Insegnanti e NetFuturismo: dal timore alla ribellione
I professori italiani sono una categoria che generalmente mostra uno spirito pavido e servile. Hanno accettato che nel corso degli anni i politici e i vari ministeri dell'istruzione (e del tesoro) mortificassero e svilissero progressivamente la loro professione. Una cosa non ci si chiede di solito. Perchè i professori accettano queste condizioni mentre gli altri lavoratori protestano, anche violentemente, appena vengono toccati i loro diritti? La risposta non è troppo difficile, anche se nessuno ne parla. Il netfuturismo è nato anche per questo.
L'insegnante è solitamente colui che ha studiato molto e che ha subito senza mai metterlo in discussione il modello scolastico gerarchico-trasmissivo basato sull'assimilazione e ripetizione acritica di nozioni. L'insegnante ha vissuto e subito questo modello fino in fondo ed è per questo che ha partorito di solito una mentalità servile. Non si ribella mai l'insegnante. Vissuto nella scuola dei gerarchi e nell'università dei baroni, ha un atteggiamento timido e impaurito nei confronti dell'autorità. Magari si impone - sbagliando nuovamente - con gli alunni, a cui impone lo stesso modello. Ma è sempre incapace di ribellarsi al potere. Anche di fronte a palesi ingiustizie ed evidenti errori quel docente non si ribella e sta zitto. Sono docenti figli di quella scuola massificante che ricordiamo più o meno tutti. Studiare e ripetere. Niente critiche.
Oggi gli insegnanti netfuturisti, consapevoli dei danni causati dal modello scolastico gerarchico-trasmissivo, intraprendono una decisa battaglia per dare la sveglia all'intera categoria. Essere ribelli oggi è un dovere per un insegnante italiano. Essere ribelli ed insegnare ai nostri studenti ad essere ribelli e non servi del potere.
Antonio Saccoccio
Etichette: educazione, neofuturismo, netfuturismo, passatismo, professori, scuola
5 Comments:
se ci fosse il genio della lampada, chiederei un desiderio solo: poter esaudire tutti i desideri. se si potesse scegliere quale materia conoscere meglio, sceglierei 'capacità di apprendimento'. se mi chiedessero come imperatore d'italia da dove comincerei le riforme, direi la scuola. fucina del nostro futuro, motore fondamentale di tutti gli altri aspetti sociali; una nuova generazione di giovani italiani ben formati non avrebbe neanche più bisogno di leggi o di governi, porterebbe coscienziosamente la propria vita e la società avanti con forza e determinazione. io non ho la preparazione per dire come fare e come non fare, ho solo l'amarezza di vedere giovani che sono più una timtribu che studenti. una volta pensavo che ciò era indice che sono diventato 'vecchio', ora so che sono anche fin troppo bambino di fronte a generazioni incapaci di reagire, stanche e televidiote: quando l'insegnante dà troppo compito cercano di cambiare canale con il cellulare.
"capacità autonoma di apprendimento e di evoluzione continua" ;->
sui giovani vecchi purtroppo concordo con te. occorre rivitalizzarli con iniezioni di netfuturimo.
=>F
Lo slancio net futurista è l'energia che può contribuire a rianimare la scuola.
Occorrerebbe un impianto teorico, ma Antonio su questo è già molto avanti.
Chiedo allo stesso Antonio: è possibile prevedere tappe di avvicinamento o propendi per la "rivoluzione-net-fut"?
Io temo che l'ambiente sia talmente vecchio e triste che farà grosse resistenze.
che ne pensi?
"I professori italiani sono una categoria che generalmente mostra uno spirito pavido e servile. Hanno accettato che nel corso degli anni i politici e i vari ministeri dell'istruzione (e del tesoro) mortificassero e svilissero progressivamente la loro professione. Una cosa non ci si chiede di solito. Perchè i professori accettano queste condizioni..."
Grandissima premessa da stampare a caratteri emormi e lanciare nelle scuole.
Ho lottato per questo negli ultimio 20 anni.
Nei collegi docenti continuavamo a leggere circolari sempre più medievaliste (Asimov) e retrograde che ci retrocedevano in cultura e dignità.
Invece all'idea di quel miserabile metallo (4 soldi di salario aggiuntivo conquistato in feroce competizione sgomitante, tutti si sdraiavano proni e pronti ad eseguire.
Ho fatto interventi di fuoco su questo: risultati?
mi hanno anche tolto i progetti che avevo inventato io di sana pianta (quando nemmeno esistevano i progetti ed erano prodotti solo dalla buona volontà non remunerata) e hanno continuato a banchettare sulla munnezza servile.
So che dico una cosa sggradevole ma nel nostro tipo di professione i soldi sono una rovina. La qualità dovrebbe venire prima, invece viene prima l'interesse, e l'interesse meschino. Motivi? Molti: ma uno è serio (oltre naturalmente a quelli indicati dalla bella diagnosi di Antonio). Mi riferisco al degrado dei presidi (ovvero DIRIGENTI). Il preside scadente fa la scuola puzzolente. Mi passatemi questa frasaccia?
Semmai il moderatore la toglierà; lo autorizzo. Ma mi sgorga spontanea...
ciao!
Chiedo allo stesso Antonio: è possibile prevedere tappe di avvicinamento o propendi per la "rivoluzione-net-fut"?
Io credo che siano preferibili tappe di avvicinamento.
La rivoluzione - come in ogni caso - ci sarà se il vecchio sistema di potere non cederà su nessun punto.
Il primo grande passo è distribuire, appena pronto, il nostro programma di riforma scolastica negli istituti superiori e nelle università.
Partiremo già in primavera (aprile-maggio) con un'operazione del genere, che non comprenderà solo la scuola, ma la diffusione di tutto il pensiero netfuturista.
=>F
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