega, chi ricorre a stratagemmi e poi magari va pure a fare danni in mezzo a giovani innocenti. L'importante è che non debba sbattersi troppo per farli. Che li possa fare sotto casa, se è possibile. Magari si fa trasferire dalla parte opposta di dove ha la cattedra, tanto il posto non glielo tolgono, dovesse proprio andare male. L'importante è che aumenti il numero dei bocciati a fine di ogni anno scolastico per poter dimostrare che le scuole funzionano alla grande. Istituti dove si dovrebbe imparare si beano del fatto di creare incapaci. Siamo alla frutta! Siamo ai tempi del Big Brother, si atrofizzano cervelli. E purtroppo si fa scempio di cuori e di menti, perché la gente non riesce a reAGIRE! O non vuole farlo per interesse. La gente non ha coraggio, la gente bela ormai.

"Era un po' curioso pensare che il cielo era lo stesso per tutti, in Eurasia, in Estasia, e anche lì. E la gente sotto il cielo, anche, era sempre la stessa gente... dovunque, in tutto il mondo, centinaia o migliaia di milioni di individui, tutti euguali, ignari dell'esistenza di altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure quasi gli stessi..." (da G.Orwell, 1984)

"Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall'oblio per tutto il tempo che serva, negare l'esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile." (da "Teoria e prassi del collettivismo oligarchico" di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: L'ignoranza è forza; 2000)

 
At 17 agosto, 2010 19:53, Blogger Antonio Saccoccio said...

Costruire, costruire, creare! creare fino alla consumazione! Ma sono ancora troppo borghese, accademico, lento e compassato!

Umberto Boccioni

 
At 17 agosto, 2010 20:50, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Serena,
certamente i troppo meschini sono OVUNQUE.

non dimentichiamo che tutti i difettacci passatisti e presentisti sono presenti in ciascuno di noi. netfuturisti compresi.

noi vediamo prima di altri. noi lanciamo l'allarme mentre gli altri sonnecchiano.

ma stiamo attenti anche noi! anche noi cediamo ogni giorno al passatismo e al presentismo in tante piccole grandi cose!

occhio a noi stessi!

 
At 18 agosto, 2010 02:35, Anonymous InoYamanaka said...

“Va bene coccolarci. Va bene rassicurarci. Ma questo non manca a noi occidentali. A noi manca ormai la forza di scuoterci e scardinare il materasso su cui ci siamo adagiati” (Antonio Saccoccio)

Non vi sono compromessi, strette di mano, strizzatine d’occhio che la cultura presentista non ci abbia ipocritamente insegnato a condannare. Eppure dobbiamo chiedere proprio a questa cultura come e perché gli uomini stiano facendo la figura di sottoanimali e non di piuccheanimali. Non vi può essere che una sola risposta: la cultura presentista produce alibi per chi cerca di giustificare la propria acquiescenza a strutture alienate.

La nostra è una cultura sincretica,grecaellenisticaromanacristianamedievaleumanisticailluministaliberalistamarxista…, capace di rigenerare soltanto se stessa e non l’uomo. Essa continua ad elaborare principi e valori ma non è capace di identificarsi con la società, di governare con la società. Perché tutto questo? Perché la cultura presentista consola l’uomo che soffre invece di influire sui fatti umani. Essa ha dato vita a principi consolatori che non nascono come principi rinnovatori ed efficacemente attuali, viventi con la stessa società come la società stessa vive. Per questo “manca ormai la forza di scuoterci e scardinare il materasso su cui ci siamo adagiati”.

L’uomo della cultura presentista crede che delle forze più grandi lui lo abbiano privato della libertà. In realtà l’uomo presentista non desidera affatto essere libero.

 
At 19 agosto, 2010 02:20, Blogger Stefano Balice said...

Parlando della comunicazione, viene da pensare che essa sia uno strumento che permette all'uomo di evolversi.
Nell'attuale stato delle cose, sembrerebbe invece che "parlare" significhi conservare la quiete all'interno del proprio contesto: i soliti problemini, le solite proteste sempre uguali (ormai anch'esse in qualche modo conservat(t)rici).
Questo perchè abbiamo inventato il linguaggio per poi privarlo delle sue potenzialità.
Siamo dei sottoanimali!

 
At 19 agosto, 2010 13:34, Blogger Marco Raimondo said...

Grande post Antonio.
Ci comportiamo da sottoanimali per inserirci in un contesto sociale anestetizzante lasciando marcire tutte le nostre potenzialità.

Per fortuna non ho la necessità d'inserirmi in questo contesto per vivere, così con coraggio ho compreso e affermo la bellezza della diversità!

 
At 20 agosto, 2010 21:54, Blogger Serena Peterlin said...

Comprendo lo smalto scintillante della provocazione, ma io non mi sento animale né sottoanimale.
Ho sempre pagato per non esserlo.
:-)e non riesco ad entrare nella logica della retorica in questi casi.
;-)

 

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