Netfuturismo - ricerca - interazione - Roy Ascott
Il Netfuturismo ha il compito di traghettare gli uomini che vivono in questo nuovo millennio ad una nuova percezione di sè e del mondo. Il ruolo di quelli che si chiamavano artisti, e che oggi noi preferiamo chiamare creatori o ricercatori estetici, è quello di intuire le prospettive che si stanno schiudendo ed indicare interpretazioni, critiche e soluzioni gnoseologiche per il futuro.
Le possibilità di interazione che offre la creatività sul web sono ovviamente al centro della riflessione netfuturista. Siamo solo agli inizi di un'epoca di enormi sperimentazioni, un'epoca destinata a durare almeno alcuni decenni. Occorre avanzare soluzioni e proporre nuove pratiche creative interattive che sfruttino le potenzialità messe a disposizione dai nuovi media. Molto interessante a questo proposito la posizione di Roy Ascott, artista e ricercatore inglese:
"Il campo dell'Arte Interattiva è un settore emergente della pratica artistica e che non ha ancora dei confini ben stabiliti come altre forme d'arte. Per questo motivo il ruolo storico dell'artista si deve modificare per essere in grado di costruire nuovi mondi e realtà continuamente trasformabili. Infatti, l'Arte Interattiva ha a che fare con sistemi di interazione per lo spettatore, mediati dal computer, da dispositivi digitali e dalla telematica".
Si tratta di una posizione che può interessare solo chi fa avanguardia. Le competenze e la sensibilità artistica che richiede oggi una ricerca del genere sono decisamente proibitive per la maggioranza degli artisti old style. Chi è interessato a ripetere il passato dimostra non solo di vivere fuori dalla storia, ma di non aver compreso neppure nulla del passato. Gli adoratori del passato sono sempre coloro che del passato non hanno compreso nulla.
Oggi occorre ricercare e sperimentare con tenacia e convinzione per aprire presto a tutti nuove vie comunicative e creative, vie che ci porteranno finalmente fuori dalla palude contemporanea.
Il Netfuturismo è questo.
Antonio S.
Etichette: arte, artista, avanguardia, interattività, neofuturismo, netfuturismo, passatismo, ricercatore estetico, Roy Ascott, sperimentazione
1 Comments:
Giustissimo Antonio, il passato è qualcosa di troppo facile in cui rifugiarsi. E' in qualche modo una scelta dettata dalla paura, mentre chi sceglie di affrontare la contemporaneità e i suoi difetti non può che lavorare (ma non guardare!!) verso il futuro
Posta un commento
<< Home