Aeropittura e spiritualità futurista
Il Manifesto dell'aeropittura futurista fu firmato nel 1928 da un nutrito gruppo di futuristi: Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato. Non vorrei sbagliarmi, ma nessun manifesto futurista conta un numero di firmatari così esteso.
Come è evidente dalla data di pubblicazione, l'aeropittura nacque solo in una seconda fase del movimento futurista.
Voglio riportarvi la parte centrale e più incisiva del Manifesto.
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NOI FUTURISTI DICHIARIAMO CHE:
1. Le prospettive mutevoli del volo costituiscono una realtà assolutamente nuova e che nulla ha di comune con la realtà tradizionalmente costituita dalle prospettive terrestri;
2. Gli elementi di questa nuova realtà non hanno nessun punto fermo e sono costruiti dalla stessa mobilità perenne;
3. Il pittore non può osservare e dipingere che partecipando allo loro stessa velocità ;
4. Dipingere dall'alto questa nuova realta' impone un disprezzo profondo per il dettaglio e una necessità di sintetizzare e trasfigurare tutto;
tutte le parti del paesaggio appaiono al pittore in volo:
a) schiacciate
b) artificiali
c) provvisorie
d) appena cadute dal cielo
6. Tutte le parti del paesaggio accentuano agli occhi del pittore in volo i loro caratteri di:
folto
sparso
elegante
grandioso
7. Ogni aeropittura contiene simultaneamente il doppio movimento dell'aeroplano e della mano del pittore che muove matita, pennello o diffusore;
8. Il quadro o complesso plastico di aeropittura deve essere policentrico; si giungerà presto a una nuova spiritualità plastica extraterrestre.
Etichette: aeropittura, Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Manifesti futuristi, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato
2 Comments:
Tempo fa lessi qualcosa a riguardo, se non sbaglio proprio di Mario Verdone. Interessante!
un saluto!
ciao Folletta!
E' probabile, Verdone si è occupato molto di futurismo.
Allora, ti sei fatta coraggio e sei venuta su questo blog "faticoso"? ;-)
ciao e a presto
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