LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

lunedì, maggio 10, 2010

L'arte di fare network: netfuturismo - idee - intelligenze - comunicazione

Fare rete, fare network oggi. Tanti ne parlano, in pochissimi sanno di cosa parlano.

Il Net.Futurismo, che ha creato uno dei pochissimi network d'avanguardia in Italia, se la ride vedendo professorucoli parlarne filosoficamente, e crollare miseramente alla prova dei fatti. Se sai davvero cosa è un network, come si crea e si gestisce un network, allora sai anche passare alla pratica. Se invece hai letto 2-3 cretinate sui libri o sul web, allora non riuscirai mai a creare qualcosa che assomigli ad un network.

Un network deve avere innanzitutto una chiara missione attorno alla quale si aggregano i vari membri. Se non si ha nulla da dire, se non si ha una missione da portare avanti, il network non ha motivo di esistere e diventerà presto solo uno dei tanti ritrovi per perditempo. In questo primo passo crolla già il 70% dei tentativi.

Creato il network, bisogna gestirlo. Un network che funziona evolve costantemente attirando chi è capace e motivato e allontanando chi è incapace e privo di reali motivazioni.
Se c'è unione di intenti e non si commettono errori di gestione il network evolve rapidamente e costantemente. Altrimenti con altrettanta rapidità degenera e poi muore. Per gestire un network occorre essere esperti di comunicazione ed essere dotati di un'elevata intelligenza relazionale.
Nella fase di gestione crolla un altro buon 25%.

Insomma si tratta di studiare quel 5% che ce la fa a creare un network che funziona. E studiare anche il restante 95% che non ce la fa. La differenza degli approcci e delle strategie è spesso evidente. Basta saper osservare, studiare e riflettere.
Poi bisogna avere le idee.
E per quelle lo studio può non bastare.

Antonio Saccoccio


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25 Comments:

At 10 maggio, 2010 18:44, Anonymous Mariaserena Peterlin said...

Post potente e strategico; si potrebbe dire che quando, come in questo caso, l'Autore fonda una nuova scienza della net-comunicazione dovrebbe guardarsi dalle imitazioni.
Ma si possono imitare le idee, le intuizioni, le definizioni, le analisi, le proposte?
Impossibile.
Ogni tentativo sarebbe grottesca pagliacciata!
Tutti con il Netfuturismo! Solo inserendosi nella vitalità della rete netfuturista le idee di tutti continueranno a scorrere moltiplicandosi.

 
At 11 maggio, 2010 14:28, Anonymous Anonimo said...

Cari amici, sono certo che come net-futuristi (comunque futuristi, no?) non vi dispiaccia la polemica e il confronto anche un po' rude...
Ma, scusate, non vi sembra di esagerare?
Parto da una frase del commento: "L'autore fonda una nuova scienza della net-comunicazione"????
Addirittura!! Si può avere qualche spiegazione su questa "nuova scienza"?
Mi pare di capire che, secondo Antonio, il net-futurismo costituirebbe uno dei pochi "network funzionanti" in Italia, mentre gli altri (molti altri.., tutti gli altri?) sarebbero mal gestiti, senza idee, ritrovo di perditempo. E così? Mah...
E ancora, dal sito netfuturismo: "Abbiamo inventato il Web 3.0" e "Netfuturismo è il primo sito dinamico del pianeta"...
A parte che a me pare piuttosto statico, non sarebbe comunque il primo dinamico, credo...
Mi chiedo anche dove sia esattamente il network che "evolve costantemente".. e come facciate ad auto-definirvi così serenamente "esperti di comunicazione".
Non vi sembra eccessivo il tono di auto-celebrazione che pervade sia questo post che, in definitiva, tutto il "movimento"?
So che l'iperbole è tipica del futurismo (e già per questo mi piace poco..), però insomma, perché esaltarsi denigrando, in modo così generico, tutti gli altri?
O forse era tutta una provocazione e ci sono cascato? :-)
In ogni caso, spero di avere attizzato una bella discussione, sempre che ne abbiate voglia....
Un saluto a tutti, futuristi e non!

 
At 11 maggio, 2010 19:46, Blogger Antonio Saccoccio said...

ciao Antonio!
Finalmente un prode che prova a sfidarci. ;)
Ti rispondo con piacere e mi prendo un po’ di tempo per farlo. Provo a fare il serio perché qui c’è già qualcuno che spinge per risposte più audaci. (qualcuno chi? leggi e capirai.)
Certo, immagino possa sembrarti tutto esagerato, eppure è tutto autentico. Autenticamente futurista. Net.futurista. Autentica la polemica, autentica la provocazione, autentica l'iperbole, ma autentica prima di tutto la consapevolezza di essere all'avanguardia.
E tu che non sei certo uno sprovveduto tutto questo puoi capirlo.
Del network che "evolve costantemente" non puoi vedere che la "vetrina", perchè i blog, come il sito (il link è a quello vecchio, il nuovo sarà presto online), utili come aggregatori solo in una prima fase terminata da tempo, oggi assolvono a funzioni anomale (servono più per noi bloggernetfut e per l'indicizzazione che per altro ormai), anche qui dimostrando quanto siamo andati oltre.
I lavori di tutto il network sono chiusi ai non addetti (e quindi non vedi praticamente nulla), perché:

a) in passato troll e fake hanno tentato più volte colpi bassi, tanto che ho dovuto scrivere questo:

Contri i net.conigli


in passato ho dovuto persino per qualche settimana moderare i commenti di questo blog, nei momenti in cui i netconigli "rosicavano" maggiormente.

b) le azioni che prepariamo necessitano riservatezza, perchè molte sono basate sulla sorpresa.

I membri sono interconnessi costantemente, intendo dire che il nostro network è in continuo collegamento - giorno e notte - attraverso 3 canali (una multichat, un forum, audioconferenza da 1 a 3 ore per giorno a seconda delle necessità) e ogni giorno procediamo verso l’attuazione del nostro programma, che puoi leggere esplicitato nei manifesti, nei post, nella rivista etc.

Per esempio ora mentre ti scrivo siamo in una stanza con altri 6 netfuturisti, e tra le altre cose stiamo parlando proprio del tuo commento. E con un altro sono in audioconferenza (ora puoi capire chi è quel qualcuno che mi spinge a risponderti con un tono più futurista, anzi più dada a dire il vero). C’è un senso della missione che è sconosciuto altrove, dove domina l’utilitarismo o il cazzeggio.

---> continua perchè ho raggiunto i 4,096 caratteri --->

 
At 11 maggio, 2010 19:47, Blogger Antonio Saccoccio said...

Non è tutto. Noi avanzeremo l'idea reteale e retarchica fino a quando non raggiungeremo entrambi gli obiettivi, che sono sociali, culturali e politici (artistici non ne parlo neppure, perchè siamo oltre). La rete è nel reale. Il reale è nella rete.

Siamo avanguardisti oggi in un mondo che sembra annegare nel presentismo (l'aspetto più triste del postmoderno). Un mondo in cui tutto si studia, ma poco si fa. Noi siamo la possibilità di tradurre in un'azione significativamente di rottura le nuove possibilità mediali. C’è gente che scrive sulla rete, ma per noi non basta. Ci deve essere gente che fa la rete. Noi la facciamo nel modo che crediamo più evoluto e spingiamo tutti a farla nel nostro modo per portare ai massimi risultati possibili l’autentica rivoluzione della comunicazione (senza mediazioni, senza compromessi). In tutto questo i toni devono essere alti tesi e vibranti, se cediamo di un millimetro il nostro ruolo perde di qualunque significato. E' possibile essere avanguardisti anche in pieno postmodernismo. Questa linea deve passare.

Ti aggiungo di più. Il nostro essere futuristi ci fa celebrare le idee che portiamo avanti e il modo in cui le portiamo avanti, cosa che è assolutamente nobile. MA, se ci fai caso, evitiamo assolutamente e strategicamente (in questo superando in coerenza gli stessi futuristi) di andare fieri dei risultati raggiunti nell'ambito della cultura "ufficiale" (e ce ne sono di incredibili calcolando le nostre posizioni). Proprio perchè ce ne freghiamo della cultura ufficiale e siamo alleati solo di coloro che all'interno della cultura ufficiale si muovono in linea con le nostre idee. Quella sarebbe auto-celebrazione: dire ABBIAMO SCRITTO IL TAL LIBRO, ABBIAMO FATTO UNA MOSTRA QUI E UNA LI’, SIAMO STATI CITATI IN QUEL CONVEGNO, CI HANNO PUBBLICATO I MANIFESTI! Quella mi sembra autocelebrazione ridicola da cui prendere le distanze, la nostra mi sembra sana e giustissima convinzione delle nostre idee e del nostro operato.

Insomma, ho fatto il serio. La prox volta scherzerò. Ma anche questa mia scelta è comunicazione. E non l’ho letta mai in nessun libro. ;)

Un saluto!

ma soprattutto

Ad futurum!

 
At 12 maggio, 2010 10:02, Anonymous Anonimo said...

Molte grazie per la risposta seria!
Aspetto però anche quella "audace" e/o dada :-)
Nel frattempo, rilancio un po'..
"I lavori di tutto il network sono chiusi ai non addetti": "non addetti" a cosa, esattamente? Cosa siete, un network o una società segreta? Mi pare che il concetto stesso di rete implichi l'apertura, non la chiusura in un circolo di adepti...
Aspetto però con curiosità le azioni eclatanti che avete in programma!
Non ho neanche ancora capito cosa intendete per "fare la rete".
Ma come la fate, questa rete? Stando in sette in una stanza e usando qualche strumento di comunicazione che oggi, come ben sappiamo, è alla portata di tutti?
Per "fare la rete" è davvero necessario usare sempre e comunque "toni vibranti" e slogan a profusione? A me non sembra...
Mi pare al contrario che in giro per il mondo molte persone costituiscano continuamente reti in modo molto più "tranquillo" e spesso anche efficace, cazzeggio incluso (che a volte è più utile di quel che appare...).
Un'ultima noticina sulla cultura "ufficiale". Le notizie su pubblicazioni e convegni fanno parte della rete! Non sono - almeno non sempre :-)- autocelebrazioni...
E poi, a che servono "risultati eccellenti" se poi li disprezzate? Non c'è una piccola contraddizione?
Certo che la tua scelta è stata "comunicazione"! Non si può "non comunicare" (l'ho letto in un libro).
grazie ancora e ..a presto...

 
At 12 maggio, 2010 15:50, Anonymous Marcello Molino said...

Con tutto il rispetto per le vostre idee che conosco ancora solo superficialmente, a proposito dell'autocelebrazione altrui, mi sembra che voi sì sprizziate auto-esaltazione e auto-glorificazione a profusione.
E poi, perché questo atteggiamento, che appare anche eccessivamente ostentato, di compatimento se non di disprezzo per il mondo a voi esterno?
Grazie per le risposte ... e anche per gli improperi che mi vorrete rivolgere.

 
At 12 maggio, 2010 16:28, Blogger Giovanni Getto said...

>Aspetto però anche quella "audace" e/o dada :-)
accidenti, il momento è passato. dovrai accontentarti di quella dopo.

>"non addetti" a cosa, esattamente?
i lavori di tutto il network sono chiusi ai non addetti... ai lavori del network! se qualcuno ti chiede 'riesci a seguire un discorso senza che siano ripetute sempre le parole?' ti viene immediata la domanda 'le parole di cosa, esattamente?' in questo modo diventa faticoso andare oltre i riti di apertura ('buongiorno a lei' 'a lei chi, scusi?' 'a lei che ha parlato ora' 'ora quando?'...)

>Cosa siete, un network o una società segreta?
talmente segreta che se rispondo a questa domanda dopo sarò costretto ad eliminarti.

>Mi pare che il concetto stesso di rete implichi l'apertura, non la chiusura in un circolo di adepti...
potresti dire lo stesso di una porta, eppure è capace di entrambe gli stati. hai presente il cartello 'si prega di chiudere la porta' affisso su talune ante che è visibile (ovviamente) solo quando la porta è chiusa? ecco, quello è inutile come questa tua caratterizzazione della rete. è talmente sciocca questa affermazione che, se non l'hai fatta per provocazione o per sonnambulismo digitante, ti lascio come compito a casa il capire perché.

>Aspetto però con curiosità le azioni eclatanti che avete in programma!
Buffo, alle volte sembri una personcina impegnata, altre volte non vedi l'ora di vedere azioni eclatanti. Che c'è: l'ìsola dei famosi non ti piace più?

>e usando qualche strumento di comunicazione che oggi,
>come ben sappiamo, è alla portata di tutti?
hai ragione. il mezzo, il mezzo, non l'uso che se ne fa. figurati che l'altro giorno, mentre mi stavo perdendo per londra con la cartina in mano, un tale a cui ho chiesto indicazioni mi ha spiegato la strada con un blackberry in mano collegato con il gprstuvwxyz. poi si è unito a me per andare a disneyworld.

>Per "fare la rete" è davvero necessario
>usare sempre e comunque "toni vibranti"
>e slogan a profusione? A me non sembra...
no no. infatti mi sembra che sei l'unico che ci fa ancora caso.

>Mi pare al contrario che in giro per il mondo molte persone
>costituiscano continuamente reti in modo
>molto più "tranquillo" e spesso anche efficace,
i nomi, i nomi. vogliamo i nomi e soprattutto: cosa ci fanno con questa 'rete'?

>cazzeggio incluso (che a volte è più utile di quel che appare...).
e di questo chi ti ha convinto: vasco rossi? oggi non ho voglia, oggi voglio stare spento. sei uno di quelli che guarda la televisione per spegnere il cervello?

>Le notizie su pubblicazioni e convegni fanno parte della rete!
anche la pedofilia

>Non sono - almeno non sempre :-)- autocelebrazioni...
tipo quando? con questi 'molte persone costituiscono' e 'almeno non sempre' riesci a dire tutto e il contrario di tutto, non è scorretto da uno che si intende di comunicazione. ancora compito: fai tre nomi che non si autocelebrano (o vendono, se preferisci) sbandierando i propri risultati

>E poi, a che servono "risultati eccellenti" se poi li disprezzate?
Guarda, ti posso concedere il tempo di una sigaretta. Raggiungi un risultato eccellente (l'ultimo mio è stato imparare a soffiarmi il naso con la sinistra, comodo quando si guida), te ne bei il tempo di una sigaretta (senza rompere gli altri) e poi avanti con la prossima sfida.

[to be continued... (caspita antonio, più caratteri più caratteri!)]

 
At 12 maggio, 2010 16:37, Blogger Giovanni Getto said...

>Non c'è una piccola contraddizione?
Ce ne sono mille, ma non in questo caso. Guarda questa ad esempio: 'noi siamo un'avanguardia di massa'. E ancora: 'tutti devono dare sfogo alla loro creatività'. Per quest'ultima ti aiuto un po'. Un perdigiorno (un altro, non tu) ha obiettato 'ma se tutti danno sfogo alla loro creatività, non diventano un'unica massa indistinguibile di persone che fanno la stessa cosa (ovvero danno sfogo alla loro creatività (lo ripeto perché ho capito l'antifona))?' per spiegare quest'ultimo paradosso bisogna rispolverare il teorema di goedel. fai tu o faccio io? te lo semplifico con 'tutte le generalizzazioni sono sbagliate, compresa questa'.

>Non si può "non comunicare" (l'ho letto in un libro).
Oh, si che si può! Non devi credere a tutto quello che leggi (quel libro l'ho letto anch'io) a meno che non sia edito laterza, ovviamente (boutade per gli appartenenti alla setta segreta). Ultimo spunto per la riflessione: nell'attestare che 'non si può non comunicare' si presupponeva che alla non risposta del ricevente, il trasmittente assegnasse un significato. Ovvero che tra i due ci fosse un canale comunicativo già aperto, in questo caso è chiaro che non si può non comunicare. Direi che sarai d'accordo con me quando dico che tu e mia moglie non state comunicando (non c'è nessun canale di comunicazione aperto), a meno che non stia succedendo qualcosa che non so, nel qual caso, risparmiati di fare i compiti sopra, perché il giudizio sarebbe comunque negativo.
a presto FiloDada
Gianni


ma che vedo!!! altro...

>Con tutto il rispetto per le vostre idee che conosco ancora solo superficialmente,
e questo è spettacolare, ma perché prima di parlarne non le approfondiamo? Per me risparmieremmo un sacco di commenti ai post

>a proposito dell'autocelebrazione altrui, mi sembra che
>voi sì sprizziate auto-esaltazione e auto-glorificazione a profusione.
grazie grazie. tutta colpa dei miei, mi hanno sempre trattato male che ho dovuto rimediare in questo modo. poi hanno incominciato a farlo anche le pubblicità, i media, i politici e siamo di nuovo passati inosservati, fino a che non sei arrivato tu, marcello! grazie

>E poi, perché questo atteggiamento, che appare
>anche eccessivamente ostentato, di compatimento
>se non di disprezzo per il mondo a voi esterno?
ehi ehi! ma quale mondo esterno? io vivo a 33m sul livello del mare. il compatimento va a chi si rifiuta di capire, di ragionare, di confrontarsi, di crescere e di migliorare. sfortunatamente non siamo interni (o esterni) a tutto questo. se tu vuoi apprezzare tutto questo, fai pure. ma così avresti tutto il mio disprezzo, ed è un peccato, mi sei piaciuto subito sai...

>Grazie per le risposte ...
>e anche per gli improperi che mi vorrete rivolgere.
spiacente di deludere le tue pulsioni masochistiche, il massimo che posso dirti è sciocchino o birbante. una volta ho detto a uno 'pusillanime', ma non c'ho dormito per tre notti.
ciao di nuovo
Gianni2

 
At 12 maggio, 2010 20:27, Blogger Antonio Saccoccio said...

Molte grazie per la risposta seria!
Aspetto però anche quella "audace" e/o dada :-)


L’audace mi ha preceduto, non ci posso fare nulla.

Nel frattempo, rilancio un po'
"I lavori di tutto il network sono chiusi ai non addetti": "non addetti" a cosa, esattamente? Cosa siete, un network o una società segreta? Mi pare che il concetto stesso di rete implichi l'apertura, non la chiusura in un circolo di adepti...
Aspetto però con curiosità le azioni eclatanti che avete in programma!
Non ho neanche ancora capito cosa intendete per "fare la rete".
Ma come la fate, questa rete? Stando in sette in una stanza e usando qualche strumento di comunicazione che oggi, come ben sappiamo, è alla portata di tutti?
Per "fare la rete" è davvero necessario usare sempre e comunque "toni vibranti" e slogan a profusione? A me non sembra...
Mi pare al contrario che in giro per il mondo molte persone costituiscano continuamente reti in modo molto più "tranquillo" e spesso anche efficace, cazzeggio incluso (che a volte è più utile di quel che appare...).


Come "non addetti a cosa"? Non addetti al netfuturismo! abbiamo un programma di rinnovamento globale che prende di mira i maggiori sistemi di potere italiani e non, possiamo avere un posto dove parlarne oppure dobbiamo parlarne in mezzo ad una piazza sempre?
Stai parlando della fase 1 e 2 del movimento (roba da preistoria), quando non c’era che un abbozzo di idee su questo blog, allora potevo e dovevo tenere tutto visibile. Ma dalla fase 3 e soprattutto 4 e 5 questo non è assolutamente più possibile. Il problema è creare reti che funzionano realmente, non aggregati indistinti nullificanti. Noi non siamo solo osservatori, noi siamo attivi per trasformare. Demolitori, per poi ricostruire.
I nostri ritmi di comunicazione sono ormai vertiginosi e non possiamo permetterci più di essere rallentati da niente e nessuno. In pratica, io ora ti sto rispondendo perché ti conosco un po’ e so che stai in qualche modo tastando il terreno, altrimenti provocazioni così generali finirebbero cestinate immediatamente. È necessità. Abbiamo talmente tanto da fare che valutiamo ogni azione sul web quanto tempo ci porta via. Non si può fare tutto, come ben sai. E a volte basta un emoticon in meno per prendere un’obiezione anche sincera per un tentativo di trolling.

 
At 12 maggio, 2010 20:31, Blogger Antonio Saccoccio said...

PARTE 2

Mi parli della rete in generale, ma è proprio sulla rete che la nostra azione si appunta. Un medium normalmente ti usa inconsapevolmente. E questo già la gente mediamente non lo sa. Noi dobbiamo portare la gente ad acquisire piena consapevolezza di tutti i media, dall’alfabeto al web. Questa è la rete netfuturista, che è la coscienza del web. Perché me la prendo con la cultura ufficiale? Semplice. Perché, e qui sono maledettamente serio, la cultura ufficiale lavora per il mantenimento dello status quo ed è miope di fronte ai più grandi cambiamenti. Lo sai che pensava un secolo il maggior critico italiano, tale Benedetto Croce, dei futuristi? Che fossero dei buffoni! Oggi, dopo un secolo, Croce lo possiamo buttare dal cestino, mentre il futurismo è alla base di tutte le avanguardie successive e oggi è di un’attualità devastante. Devastante quanto la miopia dei nostri pseudointellettuali accademici poltronati e poltroni che ci hanno rotto le meningi per decenni con Pavese Saba e Vittorini, oscurando invece tutta la nostra avanguardia, che unicamente avrebbe potuto prepararci alle sfide del futuro. Sfide che noi italiani stiamo fallendo proprio per aver rinnegato gli unici artisti capaci di intuire le profonde trasformazioni introdotte nelle nostre città dall’elettricità. Questo atteggiamento sconsiderato, Antonio (perdonami il tono ma ora sono davvero indignato, non con te, ma con tutta questa presunzione di cultura, che è tipica della cultura ufficiale!!!), non lo lasceremo ripetere oggi per la rete e la rivoluzione digitale. Avrai un bel dire che il cazzeggio porta a qualcosa, ma io sono invece convinto che occorra comprendere come il medium ci trasforma e questa è la nostra sfida come netfuturismo. Noi siamo riusciti ad IMMENSIFICARE le nostre vite con il nuovo medium, non ci siamo lasciati IMMISERIRE. Non ci siamo lasciati amputare nelle nostre facoltà, ma le abbiamo estese. Questo linguaggio ti suggerirà il nome di uno dei pochi intellettuali che salvo negli ultimi 50-60 anni. Marshall McLuhan evidentemente. E chi è? Un altro che – chissà perché - non è mai andato giù al mondo accademico, uno che ha saputo giocare meravigliosamente dentro il sistema lavorandolo ai fianchi con le sue intuizioni (intuire! intuire!). Marshall è uno che, come i futuristi, la via l’aveva intuita e indicata: occorre cercare di interpretare il cambiamento, e l’artista dovrà guidarci alla consapevolezza integrale. Noi diciamo di più. Non l’artista, ma ogni individuo dovrà cercare la consapevolezza integrale. E per questo ora è necessario l’oltre-artista netfuturista, necessario in questa fase intermedia prima della morte dell’artista, ormai figura inutile.

Ora però, Antonio, io vorrei capire il perché di questo tuo intervento. Al di là delle polemiche, delle provocazioni e delle battute. So che sei una persona che può capire. E allora: sei interessato a capire chi siamo e cosa vogliamo fare? Oppure già sai che non ti piacciamo e comunque per te facciamo cose inutili?
Perché è su quello che ti ho scritto qui sopra in questo commento (come sul contenuto di questo breve post) che mi aspetto un tuo “sì, sono d’accordo con voi, continuate così!” oppure “sì, sono d’accordo con voi e mi batto con voi!” oppure “no, non sono d’accordo, io invece voglio fare questo e quest’altro”.

Quanto ai toni della mia blog-prosa posso capire che non ti piaccia l’enfasi e la provocazione. Noi invece la adoriamo, come adoriamo l’ironia la presa per il sedere il gioco la beffa e il prenderci sempre molto poco sul serio. È la nostra carica e la nostra energia. Anche questo è fare network. Se non riscaldassimo costantemente il medium, saremmo già morti da un pezzo. I toni tesi servono a svegliarci, a non lasciarci addormentare dal web, così come ci siamo lasciati addormentare per decenni dalla tv. Per questo noi siamo network d’avanguardia.

 
At 12 maggio, 2010 20:43, Blogger Antonio Saccoccio said...

PARTE 3

Un'ultima noticina sulla cultura "ufficiale". Le notizie su pubblicazioni e convegni fanno parte della rete! Non sono - almeno non sempre :-)- autocelebrazioni...
E poi, a che servono "risultati eccellenti" se poi li disprezzate? Non c'è una piccola contraddizione?


Nessuna contraddizione. Vedi, io partecipo alla cultura ufficiale soltanto per poterla uccidere. Ho partecipato a mostre affermando e scrivendo che l’arte è una truffa. Ho scritto su riviste di critica affermando che i critici sono incapaci. Insegno, scrivo di scuola, ma affermo che così com’è non funziona. Perché io cerco di usare i mezzi, non mi lascio usare e narcotizzare. Mi servo del sistema per i miei obiettivi.
La cultura ufficiale, come già ti ho detto, la usiamo per distruggerla. È scritto anche nella nostra autopresentazione nell’ultimo numero della nostra rivista (presentata pubblicamente e ufficialmente a Torino). E poi tra chi è nel sistema c’è anche gente che lavora come noi per rinnovarlo. Pochi audaci ma ce ne sono, ti assicuro. E quelli sono nostri alleati. Ad esempio, quando leggo Maragliano tiro un sospiro di sollievo e penso che non tutto è perduto. So che non possiamo avere troppi alleati, vorrebbe dire che è davvero inutile quello che facciamo. Ma qualcuno ne abbiamo, te lo assicuro, e ha mediamente un cervello che funziona.

In secondo luogo io prima voglio dimostrare che quello che fa mediamente un accademico o un artista è una cosa che possono fare anch'io, perchè altrimenti te lo vedi il professorone che si vanta dell'unica cosa di cui si può vantare? "Io scrivo libri! io pubblico! io faccio convegni! ecco il curriculum! poropoporopo!". Io allora prima faccio quello che fanno loro, così pure pure quest'unica arma gliela scarico. E a quel punto è come sparare su un cadavere.

Certo che la tua scelta è stata "comunicazione"! Non si può "non comunicare" (l'ho letto in un libro).

(e io l’ho vissuto) ;)

grazie ancora e ..a presto...

grazie a te e ad futurum!


p.s. conclusivo: ma tutto ciò non si poteva evitare se leggevi prima nostri blog, sito, rivista etc.? 1 ora ci ho messo a scrivere 'sta roba! va beh mi sono allenato per il prossimo match. =>F

 
At 12 maggio, 2010 20:59, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Marcello

con tutto il rispetto per le vostre idee che conosco ancora solo superficialmente, a proposito dell'autocelebrazione altrui, mi sembra che voi sì sprizziate auto-esaltazione e auto-glorificazione a profusione.
E poi, perché questo atteggiamento, che appare anche eccessivamente ostentato, di compatimento se non di disprezzo per il mondo a voi esterno?
Grazie per le risposte ... e anche per gli improperi che mi vorrete rivolgere.


Ciao Marcello,
allora ti invito davvero a leggerci e a conoscere la nostra storia, perchè così potrai capire anche i nostri toni.
I toni! Suscitano scalpore i toni! Benissimo, iniziamo a ragionare.

I toni sono di disprezzo per chi merita disprezzo, compatimento per chi è da compatire. Non mi sembra nulla di strano. Anzi no, una cosa strana c’è. Di solito preferiamo pensarle queste cose, ma poi censurarci.
E allora, se permetti, noi che le manifestiamo SIAMO NEL GIUSTO. ;)
Come siamo nel giusto se ci esaltiamo per le nostre idee. E da quando è una cosa negativa? Dovremmo nasconderci forse? Mentre fiori di deficienti in tv si vantano di essere imbecilli? Fatemi capire, Totti se la ride del suo essere ignorante e ci fa pure soldi, e io non posso esaltarmi per un cervello che mi funziona? Strane abitudini abbiamo preso. Davvero strane. Suicide direi.
La nostra esaltazione è soltanto salutare ed è l’unico antidoto in un mondo che sta annegando nella depressione.

Quella che vi sembra esaltazione è soltanto convinzione e sveglia elettrica per tutti!
Ce la diamo una svegliata o no?

Vogliamo continuare a leggerci tanti libri e a fare i colti e gli intellettuali da salotto, a lamentarci che il sistema fa schifo?
Non lo capite che il sistema usa bene mezzi che noi ci rifiutiamo ottusamente di usare per non so quale timore?
Lo vogliamo capire che con il nostro cervello e i nuovi media possiamo far saltare in aria quel sistema?

E' inutile lamentarsi di Fioroni o Gelmini, se poi quando scriviamo e parliamo lo facciamo come o peggio di loro!
Toni alti! toni tesi! Solo così può suonare la sveglia!

Prima capiremo queste cose, prima ci risolleveremo tutti.


Grazie a te per l’intervento e spero per la lettura.

p.s. i miei toni sarebbero toni normalissimi di una persona viva. siamo noi che ormai siamo anestetizzati totalmente. dovremmo scandalizzarci quando ci addormentiamo sentendo un convegno o guardando la tv. invece ci dispiace quando uno alza finalmente i toni!
non ho altre parole, mi ritiro tra i compagni di network per elettrizzarmi ancora.

 
At 12 maggio, 2010 21:25, Anonymous Mariaserena Peterlin said...

Leggo una discussione davvero interessante e che varca molte frontiere.
Poche ore fa anche io riflettevo sullo stesso argomento ed ho postato un breve intervento che mi permetto di incollare qui di seguito per contribuire al dialogo.

Rumore o quieto proferire? Preferisco il rumore
Si può comunicare e teorizzare comunicazione, ma si può anche solo teorizzare o solo comunicare.
L’enfasi e il rumore nella comunicazione sono una costante comunicativa cui siamo sottoposti quotidianamente e di cui ci lamentiamo troppo o troppo poco, e probabilmente dipende dall'argomento.
Gli esempi non servono, credo. Di aggettivi enfatici è pieno ogni messaggio: dal supermercato alla news della prima pagina è tutto un rincorrere l’effetto.
Un bambino di dieci anni diventa il mostro che spappola la milza alla maestra, e il giorno dopo la famiglia minaccia querele alla direttrice che non lo avrebbe difeso da tre anni di bullismo subito quotidianamente. E dal clamore si passa al silenzio. Non se ne parla più.

Nel frattempo s’inseguono altre news, possibilmente clamorose, su cui si invita a disputare (quietamente) un’equipe di opinionisti tra cui l’urlatore di turno, l’unico che riesce ad alzare l’ascolto non per il suo senno ma per i decibel che è in grado di emettere.
Dacci oggi la nostra rissa quotidiana.

Eppure le comunicazioni verbali più efficaci e sottilmente penetranti sono ancora quelle del correttamente detto: un comunicatore sobrio ed equidistante, bilanciato e grave ci sembra sempre attendibile anche se affabula e mente.

Perché preferiamo il pifferaio di Hamelin all’araldo che chiama l’allarme?
Probabilmente perché scongiuriamo il falso allarme, perchè stiamo già dormendo-morendo.
O perché non vogliamo ridiscutere lo schema?

Qualcuno potrebbe dire che solo nell’equilibrio del mezzo sta la verità. Rispondo che sono decenni che ci ammanniscono questo rassicurante messaggio. Ma i risultati sono quelli che vediamo.
Il cacciatore coglie il bersaglio nel silenzio: il rumore lo potrebbe disturbare.
Tutto sommato preferisco il rumore: specialmente se la voce grida che “il re è nudo!” e sta dicendo la verità.


nel post c'è anche il link di una immagine abbastanza eloquente.

http://notecellulari.splinder.com/post/22714388/rumore-o-quieto-proferire-preferisco-il-rumore-di-mariaserena-peterlin

 
At 12 maggio, 2010 23:02, Anonymous Marcello Molino said...

@ Saccoccio
Credo proprio che cercherò di conoscervi meglio. Mi incuriosite.
@ Getto
Godibilissimi i tuoi dileggi e sberleffi. Mi piace la tua verve (ammettilo, questo sì che non ti farà dormire).

 
At 13 maggio, 2010 00:42, Blogger Antonio Saccoccio said...

bene Marcello. è quello che speravo. qua rischio di non dormire neppure io! ;)

 
At 13 maggio, 2010 09:11, Anonymous Anonimo said...

Devo dire che una cosa, almeno, l'ho capita: il net-futurismo non è "sintetico", necessita di post e commenti lunghissimi.. e vabbè!
Anche se è un po' strano che un movimento così proiettato nel web non abbia compreso le peculiarità del medium...
Purtroppo, però, devo dilungarmi anch'io. Mi secca, ma è necessario...
Allora, prima di tutto vorrei chiarire con Giovanni la questione della comunicazione: è del tutto evidente che, nel momento in cui posto un commento sul blog, con Antonio Saccoccio il canale E' aperto! E se Antonio non avesse risposto.. beh..avrebbe comunque comunicato con me! :-) Giovanni, in ogni caso, un cordiale saluto a tua moglie..
Sempre Giovanni mi chiede di fare nomi di "brava ed efficace gente della rete". Ecco, per non far torto ad amici italiani preferisco citare un terzetto di straneri: David Wiley, che da anni "provoca" il mondo accademico americano sul tema della Open Education, Stephen Downes, un autentico "hub" della rete mondiale degli educational technologist, Terry Anderson, un accademico che non ha paura di diffondere gratuitamente il suo pensiero. Non sono particolarmente esaltati, ma per me sono molto efficaci...
La televisione, caro Giovanni, la guardo, a volte proprio per spegnere (o almeno mettere un po' in standby) il cervello.
Purtroppo però (ma solo perché non mi piacciono..) non guardo nè l'isola dei famosi nè il grande fratello, del quale, mi sembra di capire, voialtri siete invece grandi studiosi. Me ne compiaccio...
Per la questione delle porte aperte e chiuse: hai ragione, le porte si possono chiudere. Io però, quando si parla di conoscenza, le preferisco aperte. Voi sette (spero coglierai il doppiosenso :-), continuate pure a connettervi, nel chiuso della vostra stanzetta, dove potete sicuramente risparmiare le forze evitando i faticosi riti di apertura (un momento, ma la porta non era chiusa??? Boh..)
Per i risultati eccellenti, mi riferivo al commento di Antonio e aspettavo chiarimenti.. ma non sono arrivati.
Tra l'altro, non fumo sigarette ma, occasionalmente, un mezzo toscano!
Passando ad Antonio, apprendo finalmente che avete in serbo "un programma di rinnovamento globale che prende di mira i maggiori sistemi di potere italiani" con tanto di fasi 1,2,3 (ma anche 4 e 5). Caspita!!!!!
Allora, amici, scusate, credo di avere capito tutto, inclusa la necessità di riservatezza. Certo, avete ragione su tutto.. sì sì..
E, a questo punto, scusate il disturbo, per quanto mi riguarda la chiudiamo qua. Non voglio disturbare oltre i vostri importanti progetti.
Devo solo rispondere ancora ad Antonio che mi chiede "il motivo": è davvero banale, ero curioso. Curioso soprattutto di capire cosa alcuni amici trovassero di interessante nel net-futurismo.
Ecco, questo non l'ho capito. Ma è certamente un problema mio.
Vi auguro buona esaltazione.

 
At 13 maggio, 2010 09:53, Blogger Antonio Saccoccio said...

Antonio, e certo che il problema è tuo! di certo non può essere il mio, perchè sono stato chiarissimo e ho perso 2 ore per risponderti.

vedo che gli argomenti e argomentazioni non esistono. l'ironia pure. la serenità sconosciuta.

ma soprattutto non capisco perchè ti ci rode tanto se qualcuno ci apprezza. potevi venire qui a chiedere con calma informazioni, potevi scrivermi per email (ancora meglio visto che era una TUA curiosità). invece sei venuto qui con l'intenzione di sparare sentenze. il problema è che di sentenze (di argomenti, di critiche, di consigli) non ne hai tirata fuori una.

un intervento scomposto e sconclusionato il tuo, che non mi aspettavo.


volevo solo avere una conferma, di quello che purtroppo temevo.

Oppure già sai che non ti piacciamo e comunque per te facciamo cose inutili?

buona depressione con i tipi perbene che non usano toni alti tesi ed esaltati!

i passatisti sono seri o incazzati
i presentisti sono depressi o irrequieti
i net.futuristi ridono ridono ridono


buona ritirata e buona rosicata


p.s. non farmi lezioni di sintesi perchè è davvero ridicolo e qui non c'è gente che si fa ingannare da quanti caratteri vede.
la sintesi è sempre in rapporto a quanto si dice. se non dici nulla sei povero, non sintetico. quello che hai scritto tu in rapporto a quello che ho scritto io è assolutamente prolisso, ma soprattutto inutile, perchè non hai detto nulla in tanto spazio. io ho usato tantissimo spazio ma ho detto tantissimo. altra antilezione tanto per concludere. e guarda che sintesi! :D

 
At 13 maggio, 2010 11:03, Anonymous Anonimo said...

eh però vedo che ogni tanto anche i net.futuristi si incazzano :-)

Vorrei però farti notare che non intendevo assolutamente fare lezioni, nè mi pare di aver sparato sentenze.
Mi sembra di avere posto educatamente alcune critiche che sono rimaste in buona parte senza risposta o hanno dato luogo soltanto ad attacchi(ni) personali.
In ogni caso, ti assicuro che non ho alcuna "rosicatura" in corso.

Di scomposto, poco ironico e tutt'altro che sereno vedo solo il tuo intervento finale.
Devo dirlo, me l'aspettavo!

Chiedo sinceramente scusa a te e agli altri net.futuristi per avervi fatto perdere tempo.

 
At 13 maggio, 2010 12:59, Blogger Stefano Balice said...

Ok, avevo passato mezzora ieri scrivendo un commento che poi mi si è cancellato; vedo ora che è stata messa in gioco la Santissima Sintesi, quindi ritento, sinteticamente.

Se ho ben capito, la critica maggiore e che i net.futuristi non hanno seri motivi di essere fieri del proprio lavoro.
Come avrai ben notato, nessuno ha cercato di smentire questa tesi con un semplice curriculum del movimento.
Perchè?
Perchè a differenza di quello che viene più volte sostenuto in questi commenti, i toni non sono mai troppo alti. Il net.futurista è chiunque abbia voglia di fare, chiunque si diverte a far lavorare i neuroni per cambiare l'ambiente che lo circonda. Troppo banale? Troppo sintetico? Non mi sembra affatto, considerando l'attuale situazione. Registrarsi in un forum non vuol dire fare network, così come commentare su facebook non è obbligatoriamente "comunicare", anzi, il borbottio presentista che aleggia intorno a facebook più che un esempio di comunicazione mi sembra una scarica di rumore rosa.
E in mezzo a queste situazioni, ti trovi qualche tipo che dice cose strane, che provoca, pianta casini e ride in faccia a chi non lo capisce; provi a seguirlo, e scopri che non spara boiate a tempo perso, ma ha tutta una serie di convinzioni che difficilmente troverai su un libro, ed è sempre disposto a rimetterle in gioco.
Quello è un net.futurista.
E non ha nemmeno un motivo per tenere la testa bassa.

 
At 13 maggio, 2010 14:45, Blogger Giovanni Getto said...

@marce': sei un grande! (lo ammetto: non ho dormito!)
marcello - anto: 3 a 0!

>Purtroppo, però, devo dilungarmi anch'io.
ah. tu sei uno di quelli che 'le regole valgono per gli altri', ricordami di non giocare con te a monopoli. e poi... che regole: bisogna essere sintetici! e tu non puoi? avresti potuto benissimo, guarda qua

>Allora, prima di tutto vorrei chiarire con Giovanni la
>questione della comunicazione: è del tutto evidente che,
>nel momento in cui posto un commento sul blog, con
>Antonio Saccoccio il canale E' aperto! E se Antonio
>non avesse risposto.. beh..avrebbe comunque comunicato
>con me! :-)
questo si traduce con 'hai ragione!'

>Giovanni, in ogni caso, un cordiale saluto a tua moglie..
presenterò. puoi farlo anche tu, è su facebook!

>Ecco, per non far torto ad amici italiani preferisco citare [...]
grazie. approfondirò. E con questo impari un'altra lezione: anche durante un flame, netfuturismo significa saper distinguere un compito ben fatto da vuote provocazioni.

>La televisione la guardo, a volte proprio per spegnere il cervello.
E qui siamo ai confronti ideologici: noi siamo contrari a spegnere il cervello, convinti che sia la peggiore malattia della nostra società, per te è un... auspicabile passatempo. coraggio gente: votare!!! chi vota netfuturismo svegli 25 ore al giorno? e chi per anto-spegni-cervelli?? il mio medico curante mi ha detto: andare in vacanza significa cambiare tipo di fatica. me l'ha detto una volta, dopo non me l'ha detto più, perché subito dopo ho tentato di limonarlo.

>voialtri siete invece grandi studiosi. Me ne compiaccio...
fai bene, bisogna conoscere il mondo in cui si vive se lo si vuole migliorare.

>Per la questione delle porte aperte e chiuse: hai ragione, [...]
miii, quale parte della frase 'la rete deve essere aperta e voi siete chiusi è un'obiezione stupida' non hai capito? neanche la metafora della porta ti è servita. 2000 anni fa i cristiani ci rimanevano incantati, forse devo fare corsi di aggiornamento.

>Voi sette (spero coglierai il doppiosenso :-),
Dapprima no, poi una telefonata a Biancaneve ha risolto il difficile compito

>Per i risultati eccellenti, mi riferivo al commento di Antonio
>e aspettavo chiarimenti.. ma non sono arrivati.
12000 caratteri di chiarimento e non sono arrivati? dov'è il collo di bottiglia: problemi di connessione? monitor spento? difficoltà di decodifica dei caratteri?

>Tra l'altro, non fumo sigarette ma, occasionalmente, un mezzo toscano!
Così però rischi di far torto all'altro mezzo.

>E, a questo punto, scusate il disturbo,
>per quanto mi riguarda la chiudiamo qua.
Seeee, non sei credibile!!! Ti stai divertendo troppo con questi discorsetti da parrucchiera... e infatti eccolo qua (il signor coerenza) dopo pochi minuti

>eh però vedo che ogni tanto anche i net.futuristi si incazzano :-)
non in questo caso, ma... sì. quando i bambini fanno troppo rumore, alziamo la voce. mica siamo il beato convento del viandante e del pellegrino (che ai bambini fan ben altro)!

>nè mi pare di aver sparato sentenze.
tipo 'toni altisonanti' 'chiusi nelle camerette'? ma siete in due a scrivere con lo stesso nick?

>Chiedo sinceramente scusa a te e agli altri
>net.futuristi per avervi fatto perdere tempo.
Sono più ottimista di così. Con la speranza che hai un po' di sale per bypassare le cose inutili che hai scritto e andare alle idee e ai fatti. Magari come un tarlo. Dai oggi, dai domani, il tempo passato a risponderti ti porterà a ragionarci un po' sopra, parlarne con un po' più di... ciccia e meno preconcetti e mettere il logo netfuturista nel tuo blog. Infine, per non correre rischi (visto che QUESTA discussione sta diventando sterile, magari ne riprenderemo altre, ribadisco su concetti, non su sciocchezze) ti do una lezione di coerenza: qui scrivo che per me finisce qui e sotto non trovi altri miei messaggi. figo, no?
Gianni

 
At 13 maggio, 2010 16:57, Blogger Antonio Saccoccio said...

Antonio, purtroppo per te la discussione è pubblica e qui tutti hanno già visto quello che hai combinato. Ma forse non te ne rendi conto e hai bisogno di qualche spiegazione anche per questo.

Proprio alla fine esci allo scoperto scrivendo:
Devo dirlo, me l'aspettavo!

Vedi, dopo queste tue parole non c'è molto altro da aggiungere.
Qunaod sei entrato nel mio blog già ti eri scritto per bene il copione, già sapevi dove volevi arrivare.
Ma davvero hai dimostrato un'ingenuità sconcertante nell'uso del mezzo. Questo tuo post va a finire insieme ad altri nell’elenco in cui mostro come NON si deve scrivere su un blog (e su forum pubblici).
Non è stato tempo perso quindi. Almeno per me. Questa è tutta un’esplorazione che a me serve.

Sai invece cosa io ti dico?

Non me l’aspettavo!
Pensavo che almeno tu fossi un po’ più smaliziato in questi scambi in rete, che fossi un po’ più padrone del medium. Invece hai dimostrato scarsissimo controllo. Se vieni a provocare devi sapere quello che ti aspetta e devi avere un’enorme abilità nell’uscirne fuori. Se poi vieni a fare polemiche sul blog di un net.futurista, avresti dovuto immaginare che sarebbe stata dura.

Sei venuto qui già con le tue idee negative, non sei venuto qui per capire. E questo lo possono leggere tutti: anche prima della tua confessione ogni tua parola tradisce il tuo intento.

Hai sbagliato già all'inizio, perchè, invece di provocare così genericamente e pretestuosamente, potevi leggerti prima quello che abbiamo scritto, e poi fare domande e critiche serie.
Pazienza, ho perso 2-3 ore a risponderti, ma ho voluto farlo perchè quel po' che avevo letto di tuo non mi sembrava disprezzabile. Ma già ti ho mandato un avviso, con il manifesto contro i net.conigli. Uomo avvisato…

E qui Marcello, nella stessa situazione, ha avuto l'intelligenza e la lucidità di capire che doveva cambiare atteggiamento, ha bloccato il flusso negativo. Ci si può facilmente sbagliare a relazionarsi sui blog (tutti sbagliamo ancora tantissimo, io stesso sbaglio spesso, anche adesso sicuramente qualche errore lo starò facendo, fomentato probabilmente dal farti notare i tuoi), l'importante è non insistere e fermarsi a riflettere su quello che accade. Ma il tuo orgoglio non te lo permette evidentemente, sei accecato e non capisci che il medium ormai ti sta usando maledettamente, perchè stai ignorando il modo in cui media, esasperandolo, il tuo contatto con me (e gli altri).

Non ti è bastata neppure la mia duplice apertura e hai voluto sbagliare nuovamente, perchè sei arrivato a rimproverarmi (!?!) di non essere sintetico. E hai lasciato quel commento inglorioso.
Io ti vengo incontro, ti faccio un bignami di netfuturismo e tu me ne fai una colpa?

Ovviamente nelle tue parole e mezze parole non c'è traccia di una critica non dico costruttiva, ma almeno un minimo argomentata.

Antonio, se sei contro il netfuturismo (continuo a non capirne il motivo) sei contro la vita e contro le migliori intenzioni dell'uomo.
Questo dovresti capire. E invece stai lì a vedere se riesci a strappare la battutina ad effetto (che poi chi te lo fa fare, si vede che non è il tuo forte) o a farci innervosire.

Io sinceramente se ho un amico che apprezza qualcosa, vado subito a vedere cosa ha scoperto quel mio amico. Ma con il cervello e con il cuore (il cuore!) aperto e avido di sapere e conoscere. Tu invece sei arrivato già con i tuoi pregiudizi. Sin da subito si percepiva che non ti andavamo a genio. Forse speravi di trovarci impreparati, poi hai visto che si è messa male e hai perso le staffe.


>>>>> CONTINUA >>>>> (anche l'interruzione del commento spezza il ritmo e cambia la percezione) >>>>>

 
At 13 maggio, 2010 17:09, Blogger Antonio Saccoccio said...

>>>>> (appena più rilassati ora eh?) >>>>>

Il futuro ci dirà se sui nuovi media, sull'arte, sulla scuola e sul resto noi netfuturisti abbiamo visto e sentito giusto e soprattutto abbiamo combattuto dalla parte giusta.
Su questo dovresti provare a ragionare. La visione del netfuturismo è giusta o sbagliata? E perché è giusta? Perché sbagliata? Nulla di tutto questo ha sfiorato la tua mente. Eppure sono cose che si possono capire, fidati. Siamo avanguardia demassificante ma di massa. Ergo, non ci sono misteri occulti nelle mie parole. Tutti possono capire.

Buon pomeriggio!

e

Ad futurum =>F

e anche

PERFORMATIVI SEMPRE

(no gli slogan no!)

(ma sono sintetici!)

(siete una setta!)

(perchè?)

(esaltati!)

(depresso!)

(futurista!)

(grazie!)

STOP

 
At 13 maggio, 2010 17:49, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Gianni

"La televisione la guardo, a volte proprio per spegnere il cervello".
E qui siamo ai confronti ideologici: noi siamo contrari a spegnere il cervello, convinti che sia la peggiore malattia della nostra società, per te è un... auspicabile passatempo. coraggio gente: votare!!! chi vota netfuturismo svegli 25 ore al giorno? e chi per anto-spegni-cervelli?? il mio medico curante mi ha detto: andare in vacanza significa cambiare tipo di fatica. me l'ha detto una volta, dopo non me l'ha detto più, perché subito dopo ho tentato di limonarlo.


ahah poraccio il tuo medico! però la tv la guardo pure io per spegnere il cervello.
ma dopo essermi sparato 5 ore di GSPPN net.futuristi! me la potrò prendere una pausa?

dai, do un voto a te e uno ad antonio! così non bisticciate (altra parola chiave?).
tanto per fare il moderato che non ha pregiudizi. tanto per fare...

 
At 13 maggio, 2010 21:51, Anonymous Anonimo said...

Per fortuna la coerenza non rientra tra le mie virtù (almeno non sempre) :-)
E sempre "per fortuna" e non "purtroppo", la discussione è pubblica!
Lascio infatti a eventuali "osservatori" giudicare chi di noi ha perso le staffe in questa discussione..
Oppure, chi vuole dare lezioni a chi, chi vuol giudicare chi.. Chi cerca il confronto e chi la rissa...
O infine, chi ci ha capito qualcosa e chi invece ha travisato tutto (beh, questo, forse, sono io, o forse no! Azz... ora sto futureggiando anch'io e non va bene!!!!!)
In ogni caso, credo che starò alla larga dal net.futurismo e non penso che sentirete la mia mancanza!
Vi saluto e, davvero di cuore, ancora una volta vi ringrazio per il tempo che avete dedicato ad un ...incurabile prevenuto :-)
Ah.. Antonio, grazie anche per il punto in extremis.. :-)

 
At 14 maggio, 2010 08:36, Blogger Antonio Saccoccio said...

perfetto Antonio. Vedi che ora va già meglio. Ripreso un po' il controllo, qualche faccina simpatica, una mezza ammissione, una quasi futuristeggiata. E così mi rilasso pure io. Almeno mentre ti scrivo. Che poi è quello il canale, è quello che conta.

In fondo poi eri venuto a cercare la polemica no? il "confronto rude"? sono parole tue. almeno non abbiamo deluso le tue aspettative. e magari un giorno potrai dire "io c'ero, andate a leggere!" ;)

cmq se mai ti andrà di conoscerci davvero, puoi farlo sempre scrivendo a info@netfuturismo.it

ad futurum

 

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