Annozero: odio o varietà?
Giovedì sera. Prima serata. Rai Due. Va in onda il varietà.
No, non mi correggete. Non mi sono sbagliato. Si tratta di Annozero. E “varietà” è l’unica definizione utile a giustificare la messa in onda di Annozero. Perché solo se si prende questa trasmissione come un “varietà” si può tollerarne l’esistenza. Così com’è, con la definizione di trasmissione di approfondimento, di dibattito o chissà cos’altro, non può essere trasmessa.
Mi spiego più chiaramente. Ho visto un’ora di trasmissione e non è presente un termine nella lingua italiana per definire in negativo Annozero. Oscena, vergognosa, disgustosa, scandalosa, vomitevole. No, non possono bastare. Giovedì sera in Annozero ho assistito ad un’ora di barbarie. Ma forse non è neppure giusto per i barbari. Insomma, come diceva Diego Abatantuono in un vecchio film, è “l’apice dell’apoteosi della schifezza”. Sempre se vogliamo prendere sul serio la trasmissione. Perché se dalla prossima settimana ci dicono che è un varietà, allora le cose cambiano. Se è una versione riveduta della Corrida, niente da dire. Ma finchè non ci diranno che si tratta di un varietà e non di informazione, noi abbiamo il diritto di restare esterrefatti e di scrivere pagine come questa. Sì, perché tutto in Annozero è talmente ed evidentemente dilettantistico che non si può credere che non sia voluto. Almeno, il dubbio viene. Anche se poi, a mente fredda, dobbiamo convenire che fanno davvero sul serio. Dilettantismo assoluto. Dilettantismo causato da un desiderio talmente esasperato di forzare ogni situazione da risultare involontariamente comico. Un’intervistatrice va in giro in strada e cerca di carpire l’ingenuità dei poveri passanti con domande ambigue e tendenziose. E se alla prima ambiguità il poverino non ci casca, ecco che lei diventa sempre più pressante, tradisce nervosismo, ma va avanti finchè non ottiene quello che vuole. Ma poi si torna in studio e una giornalista araba, tale Rula Jebreal, prova ad intervistare Daniela Santanchè. Ma la Santanchè è tranquillissima, le domande della Jebreal non pungono affatto, anzi l’esponente di An fa un figurone. L’araba si innervosisce vistosamente, fa smorfie strane, il suo colorito rivela imbarazzo e difficoltà. Insomma, la giornalista (sic) non riesce nel suo compito, l’intervista fallisce. Le domande in realtà non sono da intervista, ma da interrogatorio. Anzi neppure, perché per essere un interrogatorio è piuttosto insulso. Diciamo che è un attacco a testa bassa. Ma talmente bassa che finisce per non vedere più neppure il bersaglio e dare una capocciata clamorosa al muro. Comunque Santoro è lì pronto. Lei è una ragazzina, può sbagliare. Ma poi c'è lui: il Conduttore! E allora prende un giovane sacerdote veneto con l’intenzione di metterlo alle corde e mortificarlo. Inizia l’attacco, ma anche qui la lucidità è imbarazzante. Santoro mena diversi colpi a vuoto. Poi, preso dal nervosismo anche lui, decide di giocarsi l’asso che ha nella manica. Tira fuori Gesù Cristo! Sì, avete letto bene. Santoro parla di Gesù Cristo e qui ne spara una delle sue destinate a restare nella storia. In poche (perché poche ne aveva) parole accusa il giovane sacerdote di non interpretare correttamente il messaggio di Cristo, che era un messaggio di fratellanza universale. Sì, Annozero è illuminante. È Santoro l’interprete del verbo, il povero sacerdote non ne sa nulla di queste cose!! Ma ormai, l’avrete capito, siamo al delirio. Santoro pare rinfrancato, probabilmente non si rende neppure conto di quello che ha appena detto, e allora trova il modo di mettere persino in dubbio il concetto di “identità”. Per lui è una parola senza senso… “Che è questa identità?” si chiede smarrito. E vi ricordo sempre che non siamo alla Corrida.
In tutto questo Paolo Ferrero, ministro delle Politiche sociali, e Daniela Santanchè di An sono tranquillissimi. Certo, il ministro comunista non ha un compito difficile, non è lui nel mirino, ma ad ogni modo sorprende come, per una volta, non siano i politici ad offrire uno spettacolo indecente. Parte tutto e soltanto dai giornalisti professionisti.
Ma non c’è tregua. Si passa, senza un attimo di sosta, di nuovo alle interviste in esterno. E qui chi trovano? Un prete nazista. O almeno così ce lo presenta lo squarcio che ritaglia per noi il regista. Ma si passa di nuovo in strada: c’è un signore che si dichiara un moderno crociato e poi – immancabili! che credevate? – ci sono i cortei di Forza Nuova, con i saluti romani in bellavista.
Non è la Corrida. Lo ripeto. Non è la Corrida.
Si tratta di una trasmissione così volontariamente intollerante, antidemocratica e illiberale da meritare la censura. Non si può lasciare che persone che si definiscono giornalisti diffondano, tramite uno strumento potente come la televisione, idee tanto violente, odi così radicali. Io stesso avevo acceso la televisione ed ero tranquillissimo; in seguito mi sono reso conto che nel corso di quell’ora Santoro era riuscito a generare in me un sentimento di ostilità nei suoi confronti e di tutti i comunisti che la pensano come lui (che a mio avviso sono pochissimi, anche se rischiano di crescere proprio grazie a trasmissioni come queste; e rischiano di crescere anche gli xenofobi per lo stesso motivo). Insomma, la televisione utilizzata per dividere la popolazione in maniera brutale: da una parte i “cattivi” nazisti-fascisti-razzisti, dall’altra i “buoni” che amano tutti. Ovviamente il telespettatore con una cultura sopra la media si rende subito conto che chi usa la televisione in maniera tanto illiberale certamente non può essere tra i “buoni”. E questo fa sì che ognuno pensi di essere il “buono” e di avere un nemico terribile da sconfiggere. Per il comunista i nemici saranno i preti nazisti. Per il liberale saranno i comunisti capaci di mettere in piedi una simile trasmissione. In ogni caso avremo, come risultato, un inasprimento degli animi senza precedenti. Una spirale d’odio.
Insomma, sono ormai convinto: questa trasmissione non può andare ancora in onda. Ma, quando meno te l’aspetti, ecco la sorpresa! Compare… Travaglio! E allora, tiriamo tutti un sospiro di sollievo: era la Corrida!
Sì, avevamo dubitato, ma non poteva essere vero. Per fortuna Travaglio ci fa capire che questo è solo un varietà. I numeri del tuttologo (scusatemi, ma in questo caso “giornalista” proprio non riesco a scriverlo) sono esilaranti. Diciamo la verità. A tratti sembra un Benigni uscito male (e già l’originale è deprimente). Ma comunque ci toglie ogni preoccupazione. Travaglio si esibisce in un tourbillon di idee e citazioni senza il minimo nesso. Sembra leggere ritagli sparsi di giornali. C’è spazio per tutto: Islam, terrorismo, mafia, camorra, Berlusconi, il contratto con gli italiani (sì, quello di 5 anni fa!) e poi – ascoltate bene! – il vigile di quartiere con palmari e antenne! Santoro, da attore consumato, ha già mutato il suo ghigno dubbioso (consumato mentre ascoltava il giovane prete) in un sorriso di compiacimento. Senonchè col passare del tempo si accorge anche lui dell’inconsistenza dell’intervento di Travaglio e appare nervoso. Il tutto mentre la Santanchè si guarda intorno, allibita come tutti noi. Ma Travaglio sta concludendo. Ora, pensiamo, la Santanchè interviene e lo polverizza. E invece no! Perché Santoro è più veloce di qualsiasi pensiero (anche il più maligno) e dà la linea nel giro di 2-3 secondi alla pubblicità, senza permettere la replica a nessuno degli ospiti. E, terminata la pubblicità, ovviamente, si passa ad altro argomento. Travaglio è ormai dimenticato.
No, non mi correggete. Non mi sono sbagliato. Si tratta di Annozero. E “varietà” è l’unica definizione utile a giustificare la messa in onda di Annozero. Perché solo se si prende questa trasmissione come un “varietà” si può tollerarne l’esistenza. Così com’è, con la definizione di trasmissione di approfondimento, di dibattito o chissà cos’altro, non può essere trasmessa.
Mi spiego più chiaramente. Ho visto un’ora di trasmissione e non è presente un termine nella lingua italiana per definire in negativo Annozero. Oscena, vergognosa, disgustosa, scandalosa, vomitevole. No, non possono bastare. Giovedì sera in Annozero ho assistito ad un’ora di barbarie. Ma forse non è neppure giusto per i barbari. Insomma, come diceva Diego Abatantuono in un vecchio film, è “l’apice dell’apoteosi della schifezza”. Sempre se vogliamo prendere sul serio la trasmissione. Perché se dalla prossima settimana ci dicono che è un varietà, allora le cose cambiano. Se è una versione riveduta della Corrida, niente da dire. Ma finchè non ci diranno che si tratta di un varietà e non di informazione, noi abbiamo il diritto di restare esterrefatti e di scrivere pagine come questa. Sì, perché tutto in Annozero è talmente ed evidentemente dilettantistico che non si può credere che non sia voluto. Almeno, il dubbio viene. Anche se poi, a mente fredda, dobbiamo convenire che fanno davvero sul serio. Dilettantismo assoluto. Dilettantismo causato da un desiderio talmente esasperato di forzare ogni situazione da risultare involontariamente comico. Un’intervistatrice va in giro in strada e cerca di carpire l’ingenuità dei poveri passanti con domande ambigue e tendenziose. E se alla prima ambiguità il poverino non ci casca, ecco che lei diventa sempre più pressante, tradisce nervosismo, ma va avanti finchè non ottiene quello che vuole. Ma poi si torna in studio e una giornalista araba, tale Rula Jebreal, prova ad intervistare Daniela Santanchè. Ma la Santanchè è tranquillissima, le domande della Jebreal non pungono affatto, anzi l’esponente di An fa un figurone. L’araba si innervosisce vistosamente, fa smorfie strane, il suo colorito rivela imbarazzo e difficoltà. Insomma, la giornalista (sic) non riesce nel suo compito, l’intervista fallisce. Le domande in realtà non sono da intervista, ma da interrogatorio. Anzi neppure, perché per essere un interrogatorio è piuttosto insulso. Diciamo che è un attacco a testa bassa. Ma talmente bassa che finisce per non vedere più neppure il bersaglio e dare una capocciata clamorosa al muro. Comunque Santoro è lì pronto. Lei è una ragazzina, può sbagliare. Ma poi c'è lui: il Conduttore! E allora prende un giovane sacerdote veneto con l’intenzione di metterlo alle corde e mortificarlo. Inizia l’attacco, ma anche qui la lucidità è imbarazzante. Santoro mena diversi colpi a vuoto. Poi, preso dal nervosismo anche lui, decide di giocarsi l’asso che ha nella manica. Tira fuori Gesù Cristo! Sì, avete letto bene. Santoro parla di Gesù Cristo e qui ne spara una delle sue destinate a restare nella storia. In poche (perché poche ne aveva) parole accusa il giovane sacerdote di non interpretare correttamente il messaggio di Cristo, che era un messaggio di fratellanza universale. Sì, Annozero è illuminante. È Santoro l’interprete del verbo, il povero sacerdote non ne sa nulla di queste cose!! Ma ormai, l’avrete capito, siamo al delirio. Santoro pare rinfrancato, probabilmente non si rende neppure conto di quello che ha appena detto, e allora trova il modo di mettere persino in dubbio il concetto di “identità”. Per lui è una parola senza senso… “Che è questa identità?” si chiede smarrito. E vi ricordo sempre che non siamo alla Corrida.
In tutto questo Paolo Ferrero, ministro delle Politiche sociali, e Daniela Santanchè di An sono tranquillissimi. Certo, il ministro comunista non ha un compito difficile, non è lui nel mirino, ma ad ogni modo sorprende come, per una volta, non siano i politici ad offrire uno spettacolo indecente. Parte tutto e soltanto dai giornalisti professionisti.
Ma non c’è tregua. Si passa, senza un attimo di sosta, di nuovo alle interviste in esterno. E qui chi trovano? Un prete nazista. O almeno così ce lo presenta lo squarcio che ritaglia per noi il regista. Ma si passa di nuovo in strada: c’è un signore che si dichiara un moderno crociato e poi – immancabili! che credevate? – ci sono i cortei di Forza Nuova, con i saluti romani in bellavista.
Non è la Corrida. Lo ripeto. Non è la Corrida.
Si tratta di una trasmissione così volontariamente intollerante, antidemocratica e illiberale da meritare la censura. Non si può lasciare che persone che si definiscono giornalisti diffondano, tramite uno strumento potente come la televisione, idee tanto violente, odi così radicali. Io stesso avevo acceso la televisione ed ero tranquillissimo; in seguito mi sono reso conto che nel corso di quell’ora Santoro era riuscito a generare in me un sentimento di ostilità nei suoi confronti e di tutti i comunisti che la pensano come lui (che a mio avviso sono pochissimi, anche se rischiano di crescere proprio grazie a trasmissioni come queste; e rischiano di crescere anche gli xenofobi per lo stesso motivo). Insomma, la televisione utilizzata per dividere la popolazione in maniera brutale: da una parte i “cattivi” nazisti-fascisti-razzisti, dall’altra i “buoni” che amano tutti. Ovviamente il telespettatore con una cultura sopra la media si rende subito conto che chi usa la televisione in maniera tanto illiberale certamente non può essere tra i “buoni”. E questo fa sì che ognuno pensi di essere il “buono” e di avere un nemico terribile da sconfiggere. Per il comunista i nemici saranno i preti nazisti. Per il liberale saranno i comunisti capaci di mettere in piedi una simile trasmissione. In ogni caso avremo, come risultato, un inasprimento degli animi senza precedenti. Una spirale d’odio.
Insomma, sono ormai convinto: questa trasmissione non può andare ancora in onda. Ma, quando meno te l’aspetti, ecco la sorpresa! Compare… Travaglio! E allora, tiriamo tutti un sospiro di sollievo: era la Corrida!
Sì, avevamo dubitato, ma non poteva essere vero. Per fortuna Travaglio ci fa capire che questo è solo un varietà. I numeri del tuttologo (scusatemi, ma in questo caso “giornalista” proprio non riesco a scriverlo) sono esilaranti. Diciamo la verità. A tratti sembra un Benigni uscito male (e già l’originale è deprimente). Ma comunque ci toglie ogni preoccupazione. Travaglio si esibisce in un tourbillon di idee e citazioni senza il minimo nesso. Sembra leggere ritagli sparsi di giornali. C’è spazio per tutto: Islam, terrorismo, mafia, camorra, Berlusconi, il contratto con gli italiani (sì, quello di 5 anni fa!) e poi – ascoltate bene! – il vigile di quartiere con palmari e antenne! Santoro, da attore consumato, ha già mutato il suo ghigno dubbioso (consumato mentre ascoltava il giovane prete) in un sorriso di compiacimento. Senonchè col passare del tempo si accorge anche lui dell’inconsistenza dell’intervento di Travaglio e appare nervoso. Il tutto mentre la Santanchè si guarda intorno, allibita come tutti noi. Ma Travaglio sta concludendo. Ora, pensiamo, la Santanchè interviene e lo polverizza. E invece no! Perché Santoro è più veloce di qualsiasi pensiero (anche il più maligno) e dà la linea nel giro di 2-3 secondi alla pubblicità, senza permettere la replica a nessuno degli ospiti. E, terminata la pubblicità, ovviamente, si passa ad altro argomento. Travaglio è ormai dimenticato.
Ma, tranquilli, era la Corrida!
Antonio S.
Antonio S.
Etichette: Cristo, televisione
12 Comments:
"l’apice dell’apoteosi della schifezza". Geniale espressione coniata da Diego Abatantuono in "Fantozzi contro tutti".
Io non avevo mai visto Annozero. Credo comunque che ne abbiano fatte solo due puntate. Non la vedrò più ovviamente. A parte il fatto che vedo un'ora di televisione alla settimana.
Ad ogni modo io sono sempre stato contro la censura, ma ora mi sto ricredendo. Con i soldi pubblici, i miei soldi, non voglio che si facciano trasmissioni tanto diseducative.
Se non si è ancora capito, sono un nostalgico di Catone il Censore.
Sì, avevo sentito parlare di quella frase. In effetti mi sembra si addica al personaggio in questione.
Hai ragione tu, si chiama Santanchè. Ora correggo subito. Mi hanno tratto in inganno alcuni siti internet che riportano il nome sbagliato così come l'ho scritto! Grazie!
Cato Maior
Ciao Antonio, un saluto.
Sono proprio d'accordo con quello che hai scritto!
"purtroppo" quest'ultima puntata l'ho persa, ma ho visto quella sulla camorra della settimana scorsa e sembrava di essere alla sagra della banalità!
un saluto
Folletta, io non credo di vederla più. Mi basta per almeno un anno quello che ho già visto.
Basta aprire un blog a caso per avere stimoli migliori.
ciao!
un saluto anche a te, Eremo!
Ciao! Ho visto solo ora il tuo commento, grazie per il passaggio! Annozero davvero è troppo trash....
A presto!!
Ciao Antonio,
avevo sentito dire che "Annozero" fosse risultato un flop e, probabilmente lo è. Ma, come si sà, il partito paga quindi non lo chiuderanno e daranno la possibilità a Santoro, Travaglio e compagnia cantando, di elargire pillole di saggezza per tutta la stagione....
Che dire? L'evidenza dei fatti non dovrebbe essere spiegata ma, c'è gente che non capisce e non intende capire...L'occupazione degli spazi televisi c'è e non viene esercitata dal becero rappresentante delle destre (dimmene uno) ma dall'illuminato e liberale rappresentante delle sinistre, (te ne dico qualcuno?).
Siamo stati molto fortunati, altrimenti non saremmo stati in grado di capire quanto siamo coglioni....(perdonami il francesismo)....
Baci Sleepy
In realtà il buon senso vorrebbe che simili trasmissioni non fossero mai prodotte.
Mi chiedo se la televisione di stato può accettare che venga diffuso odio e disinformazione in una miscela tanto becera e pericolosa.
Vedremo cosa succederà. Sta di fatto che questi personaggi scenderanno sicuramente in campo al momento delle elezioni. Vedrai se non sarà così.
ciao!
eheh! Mi erano sfuggiti, là in fondo. Colpa di questi post, troppo lunghi e su argomenti che non vale la pena trattare.
un abbraccio e a presto!
Ciao Antonio,
volevo farti un saluto è tanto che non passeggio per blog..
Una volta adoravo i programmi di Santoro, non me ne perdevo uno. Di Annozero non riesco a reggere che qualche minuto...semplicemente mi annoio. Ho atteso tanto il ritorno di Santoro e...ora guardo Floris...
ciao Laura! da quanto tempo!
Io Santoro lo ricordo sempre un po' troppo fazioso, ma certo questa volta mi ha fatto davvero una pessima impressione.
a presto!
ciao
Santoro è una vergogna con la sua trasmissione per la televisione italiana!!!
Firmate questa petizione e diffondete il link, mi raccomando!!!
http://firmiamo.it/controannozero
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