LIBERI DALLA FORMA

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mercoledì, novembre 08, 2006

I mali dell'università italiana

Nelle università italiane andavano cambiati i professori e mantenuti, con pochi aggiustamenti, i programmi.
Invece i nostri saggi governanti hanno deciso di stravolgere i programmi (riducendoli) e confermare in cattedra i vecchi baroni impolverati e ammuffiti.
Almeno prima la forza e la grandezza dei contenuti bilanciava in qualche modo la debolezza intellettuale e spirituale dei baroni. Ora lo sfascio è totale: mancano i modelli nel presente e pure quelli del passato (mi riferisco alla materie umanistiche in particolare).
Per riformare con intelligenza l'università italiana serviva essere conservatori da un lato e progressisti dall'altro. Hanno deciso di essere semplicemente reazionari.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Complimenti.

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7 Comments:

At 09 novembre, 2006 13:00, Blogger Antonio Saccoccio said...

In fondo prima o poi diventiamo tutti un po' autodidatti.
In gamba quell'insegnante ;-D

 
At 10 novembre, 2006 08:26, Anonymous Anonimo said...

Raramente ho trovato un'aanlisi così lucida sui mali dell'Università italiana, e condensata in così poche righe (!!!). Oltre ai complimenti, resta la tristezza per lo sciupio della cosa più importante che ogni nazione ha per reggere il confronto con il resto del mondo: sapere e conoscenza.
(a margine: Grazie per aver gradito il nostro scarabocchio!)

 
At 10 novembre, 2006 21:09, Blogger Antonio Saccoccio said...

Grazie a te per l'interevento, Comicomix.
Abbiamo lasciato il sapere in mano a geronti senza fantasia e creatività.
E ora dobbiamo fare i conti con i loro alunni, tristi e demotivati.

 
At 11 novembre, 2006 14:56, Anonymous Anonimo said...

Ciao Antonio,
era un po' che non passavo per il tuo blog, che trovo sempre molto piacevole da leggere.
Condivido le stesse perplessità su molti argomenti che affronti anche se io sarei un po' più drastica. Ci sono bocche da sfamare ben più meritevoli di Saddam e di tanti altri che ci affanniamo a difendere, perchè "nessuno deve toccare Caino". Sinceramente? "Caino" dovrebbe essere consapevole che il suo comportamento potrebbe portarlo alla morte esattamente come i minatori sono consapevoli che potrebbero fare la fine dei topi in qualche galleria; o come gli uomini di legge sono consapevoli che potrebbero farli saltare in aria (se operano onestamente)etc. etc...
Nella certezza della colpevolezza ci deve essere anche la certezza della pena...
In Italia (ed anche in altri Paesi) c'è gente che ha ucciso, non per sbaglio ma volutamente, decine di persone ed ora che fà? Scrive libri, esprime le proprie opinioni in Tv o sui giornali, insegna nelle scuole, svolge incarichi di Stato....ma ti rendi conto?
Baci, baci Sleepy

 
At 12 novembre, 2006 11:45, Blogger Antonio Saccoccio said...

Cara Sleep,
solo apparentemente non sono drastico. Ti dico come la penso: io quelli di "nessuno tocchi Caino" non li considero neppure. Credo che ci siano dei fenomeni appartenenti più alla sottocultura che alla cultura di un paese. Tali fenomeni raccolgono a volte migliai di adepti, ma sempre sottocultura rimangono. Io cerco di parlare il meno possibile di queste cose, anche se a volte davvero è indispensabile. Per esempio ieri ho postato un articolo sdegnato su Annozero, che appartiene evidentemente alla sottocultura. Ma ogni tanto è necessario. Di solito, credimi, mi sento svilito a parlare di certe cose e preferisco affrontare gli argomenti in maniera più distaccata.
Per quanto riguarda Saddam, io sono per punirlo esemplarmente, ci mancherebbe.
un abbraccio e a presto!

p.s. ti sei accorta che hai inserito il commento al post sbagliato? ;-) ciao!

 
At 12 novembre, 2006 15:09, Anonymous Anonimo said...

Mi stai, velatamente, facendo capire che mi sto rinco...?
Dillo anche apertamente, tanto è la verità...
Baci Sleepy.

 
At 12 novembre, 2006 15:37, Blogger Antonio Saccoccio said...

Ma no, cara Sleep!
Era giusto per fartelo notare. E' capitato anche a me qualche volta di essere rinco... cioè di sbagliare post! :-D
ciao!

 

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