Ministero dell'Università, baroni ed egemonia di sinistra
Ho sempre criticato due delle anomalie del nostro sistema universitario:
1. il sistema baronale
2. la forte egemonia culturale esercitata dalla sinistra (in primis marxista)
Io credo, neofuturisticamente, che l'obiettivo dovrebbe essere quello di liberare l'università dai baroni e dall'egemonia culturale della sinistra.
Bene, oggi devo esprimere la mia preoccupazione, perchè, come temevo, per chi vuole un'università rinnovata e più pulita si preannunciano tempi duri. Dopo le tenui speranze del ministero Moratti, si va incontro probabilmente ad una restaurazione, o meglio ad una conservazione.
E' stato infatti nominato oggi Ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi.
Non si tratta solo di uno dei più arroganti post-comunisti italiani. Questo sarebbe un mio giudizio personale, discutibilissimo da chi non è allergico come me a quel tipo di comunisti.
Si tratta infatti del più classico dei militanti del vecchio partito comunista italiano. Leggiamo tra le altre cose qualche nota sul suo curriculum:
Dal 1983 al 1985 diventa responsabile nazionale della stampa e propaganda del partito. Successivamente viene nominato condirettore de 'L'Unita' assieme a Gerardo Chiaromonte.
Quindi bisognerà fare molta attenzione. Mussi è uomo che conosce la propaganda di partito e la stampa. E sicuramente cercherà in tutti i modi di agire su questo campo. Il solito gramscismo.
Ma poi veniamo a scoprire un altro particolare rilevante.
Mussi ha due figlie, Valentina e Gaia. La prima e' una ricercatrice universitaria in fisica all'Universita' di Genova.
Benissimo, il cerchio si chiude. Mussi, non solo è un post-comunista e un esperto nella propaganda di partito, ma ha anche una figlia piazzata all'università.
Aggiungiamo che tra i ministri abbiamo anche un certo Alessandro Bianchi, che è addirittura Rettore dell'Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. E sappiamo che Bianchi è vicino agli ambienti dei Comunisti italiani e infatti indicato a Prodi in questi giorni proprio da questo partito. D'altra parte Bianchi è stato iscritto al Pci sino allo scioglimento e attualmente è un indipendente di sinistra.
Quindi, c'è poco da star sereni.
Non posso sapere le intenzioni di questi ministri, ma di certo sono comunisti o post-comunisti e hanno legami forti con il mondo universitario.
Qualcuno potrebbe dire che i miei forse sono pregiudizi. Io le chiamerei grandi e serie preoccupazioni.
Ci hanno mai smentito i comunisti e i post-comunisti su queste cose?
Antonio S.
28 Comments:
I tuoi non sono pregiudizi, bensì la realtà dei fatti. Conosco bene ilmondo universitario ed è egemonizzato dalla sinistra. Il sistema del baronato è imperante, è la sinistra a dettar legge. Inoltre questi baroni rossi piazzano figli e parenti in ogni cattedra vacante. Conosco persone che sono diventati professori ordinari a 39 anni, mentre ci sono dei ricercatori che a 50 anni non sono neppure associati, pur avendo una sfilza di pubblicazioni scientifiche. Fin quando persisterà l'egemonia di sinistra non ci saranno speranze di rinnovamento per l'università italiana e neppure prospettive di carriera che premino i giovani validi e brillanti. Mussi non è certamente persona adatta a tale dicastero.
Ciao, complimenti per il blog e scusa per il lungo commento!
caro antonio.
leggendo la lista dei ministri, oggi, ho avuto il tuo stesso ragionamento.
che poi è quello che ho denunciato nel mio ultimo post.
La cosa grave, non è tanto la cultura di sinistra che ha egemonizzato la nostra società, ma il modo in cui questo è avvnuto: di soppiatto, senza che nessuno, o pochi, se ne accorgesse.
E ora si continua a dire che non c'è nessuna egemonia, anzi, che se c'è, è tutta di Berlusconi.
Ma finiamola, per favore.
La nomina di Mussi al ministero dell'università è la prova schiacciante di quanto si voglia continuare a comandare la cultura.
Notate bene che hanno smembrato il Miur in due Ministeri: istruzione e università. E questo proprio per garantire ad un ex-comunista di mettere le mani almeno su uno dei due. Questo Mussi è davvero uomo di propaganda.
La cosa interessante é che, come bene ha notato Tommaso, riescono ad egemonizzare tutto senza che nessuno se ne accorga.
Per questo si dovrebbe puntare continuamente i riflettori su questo ministero e tenerlo d'occhio ad ogni istante.
Staremo a vedere.
..Antonio la mia esperienza personale all'università è fatta putroppo di baroni senza colore o bandiera.. i parenti si piazzano senza ritegno - rossi - neri - bianchi - verdi - ignoranti ...la cultura non è fatta per amore..ma per questioni di prestigio potere e danaro è per aprire la coda..i baroni sono baroni e basta e non insegnano ideologie (almeno si potrebbero dire impegnati in qualcosa di grande, giusto o sbagliato che sia)..solo superbia dalle mie parti :( ..
Serbilla,
infatti io non ho detto che i baroni sono solo rossi!
Ho distinto bene i due aspetti:
1. baroni
2. egemonia culturale
Quando sono accoppiate le due cose davvero c'è da temere.
Ma la mia lotta è ovviamente a tutti i baroni, senza distinzione di colore. Ovviamente.
ciao e grazie per il commento!!! ;-)
giusto anto
teniamolo sott'occhio
io poi sono do genova, dove lacora la figlia.
spero di non dovere averci mai a che fare
Rimango sempre della stessa idea. Arriveranno a farci rimpiangere gli errori del governo di centro-destra. Però c'è una cosa da dire:
ci lamentiamo tanto, noi di destra, ma quando poi tocca darsi a fare, siamo i primi a tirarci indietro. Il nostro difetto è che non abbiamo capito che ci dobbiamo comportare come loro. Fare la grancassa tutto il santo giorno. Hanno urlato per 5 anni contro gli sprechi ed i favoritismi del precedente governo. Il nostro nuovo presidente del consiglio ha nominato 98 persone tra ministri vice, sottosegretari e compagnia cantando.Ha inventato ministeri nuovi per piazzare gente e farli stare calmi e non farsi togliere la sedia di sotto ancora prima di essersi seduto.Non l'ho inventato io, è notizia di oggi (giornali e tv).Se l'opposizioni non fà perno su queste cose per infervorare il suo elettorato,se dà sostegno alla maggioranza quando non ha i numeri in parlamento,non ne veniamo fuori.
Devono imparare ad essere unitisu queste cose ed evitare di volersi comportare da superiori. L'infido, il viscido non lo sconfiggi ignorandolo.E' dalla fine della guerra che i signori della sinistra si stanno sistemando le cose. E, ricorda, il partito paga. Tu parli bene di me, ed io ti faccio diventare rettore,direttore di giornale,di impresa, essessore, ministro, onorevole,etc.etc.
Quello che sconcerta, però, sono gli elettori, non loro. Bevono qualunque cosa raccontano.
Termino qui. Mi sono lasciata prendere la mano. Scusami. Ti aspetto da me.
Saluti,Sleepers.
P.S. Carino Sleep, grazie.
Sleep,
comprendo il tuo sconcerto.
E la penso come te. Io sono uno che lotta da sempre contro questo sistema. E continuerò a lottare sempre. Soprattutto perchè con la loro propaganda hanno svilito la cultura, la letteratura, l'arte.
Questa sera vedremo finalmente su RaiUno una trasmissione che parla di Futurismo, l'unica vera avanguardia che l'Italia abbia mai avuto.
Nei libri di storia dell'arte e di letteratura questi signori hanno liquidato il futurismo in poche pagine, descrivendolo quasi come un fenomeno da baraccone.
Per poi raccontarci tutti i minimi dettagli di ogni stucchevole romanzo neorealista. Roba da far vomitare.
Occorre quindi iniziare a fare giustizia. In nome della vera cultura.
Detto questo però ti faccio notare come non sia proprio nella nostra indole quella di fare le barricate ogni santo giorno.
In fondo c'è un motivo per cui siamo moderati, no?
Con calma e con serietà, cerchiamo di mettere in crisi il loro stupido assetto di potere.
ciao Sleep ;->
In effetti hai fatto bene a separare i due problemi, perchè il baronato non ha colore, di destra o di sinistra, franza o spagna ma basta che se magna
proprio così, holdenc ;-)
ma perchè non ci uniamo tutti per gridare il nostro sdegno?!?
Forse contro l'egemonia culturale non saremmo tutti d'accordo, ma contro il baronato universitario sì!
Alziamo la voce, diamine!
E allora FACCIAMOCI SENTIRE!
Qualcosa va fatto.
Qualcosa va fatto!
Per l'Italia!
Per la cultura!
Per l'arte!
Per noi tutti!
Se vuoi scrivere per noi inviaci i tuoi interessanti articoli.
Potranno trovare spazio sul nostro sito o sulla versione cartacea
redazione@ilpiave.it
Ciao, buona settimana.
Sleepers
E' interessante sentire campane che non suonano sui soliti giornali.
Ciao
Ciao Antonio,
L'anonimo di cui sopra sono io
Paesanino
ciao Paesanino.
Sono campane che non suonano per una chiesa. E non per questo sono stonate. Piuttosto non sono intonate col resto. ;-)
Rettori rossi sempre sulla breccia
La donna, funzionaria della biblioteca e pubblicista, aveva dato
notizia sul suo sito di un indagine a carico di due professori
Palermo, licenziata dall'Università
Quell'articolo non piace al rettore
OGGI Francesca Patanè verrà licenziata dall'Università di Palermo.
Il Magnifico rettore, i professori
(ordinari e straordinari), i dirigenti tutti sentono che è venuto meno il rapporto perché la donna, che è
funzionaria di biblioteca, si è resa responsabile di "comportamenti che pur non costituendo illeciti di
rilevanza penale, sono di gravità tale da non consentire la prosecuzione neppure provvisoria del rapporto
di lavoro". Stamane alle nove e trenta dovrà presentarsi a Palazzo Steri del capoluogo siciliano, che è
luogo davvero idoneo, il posto giusto, storico teatro dei Processi dell'Inquisizione, e difendersi, se le
riesce, dall'accusa di aver denigrato e offeso i rappresentanti più conosciuti e apprezzati e con loro tutto il
Palazzo.
E cosa ha combinato questa funzionaria? Ha per caso dato fuoco ai libri? Li ha trafugati di notte? Se li è
venduti al mercatino di Porta Portese? No, la Patanè ha scritto nel numero di gennaio sul giornale on line
(www.ateneopalermitano.it) di cui è responsabile (ha il tesserino verde dei giornalisti pubblicisti) che due
professori palermitani, Salvatore Tudisca, preside della facoltà di Agraria, e Antonio Bacarella, ordinario di
Economia agroalimentare della stessa facoltà, erano indagati a Firenze per associazione a delinquere e
abuso di ufficio. I magistrati, è scritto sul sito, li accusano di aver "pilotato concorsi per l'assegnazione di
incarichi di insegnamento universitario".
Da mesi l'università italiana passa più tempo nelle aule dei tribunali che nei centri di ricerca, e da mesi i
giornali danno conto di accuse, processi, concorsi truccati, alcuni bene altri male, con prove di
taroccamenti intercettati in imperdibili conversazioni telefoniche preparatorie. Le cronache riportano casi
di mogli e mariti e figli, fratelli fidanzate, cognate, segretarie, amiche e amanti che d'un botto ottengono
straordinari scatti di carriera, promozioni folgoranti, riconoscimenti davvero strabilianti. Curricula
bellissimi, infallibili. In una parola: eccellentissimi. Bari, Messina, Roma, Firenze, Siena. Sembra quasi che
non esista ateneo e non esista concorso che non fatichi a superare le prove del più blando degli esami
antidoping.
E la vicenda dei due docenti palermitani s'innesta nella più generale attività di indagine e di inchiesta. Per
i professori in questione è relativa all'accusa di aver favorito la vittoria a un posto di ricercatore di
Economia agraria del dottor Nicola Marinelli, figlio del rettore dell'Ateneo fiorentino. Questione e fascicolo
poi dirottati al tribunale di Trieste che indaga sul fatto da più tempo e per primo.
E benché non ci fosse davvero nulla di nuovo sotto il cielo, benché nessuna notizia sia risultata falsa,
l'ateneo palermitano ha deciso di bacchettare la sua funzionaria, e di farle passare la voglia di scrivere.
Domanda lecita: ma una dipendente dell'Università può scrivere sull'università? Certo che sì. Può
scrivere, eccome se può. I giornalisti sono divisi dall'Ordine in due albi: i professionisti, che dal lavoro di
redattori ricevono la fonte principale ed esclusiva di reddito, ed i pubblicisti, impegnati in altre attività ma
che con continuità redigono articoli, commenti, illustrazioni sui temi più vari che afferiscono ai più diversi
interessi di ciascuno. Del resto la carta stampata, le televisioni, le radio sono dense delle presenze,
scritte e parlate, di decine di professori. Molti dei quali sono commentatori autorevoli, riconosciuti e
riveriti.
Alla Patanè piace scrivere di Università. E l'Università non l'accusa, a leggere la smilza raccomandata
dell'8 marzo scorso (prot. 4822) di aver divulgato segreti d'ufficio, non le contesta di utilizzare impropriamente la sede pubblica per attivare e sostenere interessi privati. No, stende questo rimprovero:
l'articolo in questione è diffamatorio. A cui fa seguire la seguente improvvisa ma definitiva deduzione:
"l'attività svolta dalla S. V. si ritiene incompatibile con lo status di pubblico dipendente".
Onestissima e adamantina, l'università palermitana per tutelare il suo onore caccia via, con procedimento
d'urgenza, la dipendente che ha la bocca troppo aperta e passa troppo tempo davanti al computer. Non
deve, e tutto sommato, nemmeno può. Licenziamento, sanzione massima, così impara.
Segnala una storia a
a.caporale@repubblica.it
(3 aprile 2006)
Caro anonimo,
grazie per la segnalazione.
Purtroppo quella universitaria è una storia lunghissima e vergognosa.
Ma farò il possibile nel mio piccolo per cambiare questo stato di cose.
Questo è anche il Neofuturismo che invoco!
Cambiare l'università? è possibile ma soltanto in peggio. Dalla riforma Berlinguer, con il reclutamento locale si è creata una nuova casta baronale ancora peggiore della precedente. Per i prossimi 40 anni siamo a posto.
Anonimo, hai ragione, ma guai a rassegnarsi. Sta proprio a noi non allineati il compito di denunciare, smascherare e contrastare queste indecenze.
Per quello che mi riguarda, non mi ridurranno mai al silenzio.
Sono contento di trovare questo spazio di libertà.
Anche io non sarò mai ridotto al silenzio. Ma con la moderazione temo, al punto in cui siamo, non si caverà il ragno dal buco.
A proposito di gente moderata che lotta vi segnalo questo link
http://www.unimagazine.it/modules.php?name=Unimagazine&file=articolo&sid=1573
Saluti
Vedo che sei molto informato su queste notizie universitarie. Molto interessante il link che mi hai fornito nel commento precedente.
Se vuoi, ho parlato altre volte dell'università, soprattutto nel multiblog Neofuturistitaliani.
Leggi ad esempio questo post.
http://neofuturistiitaliani.splinder.com/?from=30
Bisogna dare battaglia ai baroni.
sono un ex.
La lotta ai baroni è stato il mio pane quotidiano per circa 1 anno. Conosco molte (o poche a secondo dei punti di vista) persone nauseate dal sistema universitario.
Sono stato testimone e vittima di molte vicende da codice penale.
Mi sono reso conto che hanno troppo potere per combatterli in maniera efficace, e godono della certezza dell'impunità.
Per il resto il tuo blog futurista è ottimo, e mi trova in perfetta sintonia con gli argomenti trattati.
Temo tuttavia la sterilità di questo genere di iniziative che rischiano di rimanere fini a se stesse.
Hai ragione. Dispongono di un potere enorme. Per questo mi fanno paura quando si presentano addirittura in prima persona nel campo politico.
Mi dispiace che tu sia stato vittima di questo sistema.
Privilegi, baroni, caste, nepotismo, impunità: la nostra università è medioevale.
Per quello che posso, cerco di denunciare questo vergognoso stato di cose. Se trovi giuste le nostre battaglie, puoi anche tu unirti al nostro gruppo Neofuturista. Sarebbero importanti la tua testimonianza e le tue idee.
Fammi sapere.
ciao
ok, come si aderisce al gruppo?
Ciao
Benissimo. Ti spiego tuttto. L'adesione è semplice e non comporta nessun obbligo ovviamente.
Devi dirmi solo con quale nome o nickname vuoi comparire nella lista dei membri.
E poi dovresti creare un tuo account su splinder, in modo da poter inserire i tuoi articoli o le tue segnalazioni sul multiblog. Ci vogliono due minuti a creare questo account. Vai all'indirizzo http://www.splinder.com/ clicca in alto su registrati e segui i passi.
Tra le altre cose su splinder potrai inviarmi messaggi di posta personale, così possiamo scambiarci qualche notizia personale in più.
Ci sentiamo presto!
ciao
Antonio
mi chiamo depero
Ti ho scritto su splinder.
Benvenuto tra di noi!
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