Contro i "copiatori"
- Contro i “copiatori” -
dal “Manifesto della Scuola Net.futurista”
"Copiare" è indubbiamente uno degli atteggiamenti più deprimenti e disgustosi per ogni futurista e net.futurista.
Il Net.Futurismo ha sempre cercato in ogni occasione di opporsi ad ogni tipo di copiatura e plagiarismo.
Sappiamo che la malattia di "copiare" dagli altri nasce negli individui ben presto. E uno dei luoghi in cui si afferma nelle sue forme più vili e utilitaristiche è a scuola.
I ragazzi più deboli, pavidi e disonesti hanno, in Italia e altrove, l'imbecille vizio di copiare dai ragazzi più brillanti gli esercizi di verifica da svolgere a casa o in classe.
E' opportuno ricordare quali sono gli effetti negativi di tale idiota consuetudine:
1. I “copiatori” si abituano ad appoggiarsi costantemente agli altri nei momenti di difficoltà, e in tal modo preparano per se stessi un futuro di subalterni.
2. I “copiatori” non si sforzano di superare le difficoltà, perdendo l’occasione di creare nuove strategie per risolvere i problemi.
3. I “copiatori”, confidando nell’aiuto altrui, non studiano, restando costantemente indietro nell’apprendimento.
4. I “copiatori” perdono progressivamente la propria autostima.
5. I “copiatori” non permettono al docente di verificare il loro grado di apprendimento e quindi impediscono allo stesso di fornire loro le strategie per il superamento di eventuali difficoltà.
6. I “copiatori” si affidano alla ripetizione del già detto, annullando le proprio capacità creative.
7. I “copiatori” diffondono tra i giovani il virus della viltà, dell’utilitarismo, della slealtà.
Studi recentissimi confermano che “copiare” a scuola è il sintomo di gravi carenze nella personalità di un ragazzo. Gli stessi studi dimostrano come gli studenti che non copiano siano nella vita ragazzi vincenti ed ottimisti, arrivando a definire “eroico” il loro comportamento. Noi sosteniamo con certezza che la forza e l’ottimismo di chi affronta i problemi da solo – a scuola come nel resto delle circostanze – rappresenta un modello per l’uomo nuovo net.futurista. “Copiare” è invece contro l’uomo sano, ottimista, energico e audace, che concepisce la propria vita come una sfida continua alle proprie possibilità creative.
Resta un unico caso in cui “copiare” a scuola può essere accettato: potrebbe rappresentare la ribellione di alunni futuristi ad una verifica giudicata inutilmente passatista. Solo a costoro noi guardiamo con evidente stima. “Copiare” solo in questo caso può essere un gesto di ribellione net.futurista.
Contro l’opportunismo, l’utilitarismo e il plagiarismo scolastico.
Antonio Saccoccio
Etichette: copiare, manifesti net-futuristi, neofuturismo, net.futurismo, passatismo, scuola, utilitarismo, viltà
14 Comments:
Sì... d'accordo che copiare è un uso e costume da non incentivare e che crea biasimevoli inclinazioni, ma tra il plagio cannibale di chi ruba idee per mancanza di propulsione creatrice ed il pigro problem resolving (che talvolta si trasforma in un vero metodo scientifico) del furbetto adolescente io metterei dei distinguo.
Sì... d'accordo che copiare è un uso e costume da non incentivare e che crea biasimevoli inclinazioni, ma tra il plagio cannibale di chi ruba idee per mancanza di propulsione creatrice ed il pigro problem resolving (che talvolta si trasforma in un vero metodo scientifico) del furbetto adolescente io metterei dei distinguo.
Esempio: Ora copio un commento e lo incollo.
Che succederebbe se lo facessi?
Chi offenderei di più? Il blogger che ha postato e che avrei trattato come un kleenex? Penso di sì.
E' vero il copiare è una pratica vile. Mi prendo una pausa meditativa sull'argomento.
Nel frattempo sottolineo l'ottimo lavoro di Antonio con le sue proposte netfuturiste per la scuola.
Grande!Unica vera novità culturale e didattica nel panorama spento della pedagogia.
bene, mastrofabbro e benvenuto nelle discussioni net.futuriste!
per rinforzare la tua tesi hai anche copiato il tuo stesso messaggio ;-)
provo a mettere io il distinguo di cui tu parli: il secondo è propedeutico al primo!
se intendi come applicazione di problem solving il fatto che lo studente capisce che copiando può risolvere il problema e nella fattispecie il problema è prendere un buon voto, il vero nodo sta nel fatto che... non abbiamo ben capito qual'è il problema! aggiungiamo allora un contorno sociale che premia il titolo e non le capacità ed ecco che ancora una volta lo studente confuso si dimentica che prima di prendere un bel voto, va a scuola per imparare. quello è un problema che il copiare non risolve.
se fai partire la cultura del biasimo per chi copia nel giro di poche generazioni non avrai più la necessità di un diritto d'autore istituzionale, sarà solo buona creanza darsi da fare per fare del nuovo: quale migliore partenza se non la scuola?
Tutto vero e sono anche d'accordo. Il problema è che se vai a casa con un 4 in matematica e hai studiato tanto ti tolgono la playstation. Se vai a casa con un 8 e non hai studiato una mazza la playstation te la comprano... dato che la votazione non sempre è direttamente proporzionale all'impegno.
Questo per dire che è forse il metro di valutazione ad essere contorto e forse andrebbe introdotto un riconoscimento più attento alla totalità dello studente, che non limitato ad una verifica o ad una interrogazione....... che poi è forse quel che proponete anche voi.
Chi copia avvelena anche te: digli di smettere!! eheheheh
D'accordissimo sia con Gianni, sia con le ultime conclusioni di Mastrofabbro
Sono, da sempre, convinto che il miglior modo per far rispettare le regole sia renderle convenienti.
Finché il voto sarà considerato qualcosa di "oggettivo", quindi calcolabile con somme o sottrazioni, la copiatura avrà vita facile.
Forse non ricordate che il primo punto fondamentale (e ineludibile) per il manifesto della scuola net.futurista è questo:
http://liberidallaforma.blogspot.com/2007/04/le-disfunzioni-della-scuola-italiana-la.html
Ovviamente la prima cosa è distruggere il mito del voto, perchè se non si fa questo neppure si può iniziare a ragionare. Ma come vedete è stato già abbondantemente affrontato questo tema.
Ora il vero problema è: calcolando che a scuola non si va per prendere un buon voto e che questo voto soprattutto (come ben dice anche mastrofabbro, ma che è una linea net.futurista che fa riferimento all'uomo nuovo a mille dimensioni etc.) deve riferirsi ad una valutazione complessiva dello studente e non a quella di un singolo questionario, magari fatto pure male. Calcolando tutto questo che è sacrosanto e sul quale ormai non dobbiamo neppure più parlare perchè l'abbiamo già assodato nei nostri GSPPN. Calcolando questo, quando un docente (che rispetti tutti questi principi net.futuristi etc.) propone una verifica ad uno studente (con un obiettivo davvero formativo, avanzato, evoluto etc.), a questo punto come ci comportiamo con lo studente che copia?
Questa è la domanda vera a cui vogliamo rispondere.
E' la risposta è: chi non affronta la verifica in modo corretto, ha tutti quei limiti e andrà incontro a tutti quei problemi che ho cercato di illustrare.
(Ho pure presentato il caso di docenti che propongono verifiche passatiste, e a quel punto ho scritto che è giusto ribellarsi. ma questo mio testo prende in esame il caso di verifiche realmente efficaci, e non frutto del valutazionismo maniacale denunciato da noi nel nostro terzo manifesto)
Un altro discorso ancora si potrebbe fare sul fatto che oggi molti confondono il "copiare" con quello che è "saper ricercare e trovare informazioni", cosa per nulla secondaria al mondo d'oggi. Ma questo porterebbe ad estendere il manifesto presente. Probabilmente lo farò appena possibile.
ad futurum
>saper ricercare e trovare informazioni
la differenza sta nell'atteggiamento. ovvero un apprendimento attivo. trovare un'informazione e prenderla per quello che è, è un altro male del presentismo e uno dei rischi più grossi della rete dove chiunque può scrivere qualunque cosa. già presente negli oroscopi e nelle religioni. approcciare con spirito critico, mettendo in gioco sé stessi e le proprie conoscenze di fronte al nuovo e mettendo in gioco anche le nuove conoscenze fa parte di quel processo di distruzione e ricostruzione caratteristico del futurismo storico e del net.futurismo attuale. la vera rivoluzione culturale che dissoda il terreno per il proliferare dell'uomo nuovo. un uomo che non può essere ingannato, che può sì sbagliare, ma che usa l'errore come nuovo pretesto per ulteriore crescita. la perfezione non è nella stasi, ma nella ricerca della perfezione.
Ciao Antonio,
ti lascio un caro saluto! ^_^
un caro saluto a te, Maria! chissà com'è che rispunti fuori proprio in un post del genere ;->
ciao e a presto
A scuola non si va per prendere un voto, sono d'accordo. E' ilprimo punto; ma se lo consideriamo come obiettivo da raggiungere temo non sarà il primo.
Il radicamento della logica del voto è profondo e sarà difficile superarlo.
Nella mia scuola maxi-sperimentale i voti non c'erano, e venivano formalizzati solo alla fine dell'anno per ottemperare alla burocrazia.
Poi un ministro (non ricordo quale, dovrei ricostruire le date) ci impose nuovamente il voro. Finì così anche la sperimentazione.
Hai detto bene, quando un docente rispetta tutti i principi net.futuristi!!
Perchè in una scuola in cui non si fa apprendimento ma CONTROAPPRENDIMENTO, copiare da intelligenti è net.futurista in questo caso. Sempre senza copiare da altri.
Non serve la stupida verifica COL VOTO per testare se hai APPRESO!!
chiarissimo, deinos.
copiare è da vili se la verifica proposta è una verifica audacemente futurista.
se la verifica è passatista, si può pure strappare il foglio e andare a casa.
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