LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

lunedì, gennaio 12, 2009

web 1.0, web 2.0, Jimmy Wales e netfuturismo

Un paio di mesi fa Jimmy Wales, il creatore di wikipedia, ha effettuato una critica all’attuale sviluppo del web 2.0. In realtà per il padre di wikipedia molto web sarebbe, nonostante le apparenze, ancora allo stadio 1.0. La critica maggiore è stata rivolta a You Tube: “se guardate ad esempio a tutto quello che c'è su YouTube si tratta di singoli che fanno video, non c'è ancora stato un progetto collaborativo in larga scala in questo senso”.
Per Wales quindi spesso l’utente scambia la condivisione, enorme, per collaborazione, che invece è quasi inesistente. C’è poco da dire. Wales ha centrato il bersaglio. Si potrà non condividere in toto le affermazioni su You Tube, ma in realtà ha ragione quando afferma che il web 2.0 esiste solo sulla carta ed è per molti totalmente sconosciuto. Wales denuncia quello che il net.futurismo definisce presentismo tecnologico: l’uso incosciente delle nuove tecnologie e dei nuovi media. Essere realmente innovativi oggi è creare un network che abbia dei reali obiettivi. Non è passare ore a scambiarsi messaggi inutili e imbecilli sui vari messenger o su facebook o pubblicando patetici video su YouTube. Il netfuturismo ha offerto un modello per il web 2.0: la costruzione e la diffusione di un network creativo a partire dall’aggregazione sul web. Il blog non può bastare. La creazione dei GSPPN creati da www.netfuturismo.it si spinge talmente in avanti che il semplice blogger non può neppure intuirne le potenzialità.
Il progetto ContrAgorà, seppure ancora nelle fasi iniziali, è un'altra realtà che si propone di andare oltre i blog vetrina: aggregazione e confronto a partire da alcune idee condivise.
Questo è il web 2.0 nella sua fase più matura. Anzi. In questi casi siamo probabilmente già molto oltre il web 2.0.

Antonio S.

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6 Comments:

At 15 gennaio, 2009 01:16, Blogger Elisabetta Mattia said...

Concordo con te Antonio nel dire che il net.futurismo ha già scavalcato il muro del web 2.0.
Con i gsppn abbiamo superato le migliori premesse di questo sistema partecipativo nato per migliorare un progetto attraverso la collaborazione e sfociato invece, come forse previsto, nel risvolto più disimpegnato dell'applicazione.
Sfruttare il web 2.0 attraverso i gsppn non è stato solo il metodo più brillante di usufruire delle sue possibilità, ma il suo massimo potenziale compartecipativo è stato portato all'estremo nella creazione a partire dal web di un progetto che abbia validità totale sul web e al di fuori di esso, alimentandolo a vicenda.

 
At 23 gennaio, 2009 10:33, Anonymous Anonimo said...

Grazie al cielo non mi ritengo particolarmente stupida quindi, con un po' di buona volontà, potrei addentrarmi nel significato di questi sofisticati tecno-neologismi;tuttavia vi invito ad una riflessione...vi siete ben letti?

Beh, è un vero peccato liquidare il "vecchio", da cui perlomeno proviene l'innovazione, accomunando in un unico mucchio di "spazzatura" tutta l'anima di internet.

Parlate poi di aggregazione e potenziale compartecipativo con un linguaggio che...fa scappare!

Spero che questa mia critica non risulti offensiva perché non ve n'è l'intenzione.

Inoltre devo ammettere che non ho ancora capito che cos'è il web 2.0: pensavo fosse la possibilità di creare una propria memoria virtuale nel web; mi rendo conto che non è solo questo e mi piacerebbe capirne qualcosina di più...se ne avessi il tempo.

Un saluto da una "vecchia lettrice" di blog, Sofia.

 
At 08 novembre, 2009 10:47, Anonymous Anonimo said...

molto intiresno, grazie

 
At 08 novembre, 2009 10:51, Anonymous Anonimo said...

quello che stavo cercando, grazie

 
At 08 novembre, 2009 10:59, Anonymous Anonimo said...

quello che stavo cercando, grazie

 
At 08 novembre, 2009 11:00, Anonymous Anonimo said...

imparato molto

 

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