LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

domenica, dicembre 05, 2010

Contro la dittatura del lavoro

E' arrivato il tempo di iniziare a riflettere molto attentamente sull'idea di "lavoro". Il lavoro è una delle idee cardine del mondo (che si crede) sviluppato. Ovunque si parla di lavoro. Cercare lavoro, avere un ottimo posto di lavoro, colloquio di lavoro, mancanza di posti di lavoro, ore di lavoro, lavoro nero, lavoro sommerso, lavoro minorile, etc. Il lavoro è ovunque. Il lavoro è una di quelle idee che non si discutono, che non si mettono neppure in discussione. E poichè è proprio compito della cultura d'avanguardia mettere in discussione ogni cosa, anche le nostre maggiori certezze, le nostre convinzioni più radicate, ora è arrivato il momento di ribellarci anche alla dittatura del lavoro.
Il lavoro è in realtà uno dei tanti miti su cui si fonda la nostra società. La nostra vita è diventata letteralmente schiava del lavoro. Sin da quando siamo piccoli si cresce con questa idea di dover poi lottare per trovare un posto di lavoro. Tutto è in funzione del lavoro.
Nessuno pensa che dopo millenni di evoluzione l'uomo si trova ad affrontare miserabili condizioni di vita. Lottare costantemente per conquistare il diritto di lavorare per gran parte della nostra giornata!
Possibile che nessuno si chieda a cosa siano serviti i millenari progressi del pensiero, le meravigliose conquiste scientifiche? A vivere tutti in funzione del nostro lavoro? Queste sono le conquiste? E' una conquista dover aspettare per un anno intero 2-3 settimane di ferie ad agosto per poter andare in vacanza? E' una conquista aspettare la domenica per avere qualche brandello di tempo libero? Miserie.
Le conquiste del pensiero e della tecnica dovranno liberare l'uomo dal lavoro. Questo è possibile e questo è auspicabile. Il futuro sarà migliore del presente solo se lavoreremo meno e avremo più tempo libero.
In parte già molte innovazioni scientifiche permetterebbero un'esistenza meno faticosa, ma nulla è stato fatto in questo senso. Siamo talmente condizionati dall'idea che tutti debbano lavorare che si cerca in ogni modo di far lavorare tutti a tempo pieno. Non è importante quale lavoro svolgano, non è importante che il loro lavoro serva effettivamente a qualcosa. L'importante è che tutti lavorino!
No, l'importante è vivere sempre meglio. E lavorando sempre di più si vive sempre peggio.
In nome del Dio Lavoro ci macchiamo dei crimini più immondi: mettiamo da parte chi amiamo, chi ha bisogno di aiuto, chi ci è amico; diventiamo vili e meschini, avidi e invidiosi, sleali e truffaldini.

Siamo giunti alla svolta. E' arrivato il momento di considerare in modo radicalmente differente il lavoro.
Scardiniamo una volta per tutte la convinzione che il lavoro sia nobilitante.
Iniziamo a desiderare una vita con meno ore di lavoro.
Iniziamo a guardare con compassione (e non con ammirazione!) al primo articolo della nostra Costituzione.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Impariamo a rispondere con fermezza:
La vita degli esseri umani non è fondata sul lavoro.

Antonio Saccoccio

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6 Comments:

At 10 dicembre, 2010 17:00, Blogger Giovanni Getto said...

l'italia è una repubblica affogata dal lavoro.
sono perfettamente allineato con il contenuto del tuo post.
porto avanti in parallelo il concetto di questo post nella mia rubrichetta
http://www.ilnono.it/il-senso-del-lavoro/blog
vivere una vita di lavoro in attesa della pensione: che tristezza!
adf

 
At 11 dicembre, 2010 21:02, Blogger Antonio Saccoccio said...

ci stiamo avvelenando con sempre maggiore convinta ottusità.
occorre abbattere spregiudicatamente la dittatura del lavoro insieme a quella della scuola.
senza incertezze. salviamo tutti i malati di lavoro.

 
At 22 dicembre, 2010 13:13, Anonymous Consalvo said...

Bravissimo, Antonio! E questo appunto è quello di cui abbiam' bisogno. Ma per liberarci dalla dittatura del lavoro e del corretto bisogna far diventare il nostro lavoro, la nostra attività, in arte, quindi essere performativi sempre, e soltanto così si può fare qualcosa di bello e grande nel mondo senza fuggire dalla realtà in cui viviamo. Saluti!

 
At 22 dicembre, 2010 13:56, Anonymous Consalvo said...

far diventare il lavoro ARTE e IN ARTE!

 
At 22 dicembre, 2010 18:37, Blogger Antonio Saccoccio said...

caro Consalvo,
è proprio come hai detto. Il lavoro non deve essere una schiavitù. Lavorare dovrebbe significare occuparsi di qualcosa. E occuparsene con passione ed entusiasmo. Il LAVORO come è oggi inteso è solo schiavitù e abbrutimento.
Un po' come il sano otium latino.

Cura ut valeas, Consalve!

 
At 25 aprile, 2011 21:05, Anonymous Karl said...

Condivido parola per parola. Liberi dal lavoro.

 

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