LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

lunedì, novembre 23, 2009

Dalla democrazia rappresentativa alla retarchia

Il Net.Futurismo è per definizione Futurismo della Rete, o meglio Futurismo delle Reti. Abbiamo affermato più volte che la rivoluzione in atto nel campo della comunicazione e dei media sta trasformando le tradizionali forme di sapere e di potere. Da questo punto di vista ci troviamo in linea con quanto afferma De Kerckhove:

La rete costituisce il paradigma e la forma emblematica della postdemocrazia, che proponiamo di chiamare provvisoriamente comunicrazia. Il termine non rinvia più, come "videocrazia" o "mediacrazia", al mero potere strategico, dall'alto, degli apparati dell'industria culturale, bensì è in grado di focalizzare l'attenzione sulle dinamiche sprigionate, dal basso, dalle soggettività che abitano l'altra parte dello schermo. Esso non si lega più all'astrazione del demos, ma alla concretezza della communitas. Un sistema che non ha più un centro e un confine spaziale predeterminato, ma che si genera transitoriamente a partire dall'attività delle periferie e sualla base delle connessioni, degli attraversamenti e dei molteplici nomadismi esperiti nei territori virtuali e reali. E' la piattaforma che meglio consente la sinergia postmoderna tra il ritorno dell'arcaico e lo sviluppo tecnologico, tra la risorgenza del sensibile e dell'emozionale e le nuove pratiche di intelligenza connettiva. Essa è uno strumento per eccellenza glocale, che tende a sintetizzare, sino a risolvere nella sua trama linguistica, il corto circuito tra i processi di mondializzazione e quelli di localizzazione. Sposta definitivamente l'attenzione dal momento della "decisione" - dal silenzio del voto - a quello della discussinoe e della contrattazione. In definitiva, contribuisce a compiere il processo secondo cui si slitta dalla figura emblematica del Re a quella del suddito. A questo punto possiamo comprendere appieno l'anticipazione mcluhaniana: "Tutto il conservatorismo del mondo non può opporre neppure una resistenza simbolica all'assalto ecologico dei nuovi media elettrici".

Noi netfuturisti siamo felici di trovare alleati come De Kerckhove. D'altra parte abbiamo più volte affermato che la linea evolutiva che porta dalle avanguardie storiche alle nuove avanguardie digitali e al NetFuturismo passa chiaramente per McLuhan e la scuola di Toronto. Soltanto chi condivide profondamente l'impostazione mcluhaniana sembra davvero comprendere quello che sta accadendo oggi con la rivoluzione delle reti. L'affinità di posizioni tra Futurismo, McLuhan, De Kerckhove e Net.Futurismo è evidente. Come è chiaro che la posizione creativa delle avanguardie è differente da quella di studiosi come McLuhan e affini. Noi non abbiamo solo il compito di portare alla luce scientificamente ciò che sta accadendo a livello tecnologico, ma in tutto questo dobbiamo avere un ruolo agonistico, come lo ebbe il Futurismo un secolo fa. Occorre risvegliare la sensibilità contemporanea.

Non ci resta che incoraggiare quindi la destrutturazione e la distruzione dei verticismi e verticalismi con cui gli old media hanno gradualmente annichilito l'uomo e la donna del XX secolo. I nuovi media digitali connettivi interattivi partecipativi non sono una bufala, come qualcuno spera. Sono la più grande rivoluzione nel campo del sapere (e del potere) dai tempi di Gutenberg.

Il NetFuturismo rilancia ovunque l'arte di fare network, l'unica forma di arte (con una a nana) che ancora riconosciamo realmente degna di questo nome.
E scordiamoci la vecchia democrazia rappresentativa come l'abbiamo conosciuta per decenni.
E' ormai tempo di retarchia.

Antonio Saccoccio

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4 Comments:

At 23 novembre, 2009 23:24, Blogger Stefano Balice said...

La retarchia è l'unico sistema che consentirà di "sopravvivere" al terzo millennio. Non basta più esserci; ora bisogna partecipare.
E se riuscisse a imporsi in ogni cosa, in ogni parlamento ma anche in ogni individuo, pensate che grande cosa, un mondo in continuo progresso, dove posso arricchirmi/arricchire di idee ogni volta che esco di casa...

AdF

 
At 26 novembre, 2009 00:26, Blogger Elisabetta Mattia said...

:D :D :D
"arte con la a nana" è un'espressione stupenda!!! Sdoganiamola!
Anche perchè, se un'arte esiste ancora, non può più venire dall'alto

 
At 28 novembre, 2009 18:54, Blogger Paolo said...

Questo commento è stato eliminato dall'autore.

 
At 29 novembre, 2009 01:22, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Stefano, oltre la retarchia non riesco a vedere. e credo che per diversi decenni non vedremo molto altro. staremo a vedere, sempre vigili. veri netfuturisti.

@Elisa, l'arte con la a nana è l'unica arte che possiamo prendere in considerazione oggi.
o meglio di cui possiamo ridere oggi.

@Paolo, la maggioranza di noi ragiona ancora con una mentalità tipografica, c'è poco da fare. Per questo non comprendiamo l'implosione causata dai media elettrici.

 

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