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sabato, giugno 25, 2005

Relativismo e "pensiero debole": siamo al capolinea!

Nella storia del pensiero a noi nota, la prima grande reazione al relativismo si ha con Socrate e poi con Platone.
Socrate si oppone con decisione al relativismo conoscitivo ed etico dei sofisti. Egli prova a definire universalmente concetti come il valore, la saggezza, l'amicizia, perchè vuole superare l'inganno sofistico basato sul relativismo.
Successivamente Platone con la sua dottrina delle idee supera definitivamente la soggettività dei punti di vista relativi. Per Platone la "misura" delle cose non è più l’uomo (come voleva Protagora), ma l’Idea delle cose stesse. Ci troviamo così di fronte ad una concezione compiutamente anti-relativistica. E' noto che Socrate e Platone erano mossi da motivazioni soprattutto etiche, poichè avevano percepito il pericolo della concezione relativista, nichilista e utilitarista dei sofisti. Ed è noto che la filosofia occidentale non può prescindere dal pensiero di Socrate e Platone.
Ora sembra chiaro che ai nostri giorni siamo arrivati ad un nuovo punto di svolta. Di fronte alla caotica arrendevolezza e al relativismo esasperato e disorientante dei nuovi sofisti (i sostenitori del "pensiero debole", ormai davvero insopportabili), c'è qualche novello Socrate (Ratzinger) che, spaventato dal nichilismo imperante, prova a ricondurci fuori dal caos relativitisco. Certo oggi la società è molto più complessa rispetto ai tempi della polis greca. Ratzinger, o chi per lui, dovrebbe riuscire almeno ad allearsi con i mass-media per riuscire nell'intento. Vale comunque la pena seguire con attenzione ed incoraggiare il suo tentativo.
Perchè forse è arrivato il momento di ricominciare tutti quanti a cercare la verità.
Antonio Saccoccio

4 Comments:

At 25 giugno, 2005 22:01, Anonymous Anonimo said...

allearsi con i mass media? E con chi, con il lecchino di Bruno Vespa che su Porta a Porta ha trasformato il cattolicesimo in uno "spettacolo"? mvedo che hai tra i link quello di Jimmomo. Ecco lui ha affermato molte cose interessanti: ben venga la partecipazione della Chiesa nella società...ma la Chiesa a sua volta sceglie di arricchirsi e di cambiare? Il dialogo è reciproco oppure...non è dialogo. come ti ho detto da Freedom sulla critica al "pensiero debole" del "tutto è relativo" siamo tutti d'accordo, questo vuoto di valori lo avvertiamo tutti e primi tra tutti quelli che lo sostengono, se pure non lo ammettono apertamente.
Ma il punto è un altro: qual è la RISPOSTA da dare? Trasformare la chiesa in un fossile, organizzare le nuove "crociate" contro il male assoluto? Oppure seguire l'idea del relativismo cristiano, per cui ogni cosa va ricondotta a Cristo, anche le nostre convinzioni, che per quanto giuste siano vengono interpretate da uomini imperfetti? ad esempio, siamo tutti contro l'aborto, e per una maggiore tutela della maternità e della vita umana. Ma la Chiesa è disposta a togliere la scomunica per le donne che fanno questa tragica scelta? Se sì allora ci sto, questa è già una crescita positiva per tutti: sia per la Chiesa, più accogliente e più evangelica, sia per la società, più rispettosa della vita umana.

 
At 25 giugno, 2005 22:20, Blogger Antonio Saccoccio said...

No Angelus non volevo dire questo. Bruno Vespa lasciamolo stare perchè quel tipo di trasmissione, come puoi immaginare, non mi piace per nulla.
Ho già avuto uno scambio di opinioni con Jimmomo e alla fine ci siamo trovati in sintonia più o meno su tutto.
Anche tra di noi mi sembra che alla fine l'unica differenza siano i toni diversi che usiamo.
A volte mi sembra che i toni di alcuni laici siano più da crociata di quelli di molti cattolici. Io sono laico ma non laicista intransigente. Non mi piacciono le guerre di religione. Sono stupide.
Bisogna tendere la mano alla Chiesa (quella liberale s'intende) e cercare un dialogo proprio su quei temi che tu citi. Ma senza barricate, tipo quelle del referendum. Le barricate non servono a nessuno.
Insomma, caro Angelus, dobbiamo dialogare con chi è capace di ascoltarci. E mi sembra che con Ratzinger si possa dialogare.
La guerra che condivido è quella contro i terroristi, incapaci di ascoltare. Il nemico è Bin laden, è stato Saddam. Non certo Ratzinger.
ciao
Antonio

 
At 26 giugno, 2005 20:54, Anonymous Anonimo said...

Bene, sono contento che in fondo la pensiamo allo stesso modo :) sì sui toni da crociata hai ragione, quelli laicisti spesso e volentieri sono insopportabili. Sono il primo a sperare in questo dialogo reciproco, ma proprio perché deve essere reciproco non mi fido per niente dell'impostazione unilaterale che ne ha dato Ratzinger e Ruini, per cui la società deve ascoltare i dettami della Chiesa ma non viceversa(la Chiesa che comprende meglio e non rifiuta a priori la modernità). Troppo comodo! Ma c'è sempre anche la speranza che questo mondo laico e liberale riesca a fare breccia nella Chiesa, a renderla più saggia e intelligente. ciao! Angelo

 
At 27 giugno, 2005 00:36, Blogger Antonio Saccoccio said...

Ok. Allora stiamo a vedere. Io ho fiducia in Ratzinger perchè è un uomo troppo intelligente e colto per commettere errori grossolani.
Su Ruini la penso già diversamente. E' una persona di meno alta levatura.
Comunque staremo a vedere.
Certo sono molte le cose su cui la chiesa è ancora intransigente. Ma già la denuncia del pericolo del relativismo basta a fare di Ratzinger un mio "alleato".
a presto
Antonio

 

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