Ezra Pound e Net.Futurismo: lettori e artisti
Due insegnamenti ancora da Ezra Pound. Il primo ("Siete degli stupidi se leggete i classici perché vi si dice di farlo e non perché vi piacciono") è in linea con quanto abbiamo affermato ultimamente: occorre lottare contro la passività e la subordinazione nella lettura. Noi aggiungiamo che se non si hanno competenza e/o sensibilità artistica si è naturalmente portati a dare credito a chi ha il compito di selezionare le opere d'arte di valore. Questo è comprensibile. L'ignorante per non fare figuracce segue sempre le mode. Ed è proprio a chi si sente insicuro che consigliamo invece la strada più salutare: abbandonare le letture che non piacciono, abbandonando ipocrisie e finzioni deleterie.
L'altro grande tema è quello dell'artista che se ne frega dell'ammirazione del pubblico ("Ogni artista che ricerca la vostra particolare ammirazione è, proprio in questo, tanto meno artista"). Tema profondamente futurista e net.futurista. E su questo c'è da aggiungere ben poco. Noi disprezziamo decisamente il consenso del pubblico. In questo siamo e restiamo profondamente figli del Futurismo del XX secolo.
Osservazioni modernissime, quindi, quelle di Pound. Peccato solo per quell'insistenza sul termine "artista" che oggi qualificherebbe Pound tra i passatisti e presentisti. Ma quelli erano altri tempi. Pound resta comunque figlio di un'estetica primo-novecentesca. E' compito nostro riprenderne il meglio e superarlo.
Antonio S.
Etichette: arte, artisti, avanguardia, estetica, Ezra Pound, futurismo, net.futurismo, pubblico
6 Comments:
Bella questa citazione di Pound. Mi permetto di aggiungere che se si fa una scorpacciata di ciò che piace si finisce per diventare più selettivi; un po' come se uno si abbuffasse di ciooccolata dozzinale, poi finirebbe per piacergli solo quella "raffinata". L'importante è non atteggiarsi; fruire dell'arte per il piacere e non "per gli altri".
I due concetti che Pound ha individuato e che hai giustamente ripreso sono fondamentali!
Specie il secondo, se vi cogliamo la capacità di allargare quello che oggi è il problema della mercificazione: essa non sta solo nel porgersi come venditore, ma anche nell'atteggiamento di chi cerca ammirazione!
Esatto, Licia Titiana. L'importante è scrollarsi di dosso le sovrastrutture e le pressioni sociali che impongono a tutti di fingere ammirazione anche per ciò che non si ammira e/o si comprende.
Giulio, infatti l'artista vero (l'uomo creatore per intenderci) non può mai ricercare l'ammirazione. Il creatore è convintissimo di ciò che produce e non ha bisogno di alcuna ammirazione da parte di nessuno.
Bisogna imparare ad essere più spregiudicati. Sempre.
ad futurum
Non abbiamo bisogno d'ammirazione, le creazioni devono spingere noi e gli altri ad andare Oltre. Sempre.
Però il creatore deve immensificare la massa, perciò deve fare i conti anche con la sensibilità di essa.
Comunque pienamente daccordo con questi concetti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vorrei ricordare anche che parlare di Ezra Loomis Pound anche nelle scuole se ne sente parlare veramente poco...
Secondo me è stato un grande avanguardista come si può vedere anche da queste frasi.
Dobbiamo prendere d'esempio artisti come lui, soprattutto conoscerli e superarli.
Ad Futurum
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