Il travisante travasatore: emblema della scuola contemporanea
Si parla troppo spesso a sproposito di formazione e apprendimento.
C'è una grande verità che andrebbe messa in evidenza prima di ogni altra: la maggioranza degli insegnanti non insegna quello che serve all'alunno, ma quello che sa e che ha appreso nel corso dei propri studi.
E' cosa nota a chi abbia conoscenza degli ambienti scolastici. La maggioranza degli insegnanti durante le lezioni non fanno altro che ripetere quelle nozioni striminzite che hanno studiato nei loro esamini universitari. Possiedono un sapere chiuso, angusto, limitato, circoscritto e trasmettono questo stesso sapere (sapere!) alle nuove generazioni. Si tratta in pratica di travasare informazioni da una testa all'altra, come fossero realmente due recipienti, due vasi (di ferro o terracotta, poco cambia in questo caso).
Ma c'è qualcosa che proprio non quadra in questa impostazione. Perchè, innanzitutto, le nozioni apprese 10-20-30 anni fa sono oggi nozioni spesso inutilizzabili (i vasi di oggi hanno bisogno di essere riempiti con altro!); ma soprattutto, e questo è ben più grave, non sono utilizzabili come si potevano utilizzare ancora 20 anni fa (forse oggi non abbiamo più bisogno di vasi?).
L'insegnante dell'era globale e digitale deve essere dotato di una visione d'insieme e di una capacità critica elevatissima. Deve essere un uomo a mille dimensioni. Non bastano gli esamini e le nozioncine universitarie. Deve sapere decifrare e interpretare la realtà contemporanea con grande padronanza e flessibilità. E adeguare le proprie strategie didattiche a questa realtà.
Quasi tutti i docenti invece hanno ancora l'immagine di un sapere monolitico, di una scuola chiusa su se stessa nella glorificazione della pura conoscenza. E' singolare poi che in una scuola tanto arretrata entrino spesso termini come "multiculturalismo". Ma ci si rende subito conto che si tratta di un multiculturalismo sbandierato retoricamente, una bandiera che mentre la si sventola viene rinnegata costantemente. Nelle loro menti è tutto "mono" (monodimensionale, monodirezionale, monolitico etc.), e nulla "multi" o "pluri".
Chiaramente da una classe docente che è stata formata da docenti ottocenteschi e che ripete quei modelli come una professione di fede non è lecito attendersi momenti di riflessione sulle proprie strategie formative.
Se il mondo in cui vivono è ancora quello del primo Novecento (o al massimo del secondo dopoguerra!), se tutta la complessità del mondo contemporaneo è a loro estranea, non possono che ribadire l'insegnamento autoritario di cui sono stati vittime. In breve, simili modelli non possono che prendere origine da un totale travisamento (forse ignoranza?) della realtà in cui oggi viviamo.
I ragazzi hanno bisogno di figure in grado di orientarli a 360° nel magma della realtà contemporanea, non di individui in grado al massimo di ripetere noiosamente pagine di un manuale di storia o letteratura.
Le discipline di insegnamento non sono insiemi di nozioni che è bello sapere per il gusto di sapere, ma strumenti utili alla formazione globale degli uomini del futuro.
Quindi si smetta al più presto con l'inutile pedante travaso di informazioni, e si intraprenda la strada verso un apprendimento significativo e una reale formazione.
Chi travasa travisa!
Antonio Saccoccio
Etichette: apprendimento, formazione, multiculturalismo, scuola, università, uomo a mille dimensioni, uomo monodimensionale
13 Comments:
I tuoi giochi di parole sono sempre molto arguti! ;)
Come va a scuola con la LIM?
MAI PIU' VASI DA RIEMPIRE
MAI PIU' VASI DA NOTTE PER PROFESSORI NECROTRASMISSIVI
MAI PIU' INFORMAZIONE SENZA FORMAZIONE
NET.FUTURISMO ROMPIVASI!!!!
Ho avuto tanti professori travasatori. Odiosi.
E'odioso partecipare a lezioni scolastiche con questi professori.
Preferisco farmi un ora di sonno piuttosto che stare ad ascoltare delle nozioncine da imparare a memoria!
Sono con la menta rivolta verso un nuovo tipo d'insegnamento e verso un nuovo tipo di scuola!
Avanti con il NetFuturismo
Francesco.
Per sempre proiettato nel futuro!
corteccia cerebrale = membrana semipermeabile
acquisire conoscenze ok, ma è nulla senza la capacità di filtrare, elaborare e, eventualmente, rendere conoscenze proprie.
no acquisire. si elaborare
elaborare elaborare elaborare...sempre!
Adf!
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@ Paolo, le affermazioni di Berani mi ricordano identiche da parte del ministro Moratti e dell'attuale governo Berlusconi. Praticamente si copiano i programmi da almeno dieci anni e fanno finta di litigare tutto l'anno!
La cosa grottesca è che se il rapporto scuola/reale si attua con i tirocini di lavoro, praticamente si ammette che la scuola non può essere agganciata al reale se non quando non è scuola, ma lavoro!
Pensaci bene ;)
Invece la scuola può essere "realtà" tutti i giorni, se vengono rese vivi (e non chiusi in un libro!) i momenti di apprendimento.
PS!
@Giovanni, esatto!
elaborare, non acquisire informazioni!
netfuturismo rompivasi
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
siete pazzi ma va bene così
Vorrei poter scrivere che non è vero, che nessuno di noi insegnanti "travasa", che tutti "E-duchiamo"...però ho letto i commenti di alcuni studenti...ti dico ciò che penso:
- la prima cosa che conta è la buona fede ed il rispetto. Conosco colleghi quasi centenari (insegnando si invecchia prima lol) che sanno ascoltare i ragazzi; sono insostituibili. Altri arrivano armati di computer...ma poi si trincerano dietro alla tecnologia come si faceva, un tempo, con le nozioni. O almeno, questa è la mia impressione.
- Poi conta essere persone complete, realizzate, "nel momento": non sentirsi inadeguati, non sentirsi dei travasatori insomma.
- Io certi giorni mi sento all'altezza; altri no, metto il "pilota automatico" e scodello nozioni, pronunce, grammatica; magari perché sono stanca, o tesa ecc.
- L'importante, secondo me, è esserne consapevoli.
- Che altro dire? abbiate pietà!
Ad futurum.
cara Licia,
anch'io mi sento esattamente come hai descritto tu. E' terribilmente difficile essere sempre brillanti durante le nostre lezioni.
E' difficile essere sempre freschi per poter "performare" sempre.
Perchè è così: in molti professori non si sono resi conto che l'ottimo insegnante conduce ogni giorno un piccolo spettacolo, in cui deve essere in grado di rendere vivo e interessante quello di cui parla. Quando non ci riesce diventa un noioso travasatore.
L'importante, anche secondo me, è esserne consapevoli.
Questo è il primo passo per l'evoluzione continua che noi auspichiamo.
ad futurum
p.s. l'uso di tecnologie più o meno avanzate non conta assolutamente nulla. Mi hai fatto venire in mente certi vecchietti deprimenti che si stordiscono i timpani con l'Ipod per sentirsi al passo con i tempi. E sono deprimenti non in quanto vecchietti, ma perchè non comprendono che si può essere al passo con i tempi senza prendere in prestito le peggiori abitudini presentiste. O tempora o mores!
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