LIBERI DALLA FORMA

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sabato, luglio 01, 2006

L'ha detto... Seneca

"Mihi diuitiae si effluxerint, nihil auferent nisi semet ipsas, tu stupebis et uideberis tibi sine te relictus, si illae a te recesserint; apud me diuitiae aliquem locum habent, apud te summum; ad postremum diuitiae meae sunt, tu diuitiarum es"
“A me, se la ricchezza fluirà via, nulla porterà via con sé, se non se stessa; tu resterai stupefatto e ti sembrerà di essere stato lasciato senza te stesso, se quella si sarà allontanata da te; presso di me la ricchezza ha un certo posto, presso di te il più importante; infine, la ricchezza è mia, tu sei della ricchezza
Seneca, De vita beata 22
Con il suo consueto stile, straordinariamente incisivo, Seneca ci informa del giusto peso da dare alla ricchezza. Essere ricchi e possedere beni materiali può esserci di aiuto. Ma non può essere il fine della nostra esistenza. Quando la ricchezza ci abbandona, solo allora ci rendiamo conto se le abbiamo dato il giusto peso. Non bisogna mai lasciarsi possedere dalla ricchezza. Avere non è essere.

7 Comments:

At 03 luglio, 2006 09:29, Anonymous Anonimo said...

Invece cosa non si fa per soldi e poltrone..
E la cosa buffa è che puoi essere posseduto dal demone della ricchezza, anche quando sei povero.
Attaccamento morboso ai propri spiccioli e invidia per chi ne ha di più.
Si sono alimentate rivoluzioni sulla base di questa invidia sociale.
Nessuno di noi è costantemente libero di fronte ai beni, ognuno nel proprio piccolo..davvero è un combattimento giornaliero.
Da poco ho visto gli effetti addiittura tra i bambini, con la manciata di euro guadagnata dalla rappresentazione di una scenetta.
C'era da far impallidire il Gollum.."Il mio tessssoro!" ;-))

Un salauto anche a te, Anto!

 
At 03 luglio, 2006 14:31, Blogger Antonio Saccoccio said...

E' vero: non è avido solo chi ha tanto.
I bambini sono belli fino a quando non prendono i nostri vizi. L'avidità è forse il peggiore.
E hai ragione quando dici che tutti siamo schiavi dei nostri beni. Chissà se lo era anche Seneca. Da quello che dice sembra di no, ma anche a lui piaceva stare nell'agio. A volte davvero sembriamo degli uomini piccoli piccoli. In fondo anche il nostro essere è un avere. Io ho, possiedo il mio essere e ne godo. Ci avevi mai pensato?

ciao!

 
At 03 luglio, 2006 18:28, Anonymous Anonimo said...

Ciao Anto,
sono di passaggio, di corsa solo per un saluto.
Sleepers

 
At 04 luglio, 2006 12:16, Anonymous Anonimo said...

..una volta in treno, facevo un lungo viaggio, dividevo lo scoparto con degli africani, dissi che per me la ricchezza non era importante, importante è avere abbastanza per mangiare e passeggiare, solo passeggiare...non mi credettero..avevo sul braccio un orologio da poco, che però funzionava, adesso ne ho uno costoso, un regalo, che funziona anche questo certo, ma che mi da tante ansie..se si dovesse graffiare la persona che me lo ha regalato penserà che ho poca cura del suo affetto.. no, è solo un oggetto, farà il suo corso.. :)
ciao Anto..

 
At 04 luglio, 2006 19:48, Blogger Antonio Saccoccio said...

Serbilla, ti risponde Seneca: "A me, se la ricchezza fluirà via, nulla porterà via con sé, se non se stessa". Tu sai dare il giusto peso alle cose materiali, ma sai quante persone sarebbero disperate se perdessero un orologio?
Io non credo di essere immune da questo materialismo, forse ne sono consapevole. Ma non ne sono fuori. Infatti se perdessi qualche oggetto a cui tengo particolarmente probabilmente ne sarei molto dispiaciuto.
E' lunga la via che ci indica Seneca...

 
At 07 luglio, 2006 10:40, Anonymous Anonimo said...

L'essere è più importante dell'avere. Anzi valorizzando il proprio essere, tanto più si ha.
Dipende tutto dall'essere.

 
At 04 agosto, 2006 12:31, Anonymous Anonimo said...

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