Ciao grazie di essere passato dal mio blog sui cretini rispondo lì; invece m'interessa molto il tuo manifesto del Neo-Futurismo. Volevo chiederti un paio di cose la prima a carattere puram. informativo, la seconda fa parte di una mia riflessione più generale sulla letteratura contemporanea: 1)non esiste in Italia già un Neo-futurismo poetico o scultoreo? 2)Non pensi che il tuo manifesto sia, in realtà, una ben riuscita operazione postmoderna? Scusa se ho trascurato Tolstoj..ho già dato nella vita..
ciao Laura. allora, punto 1. Il termine Neofuturismo è stato effettivamente impiegato già da artisti quali Daniel Schinasi o Giovanni Cassanmagnago. Ma la portata della loro opera non ha mai acquisito, come fece invece il primo futurismo, valore di innovazione culturale e sociale. E' rimsato un fatto più artistico che socio-culturale. Se vedi bene, invece, il mio Neofuturismo vuole essere soprattutto un nuovo modo di vedere la vita, non solo l'arte. L'arte cambierà, se cambierà prima l'approccio alle questioni fondamentali della realtà. Comunque io proporrei un Neofuturismo e un Neoumanesimo; e in questo il precedente non c'è proprio, neppure a livello lessicale. ;-> punto 2. In che modo rintracci nel mio manifesto un'operazione postmoderna? Su questo punto ti prego di chiarirmi le tue idee, perchè ritengo il postmodernismo un avversario, più che un compagno di viaggio. Ma sai, vivo pur sempre in epoca postmoderna e quindi... ciao Antonio
Grazie per la tua risposta. Per tua curiosità in Russia esiste una forte tradizione futurista, un tam tam avanguardistico che si è trasmesso per generazioni anche durante il regime sovietico.Devo dire che oggi ci sono degli ottimi poeti che non sono una mera imitazione di un Majakovskij per farti un esempio. Ora devo lavorare, il secondo punto con più calma magari ti mando una mail per anticiparti direi che ci sono diversi livelli di lettura del postmoderno. Il postmoderno è anche un procedimento una meccanica compositiva, ma ora devo proprio lasciarti. A presto Laura
Devo dire che ciò che dice Tolstoj nella sua profondissima frase l'ho pensato parecchie volte. Ad esempio gli epicurei e simili mi sembrano non risolvere e interrogarsi sul problema della morte semplicemente pechè lo evitano, non comprendendo il senso della vita.
P.S ho apprezzato molto il tuo commento senza parocchi e senza acriticità che hai scritto sul mio blog. L'acriticità è anche a destra come ho avuto purtroppo conferma. Ho criticato la manifestazione pro Israele e sono stato accusato di antisemitismo. Tu e pochi altri hai dimostrato un approccio non univoco e senza pregiudiziali. CIò conferma ancor di più la stima che ho per te.
Laura certamente il futurismo russo è altra cosa rispetto a quello italiano. E dei problemi del postmoderno se ne potrebbe parlare molto. Comunque mi interessa molto l'argomento, aspetto il tuo commento. Per quanto riguarda la meccanica compositiva, ebbene, se stai alludendo a quello che penso, a me non piace molto. Anche se di capolavori possono sempre uscirne. ciao Antonio
Meta purtroppo la morte spaventa troppo. Devo dirti che a me non ha mai spaventato. E più passano gli anni e meno mi spaventa. In fondo la morte non è che una soglia da attraversare... Grazie per i complimenti, anche se li merito solo in parte. Mi rendo conto che talvolta anch'io mi lascio travolgere dalla polemica e alzo esageratamente i toni. Antonio
A me fa ancora timore lo stesso. Spero mi trovi "viva" come bene è detto, ma rimane l'incontro con un Mistero da cui spero di essermi sentita sempre più amata qui perchè quel giorno diventi anche attesa. L'attesa di un Incontro già in parte vissuto e sempre più pienamente desiderato, dove non c'è più nulla da temere.
Grazie del tuo commento, Antonio. Come sta andando la tua domenica? Vedo che hai conosciuto la mia La. :-) Bene! Buffa la blogsfera dove visi sconosciuti e conosciuti della tua esistenza si incrociano. A presto. Ciao!
10 Comments:
Sante parole! ;-)
Per parlare della morte bisogna aver scoperto la vita anche lì.
Ciao Antonio
Upi
E in realtà non si muore mai...
ciao!
Antonio
Ciao grazie di essere passato dal mio blog sui cretini rispondo lì; invece m'interessa molto il tuo manifesto del Neo-Futurismo. Volevo chiederti un paio di cose la prima a carattere puram. informativo, la seconda fa parte di una mia riflessione più generale sulla letteratura contemporanea:
1)non esiste in Italia già un Neo-futurismo poetico o scultoreo?
2)Non pensi che il tuo manifesto sia, in realtà, una ben riuscita operazione postmoderna?
Scusa se ho trascurato Tolstoj..ho già dato nella vita..
ciao Laura.
allora, punto 1. Il termine Neofuturismo è stato effettivamente impiegato già da artisti quali Daniel Schinasi o Giovanni Cassanmagnago. Ma la portata della loro opera non ha mai acquisito, come fece invece il primo futurismo, valore di innovazione culturale e sociale. E' rimsato un fatto più artistico che socio-culturale.
Se vedi bene, invece, il mio Neofuturismo vuole essere soprattutto un nuovo modo di vedere la vita, non solo l'arte. L'arte cambierà, se cambierà prima l'approccio alle questioni fondamentali della realtà. Comunque io proporrei un Neofuturismo e un Neoumanesimo; e in questo il precedente non c'è proprio, neppure a livello lessicale. ;->
punto 2. In che modo rintracci nel mio manifesto un'operazione postmoderna? Su questo punto ti prego di chiarirmi le tue idee, perchè ritengo il postmodernismo un avversario, più che un compagno di viaggio. Ma sai, vivo pur sempre in epoca postmoderna e quindi...
ciao
Antonio
Grazie per la tua risposta. Per tua curiosità in Russia esiste una forte tradizione futurista, un tam tam avanguardistico che si è trasmesso per generazioni anche durante il regime sovietico.Devo dire che oggi ci sono degli ottimi poeti che non sono una mera imitazione di un Majakovskij per farti un esempio.
Ora devo lavorare, il secondo punto con più calma magari ti mando una mail per anticiparti direi che ci sono diversi livelli di lettura del postmoderno. Il postmoderno è anche un procedimento una meccanica compositiva, ma ora devo proprio lasciarti.
A presto
Laura
Devo dire che ciò che dice Tolstoj nella sua profondissima frase l'ho pensato parecchie volte.
Ad esempio gli epicurei e simili mi sembrano non risolvere e interrogarsi sul problema della morte semplicemente pechè lo evitano, non comprendendo il senso della vita.
P.S ho apprezzato molto il tuo commento senza parocchi e senza acriticità che hai scritto sul mio blog.
L'acriticità è anche a destra come ho avuto purtroppo conferma.
Ho criticato la manifestazione pro Israele e sono stato accusato di antisemitismo.
Tu e pochi altri hai dimostrato un approccio non univoco e senza pregiudiziali.
CIò conferma ancor di più la stima che ho per te.
Laura certamente il futurismo russo è altra cosa rispetto a quello italiano.
E dei problemi del postmoderno se ne potrebbe parlare molto. Comunque mi interessa molto l'argomento, aspetto il tuo commento. Per quanto riguarda la meccanica compositiva, ebbene, se stai alludendo a quello che penso, a me non piace molto. Anche se di capolavori possono sempre uscirne.
ciao
Antonio
Meta purtroppo la morte spaventa troppo. Devo dirti che a me non ha mai spaventato. E più passano gli anni e meno mi spaventa. In fondo la morte non è che una soglia da attraversare...
Grazie per i complimenti, anche se li merito solo in parte. Mi rendo conto che talvolta anch'io mi lascio travolgere dalla polemica e alzo esageratamente i toni.
Antonio
A me fa ancora timore lo stesso.
Spero mi trovi "viva" come bene è detto, ma rimane l'incontro con un Mistero da cui spero di essermi sentita sempre più amata qui perchè quel giorno diventi anche attesa.
L'attesa di un Incontro già in parte vissuto e sempre più pienamente desiderato, dove non c'è più nulla da temere.
Grazie del tuo commento, Antonio.
Come sta andando la tua domenica?
Vedo che hai conosciuto la mia La. :-)
Bene!
Buffa la blogsfera dove visi sconosciuti e conosciuti della tua esistenza si incrociano.
A presto.
Ciao!
Sì Upi, e ho conosciuto la tua La proprio grazie ad un link sul tuo blog.
ciao!
Antonio
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