LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

domenica, agosto 10, 2008

Avanguardia e media: qualche riflessione con G. Celant

Non smetteremo mai di ripetere che oggi l'artista, e il creatore in genere, deve confrontarsi costantemente con i nuovi (e i vecchi) media.
Le avanguardie hanno fatto sempre questo, a partire ovviamente dalla prima avanguardia storica: il Futurismo.
Ecco come Germano Celant ricorda quel momento:
"Con il futurismo i linguaggi si trovano soggetti a un processo energetico che non si lascia racchiudere in un solo modello rappresentaticvo e in un solo medium. L'eterogeneità e lo sconfinamento, con il loro lavoro di correlazione, di moltiplicazione e di irradiazione, sono gli assunti generali su cui si è basasta l'originalità delle affermazioni.
E' evidente che dalla fine del diciannovesimo secolo, quando si stabiliscono le prime fondamenta di una società dell'informazione e della comunicazione, come quella dovuta alla nascita del cinema e della registrazione sonora, dai fratelli Lumière a Thomas Alva Edison, o alla ripresa fotografica con Louis Daguerre e Henry Fox Talbot e alla veicolazione elettrica dei suoni, via telefono e poi via radio, con Guglielmo Marconi, la ricerca artistica cambia di segno per adeguarsi alle nuove tecniche di registrazione visiva. La creatività che si era affidata a strumenti tradizionali, dal pennello al colore, dallo scalpello al bulino, e alla successiva esecuzione in marmo o in fusione metallica, viene spinta a interagire con una fattualità preindustriale, che implica operazioni complesse e concettuali, quanto comporta il concetto di riproducibilità e di veicolazione, in territori lontani del prodotto. [...]
Quanto viene celebrato nei manifesti e nelle opere futuriste, e in seguito nei lavori dadaisti e surrealisti, è un'esteriorizzazione dell'arte, che si appropria delle performance di altri media, così da non produrre più oggetti da decoro, come possono risultare pitture e sculture, ma da tendere alla creazione di una "verrtigine" che travolga il pubblico, quanto la ricerca stessa. [...] I futuristi italiani e russi intervengono allora nella politica e nel cinema, nel design e nell'architettura, nella muscia e nella definizione dei nuovi media della comunicazione di massa, come i giornali, le riviste e la radio, tutto al fine di ricostruire l'universo, sociale e culturale, secondo una visione del futuro".
Oggi l'attenzione ai media è forse addirittura superiore a quella che si aveva un secolo fa. I media dominano la vita dell'uomo del Duemila. E l'artista (l'artista d'avanguardia, perchè qui si parla di questo) deve porsi seriamente in posizione analitica, riflessiva e critica nei confronti dei nuovi media (e anche dei vecchi). Per questo il net.futurismo propone di concepire la creazione integrale, in cui ormai l'artista non si pone più il problema se sta creando sculture, installazioni, performance, video art, net art etc. L'artista crea e basta, impiegando tutti i mezzi che oggi ha a disposizione per sviluppare al massimo la propria creatività. Ancora una volta si esce dall'artigianato per entrare nei territori sconfinati di una totale libertà creativa.
Antonio S.

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