Un ammonimento di Pistoletto
I lavori in plexiglass di Michelangelo Pistoletto (come quelli sui Quadri specchianti) sono ormai lontani nel tempo, ma per molti risultano anche oggi degni di interesse. Forse più che le opere in sè restano dell'artista alcune osservazioni ancora attuali.
"Una “cosa” non è arte; l'idea espressa della stessa “cosa” può esserlo"
Solo su queste poche parole si potrebbe discutere a lungo. A noi interessa semplicemente ribadire quest'idea e cercare di diffonderla ovunque. Non solo quindi negli ambienti in cui ci si occupa d'arte sperimentale. Poi - è chiaro - anche questa è un'idea che stiamo superando, poichè dà ancora per certa l'esistenza di un qualcosa chiamato "arte".
Bisogna lottare per diffondere il più possibile le più avanzate intuizioni estetiche. Il Net.Futurismo è impegnato su questo fronte.
Antonio S.
Etichette: arte, avanguardia, neofuturismo, net.futurismo, netfuturismo, Pistoletto, plexiglass, quadri specchianti
6 Comments:
Purtroppo sono ancora tutti troppo attaccati agli oggetti in sè, e pochi riescono a considerarli per il loro reale valore. Io credo che il mondo sia pieno, anzi sia costituito, da oggetti che possono fornire spunti di riflessione e che contemporaneamente siano dotati di una sorta di magnetismo che li rende affascinanti. Conservare un potenziale stimolo in un museo è un atrocità, perchè equivale ad affermare che all'infuori di quel museo non esiste nessuno stimolo, nessuna estetica. Una rivoluzione dell'arte dev'essere per forza di cose una rivoluzione del punto di vista comune.
uhm.... post denso nella sua brevità.
Ti faccio un breve ragionamento:
se ammettessimo di abbattere il concetto di arte, "l'idea espressa della stessa cosa" potrebbe essere allora se non altro una bella intuizione. Ci sta.
Ma laddove le belle intuizioni venissero portate al di fuori degli ambienti specifici, poi quale percentuale avrebbero di essere percepite per il loro potenziale?
tutti problemi apertissimi, come aperto è questo post.
siamo in piena epoca dell'indecifrabilità estetica.
noi dobbiamo decifrare, esplorare, ricercare costantemente.
il problema è che al punto in cui siamo arrivati oggi occorre demolire e poi reinventarsi tutto.
ma soprattutto occorre togliere di mezzo tutte le incrostazioni accademiche.
non è semplice. siamo tutti pieni di queste incrostazioni.
troppi musei, troppa Arte, troppi Artisti. troppa cialtroneria.
e rara intelligenza.
a noi!
@ Elisabetta: è proprio per questo motivo che parlo di una rivoluzione del punto di vista comune, e non solo del modo di concepire l'arte. Noi questi stimoli dobbiamo crearli fuori dai musei e dal "mondo dell'arte", ma d'altra parte dobbiamo essere educati a decifrarli, "pesarli" in modo pratico e veloce, e a livello di coscienza sociale non ci siamo ancora. Tuttavia il Net.Futurismo si batte anche per una riforma della scuola, non dobbiamo mai dimenticarcelo. Se impariamo a dare il meglio di noi, e aiutiamo gli altri a dare il meglio di sè, le varie intuizioni si sviluppano e vengono colte di consguenza.
Siamo in un era di transito, e quello che noi stiamo facendo passo dopo passo (come dice Antonio, demolire e poi reinventarsi tutto)presto sarà imitato da molta altra gente che non potrà più vivere applicando gli stessi schemi di cent'anni fa in questo secolo.
ad futurum!
L'arte come mondo autonomo, con le sue regole, i suoi modi di fare, le sue gerarchie è qualcosa che deve scomparire.
Essa deve venire a costituire tutt'uno con il mondo.
noi dobbiamo essere LA COSCIENZA DI QUESTA TRANSIZIONE.
non possiamo dire "abbiamo capito tutto", ma possiamo dire "abbiamo capito che così non può andare".
di sicuro l'Arte come prodotti da conservare e offrire all'interno di determinate strutture è agonizzante e morirà presto.
Noi dobbiamo per il bene di tutti porre fine a questa agonia.
ad futurum
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