LIBERI DALLA FORMA

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venerdì, febbraio 18, 2011

M'illumino di più

Questa volta Il Foglio ha centrato l'obiettivo. Uno degli editoriali del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara si è impegnato in una "ragionata critica agli eccessi della retorica sul risparmio energetico". Il bersaglio è la manifestazione "M'illumino di meno", giornata del risparmio energetico organizzata da Radio2, definita "diseducativa" dall'editorialista. Condividendo questa posizione, mi divertirò ad alternare le mie considerazioni a quelle del Foglio. Dedico questo illuminato duetto a chi per un giorno si è illuminato di meno.
L'energia è vita. E' difficile non rendersene conto, se si osservano quattro grafici: i consumi energetici pro capite, la crescita demografica, l'aspettativa di vita alla nascita e il prodotto interno lordo pro capite. La disponibilità di energia sempre più abbondante, economica e affidabile, ha posto le basi per lo sviluppo economico, l'aumento della popolazione e quello del reddito.
Iniziative del genere (che vengono definite "simboliche", ma che sarebbe meglio descrivere come "simbolicamente penose") mi sembrano qualcosa a metà tra l'esperienza new age e il rito purificatore collettivo. C'è chi si esalta per una cena a lume di candela, chi fomenta l'odio contro chi illumina il proprio giardino, chi approfitta per farsi semplicemente un po' di pubblicità a buon mercato e, soprattutto, politicamente corretta.
La realtà è che l'energia, l'illuminazione, l'elettricità sono il frutto delle maggiori conquiste dell'uomo. Più che pensare allo sviluppo economico e al reddito, io penserei alla qualità della nostra vita. Occorre trovare il modo per continuare a vivere in condizioni sempre migliori, non dobbiamo iniziarci a privare di ciò che abbiamo con tanta fatica conquistato.
Stare qualche minuto al buio è facile, ma proviamo a chiederci cosa significa quell'istante di oscurità, interroghiamoci su quanto gli uomini hanno sofferto prima di poter trafiggere le ombre con un raggio di luce artificiale.
Mi fanno sempre sorridere ecologisti e ambientalisti vari, seguiti immancabilmente da cortei di esaltati salvatori dell'umanità, nel momento in cui si affannano a diffondere una cotrapposizione tra l'uomo e l'ambiente. La salute dell'uomo è dipesa sempre dalla salute dell'ambiente in cui vive, come si può pensare il contrario? C'è qualcuno che forse gode a respirare aria inquinata o a mangiare cibo intossicato?
Vi riveliamo un segreto: nessuno vi vieta di comprare energia "pulita", purchè siate disposti a pagarla, e a tollerare blackout frequenti e imprevedibili quando, per esempio, il sole non brilla, il vento non soffia o lo scoiattolo è stanco di far girare la ruota. Nessuno ve lo vieta, ma voi non lo fate e non lo farete, perchè, anche se con le vostre parole invocate il passato, con le vostre azioni e le vostre scelte quotidiane anche voi celebrate il presente luminoso che l'uomo, col sudore e con l'ingegno, ha saputo costruire.
Questi inviti a ridurre il consumo energetico (per un solo giorno poi!) non hanno davvero nulla di educativo. Era educativa mia nonna, che aveva fatto due guerre mondiali e mi invitava a non buttare mai il pane avanzato nell'immondizia. Ma da gente che vive immersa nel lusso e nello spreco continuo, quali insegnamenti dovremmo trarre?
E' giusto quindi iniziare ad alzare la voce e rimettere le cose al loro posto. Meglio bloccare presto queste derive reazionarie e antiprogressiste. Gli uomini e le donne non rinunceranno mai alle comodità che hanno tanto faticosamente conquistato. Gli amanti del chiaro di luna possono ritirarsi tranquillamente per una notte sui colli se bramano sentirsi in comunione con la natura. Non hanno alcun diritto di spegnere le città, che con uno sforzo titanico siamo riusciti ad illuminare sempre di più, prolungando la vita oltre i limiti naturali imposti dall'alternarsi del dì e della notte.
C'è però una differenza tra voi e noi: voi spegnete la luce per pulirvi la coscienza da non si sa che cosa. Noi ogni volta che assistiamo al miracolo della tecnoogia festeggiamo il giorno in cui Prometeo ha rubato il fuoco agli dei, e ci sentiremmo in colpa solo se ci rendessimo conto che stiamo contribuendo a rendere la luce del progresso un poco più fioca.
Quest'anno poi la manifestazione è scivolata nella farsa totale, perchè a retorica si è aggiunta retorica. Gli organizzatori dell'evento hanno infatti deciso di sfruttare l'anniversario del 150 anni dell'Unità d'Italia, proponendo un mix tra i due eventi. Hanno quindi invitato tutti a celebrare il risparmio energetico con i colori della bandiera italiana. Decisamente commovente!
E allora la cena a lume di candela, già motivo di gioia incontenibile, è diventata per alcuni quasi un orgasmo multiplo: con le candeline tricolori!
Abbiate pietà. Per il prossimo anno risparmiateci il vostro delirio concentrato di retorica: buonismo ad oltranza, passatismo politicamente corretto, ecologismo e patriottismo a buon mercato.
Illuminiamoci di più. Illuminiamoci sempre di più.
Antonio Saccoccio

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12 Comments:

At 21 febbraio, 2011 11:27, Blogger Unknown said...

Illuminante direi!

 
At 21 febbraio, 2011 12:31, Anonymous giulio said...

Ti piace giocare pesante eh?

 
At 21 febbraio, 2011 13:05, Blogger Marco Raimondo said...

e come non considerare che lo sviluppo delle tecnologie elettriche permette una vita dignitosa e piena a coloro che sarebbero altrimenti costretti alla sofferenza e morte da gravi malattie.

 
At 21 febbraio, 2011 20:28, Blogger Antonio Saccoccio said...

@Eli, illuminante! e per una volta illuminista!

@Giulio, qui si gioca sempre pesante. o non si gioca. prego identificarsi.

@Mark esatto. c'è una retorica di fondo davvero insopportabile dietro queste e simili manifestazioni. viva l'elettricità. viva la vita.

 
At 21 febbraio, 2011 23:22, Blogger Elisabetta Mattia said...

Giustissimo. L'elettricità continua permette la vita in alcuni casi. In tutti i casi accelera l'attività umana. E chissà ancora quanto serve accelerare per la vita. Non possiamo permetterci nessun passo indietro, nessuna involuzione.
Perché una giornata simbolica è solo un gioco, ma è l'ideologia che si porta dietro ad essere antiprogressista e addirittura retrograda.
Persino dio capì l'importanza di questo valore tanto da essere la prima cosa creata. E luce fu.

 
At 22 febbraio, 2011 23:54, Anonymous Giacomo said...

Ciao a tutti.

Permettetemi di non essere d'accordo.

Anche se, come ha detto Antonio, talvolta si sfrutta il tema dell'ecologia solo per propaganda, il problema e' serio.

Spegnere le luci un'ora l'anno e' solo un gesto simbolico, ma qualcuno, magari ricordandosi dell'evento o anche solo sentire dire, s'interessera' al tema dell'ecologia. E cio' non puo' che essere positivo.

Il nostro pianeta ha una limitata disponibilita' di risorse da offrire agli esseri che la abitano, l'uomo pretende di sfruttare una quantita' che non c'e' o che non si rinnova nei tempi che ci fanno comodo.

Il messaggio che si dovrebbe cogliere da queste manifestazioni e' quello di fermarsi un attimo a riflettere su questi limiti e ad accettare che non e' possibile continuare a staccare assegni scoperti sul conto della natura.

Provando a fare un esempio non stupido (perdonatemi se non ci riesco!), e' come cercare aumentare con continuita' la frequenza di lavoro di un processore: piu' si va avanti piu' veloce sara' il nostro sistema, ma ad un certo punto... spingi spingi... quello si fonde!

Da un non-avanguardista che pero' pensa al futuro del pianeta.
Da un (forse) passapresentista per nulla violento.
Da un (candidato) netconiglio si', decisamente frustrato...

...un saluto amichevole!

 
At 23 febbraio, 2011 00:50, Blogger Antonio Saccoccio said...

caro Giacomo,
grazie per il tuo onesto contributo.

Quello che dici è in linea di massima condivisibile.
Cos'è che non va?
Tu dici: Spegnere le luci un'ora l'anno e' solo un gesto simbolico, ma qualcuno, magari ricordandosi dell'evento o anche solo sentire dire, s'interessera' al tema dell'ecologia.
Io ti rispondo: Ma non è che si parla già troppo di ecologia? Troppo e male. L'ecologia è diventata ormai pura retorica, come la democrazia, la libertà, etc.
Quando un termine, o un'idea, anche forti, diventano retorica, cioè quando quell'idea non viene sentita più in modo forte, occorre fare solo una cosa: lasciar parlare solo chi sente ancora l'idea in modo potente ed eliminare tutta quest'accozzaglia di retorica e mondanità.
Ora, questa manifestazione cos'è se non retorica? Ho visto scene raccapriccianti, con gente vestita di tutto punto per fare festini e cene con tre candeline e fare subito le foto per farsi vedere su facebook. Secondo te questo spinge a riflettere? Secondo me questo spinge a farci dimenticare del problema, anzi ancora peggio: serve a trasformare un reale problema in un evento mondano, in una festicciola, come un aperitivo modaiolo nel bar in centro città o una cena alternativa di cui vantarsi con gli amici.

Su tutto si può discutere ed è giusto discutere, questi sono temi serissimi. Ma quest'evento "M'illumino di meno" è una buffonata. Ripeto: l'invito di questa manifestazione è: spegniamo le luci e insieme il cervello! Io, fuori da ogni retorica, manterrei bene accese entrambe le cose! ;)

un saluto amichevole a te!

 
At 23 febbraio, 2011 21:11, Anonymous Bianconiglio said...

Difendo Giacomo.

Io ti rispondo: Ma non è che si parla già troppo di ecologia? Troppo e male. L'ecologia è diventata ormai pura retorica, come la democrazia, la libertà, etc.

L'ecologia è diventata retorica, ma son proprio queste occasioni quelle utili per uscirne e, prendendo esempio da un solo giorno all'anno, applicare nella quotidianità il risparmio energetico. Altrimenti, da dove possiamo iniziare a smettere di fare retorica?

Ora, questa manifestazione cos'è se non retorica? Ho visto scene raccapriccianti, con gente vestita di tutto punto per fare festini e cene con tre candeline e fare subito le foto per farsi vedere su facebook.

Questa è una ottima fallacia ignoratio elenchi, come spiega il buon Gianni. Perché si dimenticano tutte le persone che spegnendo un giorno le luci inutili (perché di questo si parla, non di spegnere i polmoni artificiali negli ospedali), potrebbero farlo anche il giorno successivo e quello dopo ancora.

Devo ammettere che anche i discorsi di Elisabetta su 'elettricità = vita' e cioè che lo spreco di corrente elettrica (questo è il discorso) sia fonte di progresso e di vita, mi paiono un po' campati per aria. M'illumino di meno non si prefigge di staccare la luce a chi la usa per vivere, bensì eliminare tutti i piccoli sprechi inutili di coloro che confondono il progresso con la prosperità ed il benessere con il pil.

Saluti cordialerrimi :)

 
At 24 febbraio, 2011 00:14, Blogger Antonio Saccoccio said...

carissimo,
come ho già risposto a Giacomo: qui bisogna portare la gente a ragionare, studiare, capire.

E invece queste manifestazioni portano la gente a rimbecillirsi.

Vediamo. Vuoi far qualcosa contro gli sprechi? Se proprio credi sia fondamentale.
Allora puoi:
1. creare gruppi di discussione e pressione a partire dal web. poi preparare un'azione performativa radicale, intelligente, spiazzante. sul web e sul territorio.

2. organizzare una conferenza o un convegno scientifico in cui si discutono questi temi.

la prima soluzione è avanguardista, netfuturista, e la troverei apprezzabile. la seconda è passatista, non apprezzabile, ma comunque qualche piccolo frutto può portarla. di sicuro non è ridicola come il presentismo modaiolo della giornata new age degli amanti della natura.

occorre stoppare le strumentalizzazioni organizzate dal potere old-mediatico. è una cosa così triste e vecchia. veniamo da un secolo di assembramenti di masse rese incapaci di ragionare, perchè coinvolte in entusiasmanti e appaganti adunate/raduni. gli effetti sono stati catastrofici. vogliamo continuare così, oppure invertire rotta?

una volta che si affronterà il discorso con lucidità, poi sarà piuttosto chiaro che dietro la retorica c'è il nulla. la storia dell'umanità è una storia di conquiste, non di privazioni. noi vogliamo sempre di più, vogliamo vivere sempre meglio.
la contrapposizione uomo-ambiente, come quella uomo-natura è una forzatura da manuale scolastico. l'uomo progredisce se vive sempre meglio, se sta sempre più comodo, se riduce dolore e sofferenze al minimo, se non si ammala, se può lavorare il meno possibile, etc.
è evidente che se respira smog non vive bene. ma la soluzione non può essere vivere privandosi della luce o del riscaldamento.
anzi. bisognerà trovare il modo di climatizzare sempre meglio gli ambienti. il sogno è poter avere ambienti a 22-24 gradi costanti. per chi li vuole ovviamente. e sai cosa ti dico? io li voglio!
quindi userò sempre tutta la luce che avrò a disposizione. e il giorno in cui sarò costretto a spegnere la luce (ma non accadrà, ne sono certo), significherà che l'uomo avrà perso.

diffondete il mio post ovunque. fatelo circolare. è luce. vita. speranza. futuro. passione. libertà.
e non c'è un filo di retorica ;)

 
At 24 febbraio, 2011 01:24, Blogger Stefano Balice said...

vi dico la mia:
si può giungere ad avere bollette risibili con qualche piccolo stratagemma. ma soprattutto, si può arrivare ad avere bollette e consumi risibili senza farsi mancare nulla. e lo dico in veste di animale notturno, che quindi ha bisogno di luce per potersi muovere.
se mai mi dovesse venire in mente di organizzare un evento simile, non credo che lancerei il "m'illumino di meno" [che non è semplicemente inutile, ma anche e soprattutto immorale in quanto antiumano (una sfida alla natura... la natura umana!)]. Piuttosto avrei lanciato la giornata del "metti una dannata lampadina che consuma un quinto di quella di prima", così stai sicuro che non dura solo un giorno, e ci guadagna il produttore di lampadine a risparmio energetico, ci guadagnamo noi, ci guadagna il pianeta, evviva, eccetera.
Questa l'ho pensata scrivendo ora. Può essere che nessuno riesca a spingersi oltre il "m'illumino di meno"??
oppure devo intenderlo come un evento dichiaratamente regressista e fotofobico?

 
At 26 febbraio, 2011 10:08, Anonymous Bianconiglio said...

@Antonio
Non capisco come queste manifestazioni portino le persone a rimbecillirsi.

Anzi, mi sembra parecchio performativo il fatto che un numero molto alto di persone, lo stesso giorno, spengano le luci INUTILI (sottolineo INUTILI, perché ancora non è passato) in casa propria.

In relazione allo scopo prefissato, lo si fa un anno, quello successivo, ed il terzo diventa un atto naturale di tutti i giorni. Se non è performativo questo.

Nel tuo post c'è tutto tranne che futuro. Mi sembra invece 'passatista' (io direi miope). Il diritto indiscusso dell'uomo sulla natura, a meno di neologismi, si chiama colonialismo e sottende una logica anticopernicana. Senza entrare nel merito della biologia e delle dinamiche elementari dei sistemi chiusi. Che molto semplicemente spiegano che un frigo non rifornito, prima o poi si svuota.

Avanguardia perché si rifà al passato o cerca il nuovo? Quale sarebbe la proposta d'avanguardia?

@Stefano
Non rimaniamo solamente sul concetto di risparmio economico, si parla di risparmio dei consumi. Perché se anche disponessimo di risorse infinite (che una falsità scientifica) la trasformazione di energie necessaria per la produzione di corrente elettrica produrrebbe (produce) inquinanti che vengono rilasciati nell'aria. Quindi io risparmierei comunque.

Certamente l'idea delle lampadine a minor consumo è ottima ed la reale soluzione. Pensa però allo scopo dell'iniziativa, non realizzare un reale consumo (anche perché Antonio quel giorno avrà sicuramente acceso tutte le lampadine e elettrodomestici di casa per sentirsi contorniato da macchine in movimento ;) e quindi ha annullato l'effetto di risparmio del resto d'Italia - è una battuta) ma far riflettere le persone in merito al risparmio. Che poi, ancor più performativo, autunomamente andrà ad informarsi ed installare lampade a basso consumo.

Non vedo nessuna sfida antiumana, vorresti dire che l'uomo è per natura un consumatore?

Saluti a tutti

 
At 26 febbraio, 2011 19:05, Blogger Antonio Saccoccio said...

caro bianconiglio, parliamo due lingue troppo diverse.

Non bisogna essere uno scienziato e neppure un genio per percepire il ridicolo di questi eventi. Ovvio che se tu non percepisci il ridicolo, la questione è chiusa. Il nostro scopo è attendere il momento in cui la società dello spettacolo cederà il posto ad una società della consapevolezza integrale. Noi lavoriamo ogni giorno per questo. Le tue osservazioni sono perfettamente parte del cortocircuito mediale secondonovecentesco. Ti si organizza uno spettacolino carino, ti si dice che è figo perchè è politicamente corretto e tu partecipi convintissimo che per un giorno sei figo pure tu (il tu è generico, non prendertela personalmente). Ma qui gli unici fighi sono i grandi manovratori che hanno creato lo spettacolo, non certo i meri consumatori dello spettacolo.
Siamo ormai in un'era post-televisiva. Almeno chi ha una sensibilità d'avanguardia non può mai abboccare agli eventi di massa come questo.
Capisci: noi parliamo di un paradigma differente. In cui non c'è più il capo che ti dice cosa fare, cosa è giusto fare, quando e come devi farlo (proprio come in M'illumino di meno). Noi parliamo di un mondo in cui non una sola persona si muove se non comprende ciò che sta facendo. E' la consapevolezza integrale. Se poi tu pensi di essere consapevole e di essere fuori dal meccanismo che ho descritto, non posso che esserne felice. Ma allora, non puoi difendere quest'evento, perchè è la negazione della consapevolezza e di qualsiasi idea critica.
L'uomo nuovo a mille dimensioni che noi vogliamo vivrà sempre meglio e sempre più comodamente.
L'uomo di m'illumino di meno è l'uomo nevrotico dissociato contemporaneo. A cui basta una cenetta a lume di candela per sentirsi migliore. Ma per essere migliori bisogna accendere ben altri luci su questo nostro pianeta...

ad futurum

 

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