LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

giovedì, dicembre 13, 2007

Uomo-massa e uomo nuovo

Preoccuparsi (o meglio fingere di preoccuparsi) degli altri in modo formale è un atto che crea soltanto blocchi di energia vitale. La gentilezza affettata e falsa (adulazione con il linguaggio) da una parte, il politicamente corretto (censura del linguaggio) dall’altra: consuetudini profondamente inutili e dannose, che riducono l’uomo alla controfigura di se stesso (o di altri), ad un aggregato di pensieri parole azioni privi di naturalezza vitalità verità.

Preoccuparsi degli altri in modo sostanziale (donando agli altri e dedicandosi agli altri) è un atto che dimostra staordinaria maturità affettiva.
Il primo atteggiamento ha prodotto l'uomo-massa.
Il secondo produrrà l'uomo nuovo.

L’uomo nuovo netfuturista scoprirà tutta la sostanza della propria umanità, cancellerà consuetudini impure sciocche formali per lasciare spazio alla riflessione pura unita alla violenza del proprio istinto creativo.

Antonio S.

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15 Comments:

At 13 dicembre, 2007 23:14, Blogger Serena Peterlin said...

Il linguaggio è ciò che la cultura dominante ha probabilmente dominato e rimodellato di più.
Si sono creati modelli funzionali ad una comunicazione passiva e passiveggiante.
Il contrapporsi, il dissenso non hanno più respiro dove la melassa ipocrita e corretta pervade ogni spazio libero.
La discussione franca e anche energica mette a nudo i pensieri vitali e liberi.
Ma i pensieri vitali e liberi non si adeguano.
Il cammino della comunicazione netfuturista è quello della libertà creativa, anticonformista, anti-ipocrita.
E' un passaggio vitale.
Aboliamo il sussurrare compiaciuto e compiacente e liberiamo la voce, il grido, il forte dibattere del movimento delle libere connessioni del pensiero.

 
At 14 dicembre, 2007 15:20, Anonymous Anonimo said...

Giusto quanto dici, Mariaserena. Esprimere liberamente il proprio pensiero senza ipocrite condiscendenze, non solo è un diritto del cittadino, ma anche un dovere di sincerità per addivenire ad un colloquio che porti, se necessario alla correzione del proprio pensiero, quindi alla soluzione di qualche problema. Rimanere ciascuno sul proprio pensiero, divide senza scampo e non consente una qualunque costruzione. Logica, ora, la domanda: condividi? Ti saluto e saluto Antonio, Gabriele.

 
At 15 dicembre, 2007 13:05, Anonymous Anonimo said...

La questione, dal mio punto di vista, è assai complessa, poiché troppo spesso quando si parla di masse si pensa sempre a costoro – dentro ai “costoro” ci sono ovviamente anch’io – come a persone che sono costrette a subire le pressioni di un potere che manovra dall’alto. Personalmente non credo a questo, il potere è solo più scaltro delle masse per il semplice motivo che il potere vive per dominare, e per natura le masse vivono per essere dominate, poi ovviamente tra un Re Salomone e un Nerone la differenza di dominio è assai ampia. Oggi poi, il politico, cioè il potere, dovrebbe essere – visto che viviamo nell’era dei servizi – una perfetta e limpida macchina burocratica - come la sognava l’anarchico John Cage -, cioè l’esatto opposto di quello che è oggi la politica non solo in Italia, ma anche in Europa. In questo senso la battaglia di Grillo, è in linea con l’idea NetFuturista, visto che grida e lotta per cercare non di formare un nuovo movimento politico, ma di arginare le derive perverse della politica.
Oggi assistiamo a un ritorno della censura in occidente, ma nessuno ha il coraggio di denunciare questa censura, poiché è una nuova forma di censura, che è quella di fare passare in secondo piano, o di nascondere, la verità, o peggio di inventare delle falsità di sana pianta per giustificare comportamenti quanto meno pericolosi da parte del potere. Poi, è vero, esiste internet e noi tutti esprimiamo le nostre opinioni, ma alla fine quando guardiamo il mondo reale tutto è nebbia, cioè il semplice esprimere la propria opinione, anche se gridata, non porta ai cambiamenti del concreto – basti pensare che i media, che per fare sentire alle masse che vivono in un paese libero, ti fanno i forum, dove tu liberamente puoi esprimere la tua opinione…che non ho capito bene dove vadano poi a finire queste masse di opinioni!- La differenza tra noi massa e il potere, cioè il politico, e che essi hanno perfetto discernimento della loro lotta per la sopravvivenza; noi ci perdiamo troppo spesso nella vita, cioè nelle sfumature, e quindi perdiamo di forza. Voglio fare un esempio, in questi giorni dall’Italia – io vivo all’estero – arrivano notizie di un paese in guerra, cioè manca il carburante, il mangiare etc. il prezzo degli alimenti è andato alle stelle, e questo sarebbe sufficiente per bocciare l’intera classe politica, ma questi continuano imperterriti a restare al loro posto, e noi!? Al radio tg di ieri sera, l’esperto di economia, ha suggerito una cosa quanto mai logica: smettiamo di comprare i cibi che sono andati alle stelle, così i commercianti saranno obbligati a fare calare i prezzi.
Ma la verità è che le masse – cioè noi – siamo talmente schiavi dei nostri desideri che l’idea di vivere il periodo pre-natalizio dovendo rinunciare all’acquisto di non so quale prodotto orto-frutticolo ci manda in crisi, e quindi ci lamentiamo, ma poi mettiamo mano al portafoglio e compriamo cibo inutile, che nove volte su dieci marcisce nei nostri frigoriferi. Ora, io non ho soluzioni, ma mi chiedo, per quanto io non sia perfettamente d’accordo su tutto quello che dice Grillo, ci mancherebbe, ma voi non trovate che la sua coraggiosa e faticosa esperienza, sia da sottoscrivere a lettere cubitali? E se eventualmente la vostra risposta è sì, vi chiedo ancora, non credete che da parte nostra sia il minimo quello di mettere all’interno dei nostri siti-blog un link come finestra per pubblicizzare tale iniziativa, o meglio tale personaggio? Un semplice gesto di adesione, visto che ora c’è chi vuole attaccare anche in maniera violenta la straordinaria capacità di Grillo, che in questo momento è l’unico in Italia che stia a “preoccuparsi degli altri in modo sostanziale”?!

 
At 15 dicembre, 2007 19:43, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Mariaserena,
è un nostro dovere liberare la nostra voce e poi quella di tutti gli altri. Una voce seria, pura, vera.
Una voce preparata e documentata, ma anche passionale, energica.
Il resto è ipocrisia, morte ante diem.

@Gabriele,
restare fissi nel proprio pensiero è profondamente contrario all'intelligenza. E ovviamente questo è un punto su cui il netfuturismo non può arretrare. La chiamano coerenza, ma non è altro che rigidità dogmatica e senza futuro.

un saluto ad entrambi!

 
At 15 dicembre, 2007 20:26, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Massimo,
il tuo discorso punta al cuore del nostro pensiero.
Come sai la cultura e la comunicazione "reticolare" che proponiamo ha in primo luogo il compito di abbattere la gerarchia di poteri che vede il popolo miserabile ridotto ad una massa di sudditi felici.
Il potere del pensiero unico dominante ti rende realmente schiavo e povero ma ti fa sentire ugualmente felice.
Fin quando hai da consumare qualcosa (compreso il cervello!) tutto va bene.
Sono le forme di totalitarismo contemporaneo, come ho detto più volte e come intuivano già in qualche modo autorevoli esponenti della scuola di Francoforte.
Grillo? Ne abbiamo già parlato nei mesi scorsi, soprattutto con Gianni (che lo apprezza più di me). Io lo giudico assai negativamente. Per due motivi, che ti riassumo in breve.
1. Grillo riproduce lo stile comunicativo che ci ha portato alla massificazione attuale. Uno stile personalistico che è il contrario di quella cultura e comunicazione reticolare che è propria del netfuturismo e di ogni gruppo d'avanguardia contemporaneo.
Solo se si favorisce uno scambio tra pari e la creazione di un network si può uscire fuori dalla dittatura mediatica che abbiamo vissuto negli ultimi 50 anni. Grillo usa persino internet come la televisione, con il suo sito in cui si mette in cattedra e offre le sue ricette. Noi dobbiamo evitare che qualcuno si ponga in cattedra e ci dica cosa fare. Sostituire grillo a prodi/berlusconi non porterà ad un miglioramento sensibile della situazione.
2. Grillo ha un livello culturale che gli impedisce a priori di poter progettare un'alternativa alla politica attuale. La sua formazione è troppo limitata, non vede i problemi in un'ottica ampia dal punto di vista sociologico, antropologico, artistico-culturale.
Per questi due motivi grillo finisce per comportarsi alla stessa maniera dei politici. Qual è la novità? Anche un politico come di pietro diceva cose simili 10 anni fa. Le diceva bossi. Le hanno dette un po' tutti.
Per questo motivo potrò magari accettare un giorno l'aiuto di grillo, ma non aiuterò mai grillo in questo suo attuale progetto.
grillo è il passato. grillo non ha cultura. grillo non è un artista. grillo è un accentratore. andava bene negli anni Ottanta forse. ed era solo un comico.
tra l'altro è disgustoso che descriva come un blog il suo vecchio sito statico e divistico, in cui spudoratamente vende addirittura i suoi dvd. è proprio il modello di quell'industria culturale e di quel divismo novecentesco che vogliamo abbattere.

Oggi abbiamo bisogno di un'avanguardia artistico-culturale che non scenda a compromessi con i potenti e che utilizzi mezzi diversi dai potenti. Una cultura di opposizione. Abbiamo bisogno del futurismo del XXI secolo.
La nostra vera forza è la nostra purezza.
I movimenti a cui dobbiamo guardare invece con interesse sono le controculture e le avanguardie artistico-culturali che si agitano soprattutto sul web da una decina d'anni. Si tratta di gruppi che hanno obiettivi spesso identici ai nostri. Noi siamo un passo avanti perchè siamo riusciti a creare un vero e proprio movimento, ma non è da escludere un sistema di alleanze con alcuni di loro (almeno su determinati progetti futuri). Poi te ne parlerò a voce nella prossima audioconferenza su skype.
ad futurum!

 
At 16 dicembre, 2007 14:34, Blogger Giovanni Getto said...

medio.
come è mio carattere.
diciamo che grillo fa delle ottime battaglie sociali, ambientali, politiche, economiche, ma privo di modalità (usa quelle vecchie) e un pensiero organico condivisibile.
noi possiamo anche appoggiare i suoi 'singoli gesti', ma siamo qua a dire che SERVE QUALCOSA DI PIU'. con il vday io ho sperato tanto, perché il messaggio 'dovete cominciare a pensare con la vostra testa' tante volte lo ha ripetuto. ma poi la gente non lo ha ascoltato e lui se lo è dimenticato. ora è un santone, la gente lo ascolta con speranza. con la speranza che possa risolvere i disagi personali di tutti. la gente non ha imparato NEANCHE QUESTA VOLTA che l'unica persona che devono seguire, idolatrare, ascoltare è l'uomo nuovo che dorme dentro ognuno di loro(noi).
più nei modi (come ha dettagliato antonio) che nei contenuti, grillo nasconde e distorce questo messaggio. certo in futuro potremmo essere alleati nel raggiungimento di qualche obiettivo, ma nulla di più. a meno che lui, o chi per lui, capisca e accolga ciò che proponiamo in più.
immagino che, come molti non sufficientemente visionari, abbia bisogno di fatti concreti prima di intuire la forza del nostro pensiero.

 
At 16 dicembre, 2007 14:56, Blogger Antonio Saccoccio said...

sì, gianni, sono d'accordo.
la cosa che più mi deprime nell'omologazione odierna è proprio che la gente non percepisce la forza dirompente del pensiero-azione, della creAzione (come amiamo chiamarla). Quali fatti sono più concreti del creare dal nulla un movimento nazionale (ormai internazionale) sulla base di idee comuni? Cosa è più concreto del dedicarsi a queste idee ore e ore ogni giorno? Nulla. Assolutamente nulla. Eppure la gente vuole il divo, vuole la persona famosa, vuole le apparizioni in tv. Altrimenti non sei "concreto".
Il pensiero diventa fatto "concreto" se scrivi un libro. Altrimenti se lo scrivi sul web è virtualità! Questa visione è frutto solo di analfabetismo e passatismo a 360%. E non intendo discuterne oltre, perchè chi la vede in quel modo dovrebbe semplicemente leggersi gli ultimi 20 anni di storia.
Che devo fare, andare in Parlamento e tirare sassi contro i deputati? O devo urlare su un palco milionario come fa il divo grillo? Questi sono fatti concreti? Neppure l'uomo delle caverne era tanto limitato.

Il modo (direi il medium) è fondamentale. L'uomo nuovo non avrà bisogno di nessun padrone. Se ne avrà bisogno, non sarà un uomo nuovo, ma una riedizione aggiornata (e neppure troppo) dell'uomo-massa novecentesco.

Occorre che ognuno crei da sè il proprio mondo. Non è operazione facile, ma noi almeno siamo partiti.
Germi di netfuturismo sono nella testa di tutti, si tratta di farli uscire fuori, di provocare una reazione a catena che libererà finalmente le nostre esistenze dalla cultura di massa.

 
At 17 dicembre, 2007 10:07, Anonymous Anonimo said...

SACCOCCIO 6 1 FROCIO DI MERDA...MAGARI MORI!!!
TE E LA TUA COMPAGNA MONICA SCALZO!!!
DA gianluca

 
At 17 dicembre, 2007 22:03, Blogger Serena Peterlin said...

Anche io ho espresso il mio dissenso su Grillo, lo ribadisco ma non riapro il tema. Secondo me una questione fondamentale è usare strumenti nuovi di comunicazione per dare voce a nuove istanze. Un semplice esempio è riferibile al politicamente corretto di cui Antonio ha ampiamente e benissimo parlato. Se accettiamo logiche comunicative di quel genere, allora anche i contenuti ne vengono stravolti. Quando chi ha acquisito convinzioni ed idee personali basate su studio e cultura sente il disagio di convivere con una realtà dove tutto ciò non conta, si accorge di poter trovare in sè risorse sufficienti a comprendere e spiegare anche il suo disagio. Quanto maggiore può essere la dilatazione di queste risorse se applicate, ad esempio, ad un uso intelligente della net-comunicazione.
Per questo pur con qualche prudenza con qualche attenzione alla complessità del progetto anche io penso che la strada del netfuturismo sia necessaria e fondamentale-

 
At 18 dicembre, 2007 10:26, Blogger Giovanni Getto said...

torno a busso con un 'vecchio' andante: fintanto che la gente non sarà rieducata a 'pensare' l'unico modo che si ha per far presa sulle folle è con argomentazioni (e modi) stupidi.
ovvero, se la giuria che decide il valore di una proposta è il consenso di pubblico, l'audience e l'audience è instupidita da decenni di vuoto culturale, è chiaro che chi vincerà la votazione è qualcosa di stupido!
come faccio a pensare che oggigiorno è così? ragionando a rovescio, valutiamo le scelte dell'audience (reality, pacchetti e via dicendo).
prima di chiedere il largo consenso, bisogna che chi lo fornisce abbia GIA' risvegliato la propria coscienza(uomo nuovo).
l'alternativa (anche grilliana) è quella di coccolare il pubblico dicendogli quello che vuole sentirsi dire. ricordo lo slogan rai 'non vogliamo farti assomigliare a noi, vogliamo noi assomigliare a te' PATETICO!

 
At 19 dicembre, 2007 11:42, Anonymous Anonimo said...

Probabilmente mi si è frainteso, è normale, nessuno vuole dire che Grillo sia l’idolo che risolverà i problemi politici italiani, che sono immensi, ma il NetFuturismo è ancora sulla carta, o sul web se preferite, cioè l’uomo nuovo non è ancora di carne ed ossa. Ma visto che neppure Cristo è riuscito a svegliare l’uomo nuovo - e sì che si narra compisse pure i miracoli di resuscitare i morti della carne - . Personalmente tra ciò che dice Antonio, Mariaserena e Giovanni sono più vicino a quest’ultimo. Se Grillo – ma se domani apre uno pseudo-blog anche Pippo Baudo con la Carrà – raccoglie 350.000 firme per chiedere che il minimo della decenza torni in parlamento, io sono con lui, ciò non significa chiedere a Grillo di aggregarsi al NetFuturista, e nemmeno di fare “alleanze”, ma semplicemente cercare, non dico di migliorare il nostro paese - cosa a cui faccio fatica a credere -, ma di non lasciare che arrivi alla catastrofe, o per lo meno contrastare la sua caduta in basso – mi si conceda che vivendo all’estero, quando torno in Italia per due tre mesi all’anno, mi accorgo dei cambiamenti notevoli che subisce il nostro paese -, catastrofe assai vicina economicamente – su i problemi economici ci sarebbe da fare un lungo discorso - , visto che non abbiamo politici e tanto meno imprenditori, e se non ci fosse stato l’euro e la Germania – che è l’Euro -, l’Italia sarebbe divenuta la seconda Argentina. La politica è argomento che odio, perché divide sempre o aggrega i greggi, ma questi sono composti di animali e non di uomini, ma la mia sollecitazione ad appoggiare Grillo non ha nulla di politico, semplicemente – ma ribadisco fosse Baudo e la Carrà direi le medesime cose – di riportare il minimo della decenza nel parlamento, l’azione parlamento pulito di cui Grillo è uno dei promotori chiede solo che i delinquenti, se non in carcere - visto che in Italia in carcere ci vanno solo i poveri, e quelli caduti in disgrazia -, almeno fuori dal parlamento, mi sembra proprio che a questi livelli si parli di buon senso, concetto che io detesto, ma se siamo così in basso, significa che per arrivare in alto bisogna ricostruire anche le banalità, cioè il minimo di buon senso.

 
At 19 dicembre, 2007 14:13, Blogger Giovanni Getto said...

credo che questo tuo ultimo post sia il preludio all'accordo tra tutti i partecipanti alla discussione che (provo) si può riassumere così:
noi andiamo avanti con le nostre idee che SAPPIAMO hanno il potere di cambiare i FATTI. viviamo nel mondo, questo sì. e in questo mondo appoggeremo e accetteremo l'appoggio di fatti e persone che accadono o agiscono conformamente a queste idee.
in questo senso non assumiamo nessun impegno politico, ma neanche ci allontaniamo dalla politica. in questo modo ci gettiamo con slancio in quelle lotte che hanno la realizzazione delle nostre (ma che vorremmo fossero di tutti) idee e combattiamo con la stessa veemenza gli atti contrari ad esse.
in questo modo possiamo dire si ad alcuni aspetti del grillismo, ma contemporaneamente palesare perplessità per la mancanza di progettualità e per la mancanza di novità nelle proposte.
vogliamo essere presenti nel sociale, combattiamo anche noi la grettezza, l'opportunismo e il nepotismo ma NON ipnotizzando le masse con spettacoli ben fatti, piuttosto cercando di risvegliare gli individui da quello stato di ipnotico torpore che piace tanto alle pubblicitàttarattatarattà bum
grillo annuncia un vday contro lo stato attuale dell'informazione e qui ci avviciniamo di più alle nostre priorità. l'aggressione alla classe politica come prima battaglia suona davvero da proposta populista e ha quel temutissimo effetto contrario (che ho constatato nel meetup forlivese) di legittimare chiunque ad avere ragione su qualunque tema semplicemente gridando vaffanculo. questo si allontana dal nostro concetto del sociale, piuttosto che avvicinarsi. vogliamo dire che era una carezza per avvicinare la gente attorno a sé? ha corso un grosso rischio...
l'informazione? benvenuto il momento, se propone un'internet gratis per tutti e dappertutto. giornali online con articoli a giusa di blog, tv in rete e nessuno sarà più COSTRETTO a SUBIRE l'informazione prezzolata, ma potrà (1)scegliere e (2)partecipare.
se è così, noi saremo in prima fila!
la scuola? altro punto fondamentale della svolta culturale italiana? chissà perché non è partito dalla scuola, vero seme del cambiamento? un'ipotesi di risposta ce l'ho: mancanza di competenza... o forse è poco... accattivante ai più...

 
At 19 dicembre, 2007 19:34, Blogger Antonio Saccoccio said...

sì, gianni, sono d'accordo con quanto dici. provo ad integrare dal mio punto di vista.
hai toccato proprio alla fine il punto fondamentale. la competenza è la cosa più importante.
bisogna stare molto attenti, in ogni singolo istante del nostro percorso.
il rischio di lasciarci abbagliare anche noi dal divismo veteromediatico è sempre dietro l'angolo.
come è dietro l'angolo il rischio di cadere nel pressappochismo politico italiano, in cui tutti si sentono politici navigati.
io intendo parlare solo di quello che conosco e che vivo ogni giorno. non mi avventurerò mai a parlare di teorie economiche e finanziarie.
quando si dovrà parlare di queste cose, lascerò parlare chi ha studiato economia e finanza.

noi siamo avanguardia. e l'avanguardia sta oltre il presente. nel senso che vede oltre. non possiamo in alcun modo venire a compromessi con il triste presente.

se non si parte da un rinnovamento della nostra coscienza individuale, non si va da nessuna parte. abbiamo elaborato diversi modelli teorici in proposito.
il motivo per cui oggi non posso più appoggiare i nostri politici è il seguente: non mi rappresentano come uomini, non dicono nulla che parli alla mia coscienza.
io voglio guardare a chi è migliore di me, non a chi vive costantemente nella mediocrità.

detto in altri termini. bella idea il parlamento pulito (ma di pietro non l'aveva già detto 10 anni fa?), ma non sono disposto ad appoggiarla come battaglia di grillo. perchè conosco i modi di grillo e sono antitetici a quello che voglio raggiungere. e quindi non mi fido per niente.
se la stessa proposta me l'avesse fatta uno come gianni, di cui conosco i nobili propositi, allora l'avrei appoggiata subito. perchè so dove gianni vuole arrivare. e mi fido di gianni.
di grillo e gente come grillo non mi fido per nulla.
credete che grillo abbia a cuore un rinnovamento totale dell'uomo in tutti i suoi aspetti?

se rifondiamo l'uomo, tutto si risolve. noi almeno ci stiamo provando e dai risultati che vedo alcuni traguardi li abbiamo già raggiunti.
se punteremo sempre in alto, continueremo a tagliare traguardi. i compromessi sono una sconfitta in partenza.

ricordatevi che la gente che oggi segue grillo era la stessa che magari 40 anni era comunista, 30 anni fa socialista, 20 leghista, 15 berlusconista, 10 dipietrista. nulla di nuovo. se non si rifondano prima le coscienze, la gente continuerà ad eleggere il proprio Salvatore cambiandogli nome e faccia di tanto in tanto.

gianni, massimo, mariaserena, gabriele (e tutti gli altri netfuturisti), non faccio fatica ad accettare le vostre osservazioni (perchè so che il nostro scopo è comune), ma vi invito anche a considerare questo mio commento.
un saluto vibrante a tutti

 
At 20 dicembre, 2007 11:39, Anonymous Anonimo said...

Benissimo, sono pienamente d’accordo con le osservazioni di Giovanni, le firmo integralmente, e capisco pure ciò che dice Antonio quando parla di lavorare sull’individuo – non ero io a definirmi un individualista, cioè uno che lavora sulla coscienza dell’individuo? - . Solo, mi vedo costretto a fare un appunto ad Antonio. Quando tu scrivi di scuola io non farò mai nessun commento, appunto non è il mio campo, ma non per questo non ascolto con interesse ciò che mi dici, e non per questo non cerco di fare uno più uno per capire cosa non va in un campo come quello della scuola, che è di “primarissima” importanza, anche se non lo conosco. Dei laureati in economia, per esempio, non mi fido io, perché l’economia non si fa con il libri ma con l’impresa, e caso vuole che invece di scegliere di studiare economia, ho scelto di fare economia che avevo diciotto anni, e quando parlo di economia ne parlo proprio perché è un ambiente che conosco, tanto quanto tu conosci la scuola, quindi so quando un economia tira e quando langue, basta guardare la prima nota – il libro delle entrate e delle uscite -, aggiungo solo che ha conferma di ciò che dico – da praticante l’economia non da metafisico economico, come lo sono tanti studiosi usciti dalla Bocconi. Ci sarebbe un bell’aneddoto su un ferrarese uscito dalla Bocconi e le sue capriole finanziarie, magari la prossima volta di fronte a un bel bicchiere di S.Giovese a casa di Giovanni ci si può fare due risate -, ieri è stato ufficialmente annunciato ciò che sapevo già da due anni, la Spagna produce più ricchezza dell’Italia, e non perché sono più intelligenti di noi, ma appunto, come faceva notare il cronista, sia con il governo di destra che con il governo di sinistra la Spagna va avanti, questi sono i segnali di una politica sana, democratica e moderna; non come in Italia che è malsana, non democratica e passatista, perché sia con la destra che con la sinistra l’Italia retrocede. Ora ad inseguirci è la Grecia, così come due anni fa la Cina ci ha scalzato dal quinto posto nella classifica dei paesi turisticamente più frequentati – non c’è bisogno di essere altro che nati in Italia per capire che in questa classifica dovremmo essere i primi al mondo -, e se retrocediamo anche in questo campo – che è economico, politico e culturale - è perché il nostro è il paese più caro d’Europa e offre servizi che sono i più mediocri d’Europa – qualche anno fa avevo un ristorante in pieno centro a Ferrara, il turismo, e relative problematiche, è ambiente che conosco in prima persona. Vivendo all’estero spesso conosco tanti tedeschi, popolo che amo particolarmente, e molti vengono in Italia, e sono loro a parlarmi dei prezzi alti e dei servizi mediocri del nostro paese, non i rotocalchi -. Qui non si tratta di essere o meno catastrofici, più o meno laureati in economia per vedere cosa non va nella realtà economica – quindi politica - di tutti i giorni in Italia, basta chiedersi perché l’orto-frutta dopo 5 giorni di scioperi dei trasporti va alle stelle – queste cose succedono in Iraq, ma in Iraq c’è una guerra civile, e in Italia che c’è? - , la macchina Italia è come una vettura che lasciata a motore spento e senza freno a mano in una salita: sta prendendo abbrivio, certo, ma dalla parte sbagliata, e questa è un urgenza nazionale!
Chiedo veramente scusa di questa mia ulteriore precisazione, ma non amo mai fare delle chiacchiere da bar, le persone che mi conoscono di persona mi definiscono una persona che parla poco, il che è vero, io amo parlare quando ha senso farlo, altrimenti me ne sto zitto.

Un saluto a tutti voi…tra qualche ora ho il volo di rientro per il nostro amato Paese…

 
At 20 dicembre, 2007 15:50, Blogger Antonio Saccoccio said...

caro Massimo, condivido in toto quanto tu dici.
Forse non ci siamo capiti, ma nel mio commento non dicevo cose contrarie a quanto hai scritto ora tu.
Innanzitutto non ho detto che di alcuni settori possono parlare solo i tecnici di quei settori.
Ho detto (ma forse non l'ho chiarito sufficientemente) che per uno che non è troppo competente è difficile entrare in discussioni tecniche senza commettere errori e approssimazioni.
Faccio un paio di esempi.

Economia. In pratica, io posso dire (come dico sempre) che sono contrario ad una visione economicistica ed utilitaristica. Perchè non voglio che l'economia e l'interesse regoli e ordini ogni aspetto della nostra vita.
Questa è una considerazione che potrebbe fare chiunque, non occorre essere un tecnico in materia economica e finanziaria. Basta avere un buon cervello ed essere discretamente riflessivo. Questa considerazione dipende dalla mia visione del mondo e dovrebbe venire prima di tutta l'economia e la finanza.
Posso anche fare considerazioni giustissime come quelle che fai tu sui prezzi, sul turismo etc. Ma qui già è necessario qualche competenza: cercare dati precisi, consultare e interpretare statistiche, intervistare gente, etc.
Tutto perfetto fino a questo punto.
Cosa non posso fare invece?
Non posso entrare nei dettagli tecnici della manovra finanziaria, perchè non è il mio mestiere e i conti sicuramente non tornerebbero se li facessi io. Per questo serve un tecnico, uno che ne capisca e che abbia studiato per questo.

Prendiamo ora il caso della scuola. Tu puoi parlarne benissimo. Come chiunque altro. Sicuramente avrai una tua visione dei problemi della scuola e probabilmente anche tu giudicherai come me vergognoso il continuo taglio dei fondi alle scuole, alle università, alle accademie e ai conservatori.
Questo possiamo e dobbiamo dirlo tutti.
Cosa posso fare in più io che sono un tecnico? Posso parlare di questioni didattiche, di psicologia cognitiva, di pedagogia, di legislazione scolastica e di tutti quei campi di cui mi occupo ogni giorno.

Il turismo poi è un tema che mi sta molto a cuore. Condivido tutto quello che hai detto.
Città come Roma sono vergognose.
Noi non abbiamo commercianti a Roma. Abbiamo delle sanguisughe pronte a gettarsi sul turista e spolparlo.
Fanno bene i turisti a parlare male dell'Italia. Perchè io da italiano mi vergogno di come accogliamo i turisti.
Alberghi, ristoranti, bar: i prezzi sono spropositati, il servizio pessimo.

Approfitto per lanciare questa discussione sul turismo (che aprirò sulla forumlist netfuturista nei prossimi giorni).

Massimo, buon rientro in Italia. Ci sentamo nei prossimi giorni, appena riesci a collegarti.
ciao!

p.s. come hai potuto vedere, non mi fido neppure io degli economisti. solo il termine mi mette in allarme! ;->

 

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