Depressione giovanile: è ora di agire
La depressione giovanile è in costante aumento. In pochi si rendono conto di quanto questo sia pericoloso: i giovani di oggi saranno gli adulti del futuro. Ecco le recentissime parole di prof. Alberto Giannino, Presidente dell'Adc (Associazione docenti cattolici):
"In Italia, ci sono 800 mila giovani depressi (ma il numero è in difetto) che soffrono del "male di vivere", come peraltro confermano i tentativi di suicidio e intenzioni suicidarie, i disturbi della personalità o di tipo ansioso, maniaco-depressivo che riscontriamo quotidianamente nei diversi ambienti della nostra società. Il fenomeno, purtroppo, è in aumento, e tale sofferenza mentale non viene sempre colta (spesso inizia in èta infantile ) e, anzi, viene nascosta e non curata per vergogna. I nostri giovani sono diversi rispetto alle generazioni precedenti: essi, avvicinandosi all'età adulta, affrontano diverse nuove sfide e pressioni sociali in una società post-moderna e post-industriale in cui prevalgono i valori dell'avere, e non già quelli dell'essere.
E alcuni giovani vivono con difficoltà questa fase di transizione. Lo stress da competizione, i ritmi di crescita accellerati, la solitudine, gli ambienti relazionali più complessi, le minori occasioni di gioco e lo sfogo dell'aggressività sono tutti sintomi che intaccano la loro vita quotidiana con possibili ripercussioni sulla salute mentale compromettendo la capacità di inserirsi nella società e sul lavoro, di mantenere relazioni stabili, e di provvedere a se stessi e ai propri famigliari.
Senza contare i problemi familiari che compromettono l'autostima o facciano sentire non amati i giovani, spesso giocano un ruolo nella depressione. [...]
Il male oscuro - come lo definì lo scrittore veneto Giuseppe Berto nel suo libro omonimo (uscito nel 1964 ) - nell'adolescenza può spesso manifestarsi con sintomi non tipici o mascherati. Ad esempio, l'abuso d'alcool e droghe leggere spesso va di pari passo con la depressione giovanile e ne peggiora l'esito. Si possono presentare problemi di concentrazione, così come irrequietezza ed iperattività. Mentre, le sostanze di più pesante azione, dalla cocaina all'eroina fino alle nuove droghe, arrivano a squilibrare l'assetto psicologico dell'individuo oltre che a poter slatentizzare disturbi psichici molto gravi."
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I nostri ragazzi - aggiungo io - sono sempre più depressi. Chiunque voglia nascondere questa verità è a mio avviso un incosciente. Come è incosciente e ignorante chiunque non colga gli evidenti legami che la depressione ha con i seguenti aspetti della nostra società:
- materialismo
- civiltà dell'immagine
- educazione lassista e permissiva
- scarsa maturità affettiva
- uso di droghe leggere e alcool
Siamo ancora in attesa che i nostri politici affrontino questi problemi.
Antonio S.
21 Comments:
Vuoi il mio parere da "giovane" (non depresso, per fortuna)?
E' proprio vero che nel mondo di oggi per non lasciarsi andare alla malinconia e al mal di vivere, soprattutto per i ventenni come me sul crinale tra università e lavoro, ci vogliono due caratteristiche: o l'incoscienza o la forza di volontà.
Nel primo caso, si preferisce fare come gli struzzi. Il mondo fa schifo, è difficile affermarsi, c'è stress da competizione? Pazienza. Io mi tiro fuori. Mi costruisco la mia piccola vita meschina con un lavoro che mi impegna poco; al sabato sera mi sbronzo e mi faccio di marja, se capita mi pippo una striscia di coca e così via. Conosco un sacco di gente che vive la vita così. Piuttosto che prenderla di petto, meglio non pensarci su.
Io - un po' presuntuosamente - mi metto nell'altra categoria, di quelli che fanno appello alla forza di volontà. Si rischia di più, perché c'è sempre il pericolo di restare delusi, ma viste le alternative...
Siro, tu rischierai anche di più, ma non conosci la depressione. Chi è depresso vorrebbe avere la tua forza di volontà, credimi. Il problema è che spesso quei punti che ho evidenziato in grassetto alla fine del post impediscono nei ragazzi il formarsi di una retta volontà.
Di vite meschine ne abbiamo abbastanza...
Infatti, sono d'accordo con te. La depressione è davvero una cosa terribile. Io non ne ho mai sofferto perché ho sempre avuto l'intima convinzione che la vita meritasse di essere vissuta. Però quando avevo qualche anno in meno - diciamo verso i 18-19 anni - ho avuto lunghi periodi di sconforto e sfiducia e me li ricordo davvero come un incubo. La forza di volontà io l'ho trovata lì: come reazione a uno stato d'animo in cui non volevo più stare. Diciamo che sono stato fortunato. La depressione è qualcosa di molto peggiore perché annichilisce la volontà, e il problema è che spesso si continua a confonderla con la 'malinconia' e a dire: va beh, ma poi passa. Eh no, se non la curi non passa! Secondo me è questo che i ragazzi dovrebbero capire.
E naturalmente bisognerebbe insegnargli a ragionare con la testa, a non seguire per forza le mode, a non appiattirsi sui più bolsi modelli di successo... e forse a questo possiamo contribuire anche noi blogger ;-)
..certe volte però, si cammina sul bordo, che dentro è tutto rotto, senza rientrare in nessuna delle categorie elencate nel post..buona domenica Antonio..^_^..
Uhm... certo, Serbilla, non avevo la pretesa di spiegare tutto.
Ma dimmi, allora, come completeresti l'analisi? ;-)
ciao!
problema serio. ne so qualcosa in prima persona.
Dandyna, coraggio! Comunque mi sembra che tu stia reagendo piuttosto bene. Il tuo blog non sembra il blog di una depressa. Forse di una ex-depressa? ;->
ciao
Il malaise de vivre c'è sempre stato. Non vorrei generalizzare ma un'ampia fetta di questo disagio deriva paradossalmente dal benessere: possibilità di accedere a tutto senza fatica, politiche familiari permissive e concessorie per colmare sensi di colpa pluriennali, non educazione al lavoro e alla fatica, il non impegno in progetti differenti (politici, culturali, sportivi, di volontariato o semplice ricerca del sé). Non sono mai stata depressa perché con tutti i problemi che ho avuto non ho potuto concedermi questo lusso, anche se c'è stato un momento che nella continua lotta avevo quasi gettato la spugna, sono uscita convinta di non tornare più..mi ha salvato l'amore di una persona e quello di Cristo, anche se in entrambi casi non ho ricambiato con la giusta intensità..
Sono d'accordo con te, Laura.
Non c'è dubbio che la depressione rientri tra le malattie del benessere.
Infatti una società in cui c'è poco benessere non può permettersi nè un'educazione così permissiva, nè di dedicarsi a cose così improduttive e deleterie come il culto dell'immagine o le droghe o l'alcool.
Una società in cui si regala tutto ai bambini con troppa facilità e poca fatica è destinata ad essere malata.
E non è un caso anche il fatto che citi l'amore tra le cose che ti hanno aiutato. Come ho detto, anche la scarsa maturità affettiva è sempre legata alla depressione.
Mi permetto di dire la mia... Tanto per altra vita alla conversazione. Non so cosa dicono di preciso i dati, ma anche io sono convinto che la depressione giovanile sia un male molto diffuso... Al contrario non penso che la cause siano legate ai tempi moderni, o meglio la depressione contemporanea lo è, ma il male di vivere è qualcosa di intimamente legato all'essere umano. Da sempre. Solo una forte fede può salvarti (anche se nel mio caso faccio molto fatica ad avere anche un minimo di spiritualità...).
PS: E' troppo eretico dire una parola contro corrente sulle droghe leggere? Sono quattro anni che faccio uso (e talvolta abuso) di alcol e droghe leggere, ma nonostante questo ho avuto 4 anni di alti e bassi, periodo un po' giù e periodi di grande carica e attività, periodi in cui non sono quello che fare nella vita e periodi in cui avevo una visione nel breve, nel medio e nel lungo termine... Ho 23 anni non mi sembra così strano avere alti e bassi....
Scusate la cattiva grammatica del commento precedente, ma ho il viziaccio di non rileggere mai ciò che scrivo in internet... :-) Non date la colpa alle droghe leggere...
caro Marco, non preoccuparti della grammatica. Il web prevede una modalità di scrittura rapida ed è normale incappare in qualche imprecisione linguistica.
Per le droghe leggere e l'alcol, non posso che confermare la mia idea: infatti anche nel tuo caso l'uso di droghe leggere si accompagna a sbalzi d'umore.
Io distinguerei, poi, tra depressione e male di vivere (e in questo mi dissocio parzialmente da Giannino). Il male di vivere è qualcosa di assai più consapevole ed evoluto della depressione. Per me è prendere coscienza della difficoltà della vita, del mistero della nostra esistenza di cui ci sfugge continuamente il senso. La depressione, invece, è una patologia a tutti gli effetti. Il ragazzo o il bambino depresso non si chiedono nulla della vita. Sono demotivati perchè la loro esistenza è vuota.
Si può giocare con le parole, ma volevo chiarire questa differenza.
Io non ti conosco, Marco, quindi non so se sei depresso in uno o nell'altro modo. In verità non so neppure se sei depresso.
Il mio consiglio, comunque, è quello di evitare l'uso e l'abuso di droghe leggere e di alcol. Credimi, se vuoi avere meno alti e bassi, questo ti aiuterà di certo! ;->
ciao!
ciao anto.
passo di fretta, poi torno con calma a rilegger il tuo articolo, che già dal titolo si presenta interessante.
un saluto e grazie.
a presto
chi non fa uso di alchool e droghe fa uso di psicofarmaci. Come la mia ragazza. una madre incapace di affrontare la vita con coraggio ha riversato la sua ansia sulla figlia che passata attraverso l'anoressia ora ha come una ferita nel cuore con cui fare i conti ogni giorno.
credo che la maggior parte delle persone sia sull'orlo di una crisi di nervi. tutti si agitano, sono tesi per qualcosa in ogni momento. e sono sempre più soli. c'è da impazzire.
cento,
hai centrato perfettamente il problema.
Il disagio sociale e individuale, la solitudine, l'ansia, la depressione...
Il problema è che solo chi, come te, ha toccato con mano gli effetti più deleteri del problema riesce a capire quanto grave sia la situazione. Gli altri continuano ciecamente nella loro vita fatta di nulla. Prima o poi dovranno anche loro fare i conti con questo vuoto...
in bocca al lupo per ogni cosa.
ciao e grazie per il contributo.
Credo che bisogna chiedersi innanzitutto il perchè i giovani arrivino a drogarsi e a perdersi nella depressione.
Talvolta bisogna anche farsi un esame di coscienza e rendersi conto che con la propria indifferenza e anche con alcuni modi non troppo gentili si è fomentato un processo che forse non sarebbe mai scoppiato in una depressione.
Anche allontanre una persona da un gruppo o fargli fare una brutta figura può aiutare questo fenomeno a svilupparsi, soprattutto con persone emotive.
Se non siamo noi in prima persona ad evitare che determinate persone cadano in depressione, chi lo fara? Non possiamo mica aspettare che un problema esploda come fanno spesso genitori di quelle persone.
Sono d'accordo con te, Philip. Il fatto è che siamo quasi sempre presi da mille cose superficiali e non ci curiamo più di quelle importanti. La depressione altro non è che sprofondare in una totale mancanza di senso. Se si continua a cercare il senso in cose inutili, non lo si troverà mai.
Perche non:)
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
La depressione e' frammentare l 'esistenza in un'infinita' di pezzi e rifiutare l idea di incollarne qualcuno,ovvero vivere.
Vi racconto se volete la mia esperienza "de profundis" perchè è quella che ho capito meglio.
Depressione, l'ho vissuta in modo piuttosto grave per quasi un anno dopo l'abbandono inspiegato del mio ragazzo. Tutt'ora a volte sono presa dallo sconforto. Il fatto è che spesso le persone depresse sono sensibili... E questa loro caratteristica è un'arma a doppio taglio. Se da un lato i sentimenti e le emozioni risultano amplificate, dall'altro bastano piccole ferite per inniziare a vacillare tra i dubbi su sè stessi e sulle relazioni con gli altri. E per queste persone è estremamente difficile uscire dalla convinzione di non valere niente. Darebbero qualsiasi cosa per un pò di coraggio, o di autostima, o persino di senso di responabilità (che spesso causa in loro eccessivi sensi di colpa). La sensazione di inutilità,che solo i cari possono bandire. Il delicato ruolo dei familiari, degli amici di una persona depressa è saper stare loro abbastanza vicino da curarela loro solitudine e abbastanza lontano da accrescere la loro dipendenza affettiva. Nel mio caso sono stati determinanti il profondo senso di rispetto per il mio amore e per la mia famiglia, ma soprattutto la vicinanza di questa e il volontariato. Il pensare che qualcuno credeva in me e il mio esserci non fosse di peso. L'impegnarsi nel raggiungere risultati scolastici e sportivi sempre migliori. Il sentirsi liberi nelle relazioni, liberi di amare. Il concepire la paura come la scelta di chi perde, di chi scappa da una relazione. Un libro sulla fiducia e sull'amore. Poi pian piano un pò di fede. E' stato difficile e lento, sono stati mesi lunghi e bui, ma ce la si può fare quando si comincia a capire quanto si è preziosi e quanto lo sono gli altri. Non si può banalizzare nè sulla depressione, nè sulla sua caparbia insensatezza.
Il massimo rispetto a chi sta cercando di emergere dalla depressione, è già a metà strada per uscirne. Il mio consiglio a chi ha a che fare con persone depresse: non siate parsimoniosi nell'aiutarli. Sarete più felici tutti :)
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