LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

domenica, dicembre 23, 2007

Feste ribelli

Il libero istinto netfuturista vulcaneggia schifo e ribellione contro le scimmie urlanti trionfanti in gabbie di diamanti.

Niente inutili patetici forzati orrendi regali.
Niente sprechi di cibo-vomito plastificato infiocchettato.
Niente disgustose visite formali di (s)cortesia.
Niente feste idiote per paralitici imbellettati.

Più tempo per PENSARE.
Più tempo per CONDIVIDERE.
Più tempo per CREARE.
Più tempo per COMUNICARE.

Netfuturismo contro l’assembramento conforme informe.

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lunedì, dicembre 17, 2007

Debiti non-debiti: e la scuola affonda

Una delle prerogative dell'attuale ministro della pubblica istruzione è perdere mesi e mesi parlando del nulla.
La scuola italiana versa, a causa dei vari ministri dell'istruzione che abbiamo avuto negli ultimi decenni, in una condizione penosa: programmi, didattica, insegnanti ottocenteschi che devono provvedere alla formazione di ragazzi digitale natives. Il risultato è noto: studenti annoiati, docenti in crisi.
Di fronte ad una simile emergenza, cosa fa il ministro della pubblica istruzione? Allontana il problema e si preoccupa del nulla. Ed è così che, mentre la scuola affonda, il ministro si diverte ad elaborare norme astruse e intricatissime per il recupero dei debiti formativi, introducendo (o non introducendo, non lo sa neppure lui!) nuovamente i vecchi esami di riparazione. Tutto si risolverebbe - a suo dire - con altri corsi pomeridiani, in cui (ovviamente) il ragazzo carente sarà sottoposto per l'ennesima volta all'infruttuosa ripetizione di contenuti già rifiutati più volte al mattino.
Ovviamente per tutti questi corsi si dovrebbero spendere molti soldi. Soldi che sono molti, ma che per questi corsi sarebbero ovviamente insufficienti. Quando i soldi si buttano, non bastano mai.
Per porre rimedio al problema ci sarebbe invece un'altra soluzione, semplicissima se solo si usasse il cervello:
1. Annullare i corsi di recupero pomeridiani, che non servono a nulla.
2. Usare quei fondi risparmiati (e altri) per rifondare la didattica tradizionale nell'orario curricolare.
Servono fondi per l'aggiornamento, per nuove strutture/strumenti e soprattutto per le sperimentazioni. Il ministro invece taglia i fondi a tutte queste voci e pensa solo a potenziare con corsi ed esami la didattica ottocentesca che gli studenti italiani (e non solo italiani, com'è naturale) hanno già respinto da decenni.
«Più formazione e meno esami», ha argomentato Lorenzo Dellai, presidente della provincia autonoma di Trento, intenzionato a non recepire la pessima normativa ministeriale.
Più formazione e meno esami. Lo ripeto da tempo. Chissà se Dellai ha capito davvero tutto o ha semplicemente indovinato uno slogan.
Bisogna rifondare la scuola. E per questo servono ministri e politici brillanti, preparati e coraggiosi. Basta con gli Azzeccagarbugli.
Antonio S.

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giovedì, dicembre 13, 2007

Uomo-massa e uomo nuovo

Preoccuparsi (o meglio fingere di preoccuparsi) degli altri in modo formale è un atto che crea soltanto blocchi di energia vitale. La gentilezza affettata e falsa (adulazione con il linguaggio) da una parte, il politicamente corretto (censura del linguaggio) dall’altra: consuetudini profondamente inutili e dannose, che riducono l’uomo alla controfigura di se stesso (o di altri), ad un aggregato di pensieri parole azioni privi di naturalezza vitalità verità.

Preoccuparsi degli altri in modo sostanziale (donando agli altri e dedicandosi agli altri) è un atto che dimostra staordinaria maturità affettiva.
Il primo atteggiamento ha prodotto l'uomo-massa.
Il secondo produrrà l'uomo nuovo.

L’uomo nuovo netfuturista scoprirà tutta la sostanza della propria umanità, cancellerà consuetudini impure sciocche formali per lasciare spazio alla riflessione pura unita alla violenza del proprio istinto creativo.

Antonio S.

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domenica, dicembre 09, 2007

Bruno Munari, ripetitività e creatività

Non è raro trovare delle autentiche perle nei testi di Bruno Munari (1907-1998). Si tratta di osservazioni che spesso ben si adattano al pensiero netfuturista. In "Da cosa nasce cosa" a proposito dei prelibri per bambini osserva con la sua solita brillantezza:
"Questi messaggi non dovrebbero essere delle storie letterarie compiute come le favole, perchè questo condiziona molto il bambino, in modo ripetitivo e non creativo. Tutti sanno che i bambini amano farsi ripetere la stessa storia tante volte, e ogni volta il bambino se la fissa bene nella memoria, finchè da adulto, decorerà la sua villa in campagna con i sette nani e biancaneve in cemento colorato. Così si distrugge nel bambino la possibilità di avere un pensiero elastico, pronto a modificarsi secondo l'esperienza e la conoscenza. Bisogna, fin che si è in tempo, abituare l'individuo a pensare, a immaginare, a fantasticare, a essere creativo"
La battuta sui sette nani in cemento è scintillante per arguzia e finezza e merita di essere tenuta a mente.
Non è di certo inutile ricordare che Munari fu con Marinetti e i futuristi già dal 1927.
Antonio S.

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domenica, dicembre 02, 2007

Creatività diffusa: unica speranza per l'uomo del terzo millennio

Quando si parla di arte e creatività, i neofuturisti vanno ben oltre le già radicalissime teorie di F.T. Marinetti. Il fondatore del futurismo aveva già più volte anticipato (almeno teoricamente) quello che poi hanno realizzato alcune avanguardie radicali del secondo Novecento. Oggi il netfuturismo, che di quelle avanguardie è il frutto più diretto e consapevole, estremizza ancor più quelle posizioni, sostanziandole dei risultati di un'analisi sociale a largo raggio.


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Vi sono masse tenebrose flaccide cieche senza luce né speranza, né volontà.
Le rimorchieremo.
Vi sono anime che combattono senza generosità per conquistare il piedestallo, l’aureola o la posizione.
Convertiremo queste anime meschine ad una alta eleganza spirituale.
Bisogna dare a tutti la volontà di pensare, creare, svegliare, rinnovare, e distruggere in tutti la volontà di subire, conservare, plagiare.

F.T.Marinetti (in Al di là del comunismo)


È giunto il momento di abbattere l’odiosa innaturale ridicola distinzione tra "artisti" e "non artisti". Questa distinzione non solo oggi non ha alcun fondamento nella realtà, ma presuppone una visione profondamente cupa dell’umanità intera.
Non esistono artisti e non artisti. Esistono soltanto uomini. Tutti dotati di creatività. La differenza sta soltanto nella misura di tale creatività. Non più artisti e non artisti, ma uomini più o meno creativi.
Bisogna quindi liberare gli uomini che oggi si sentono “non artisti” e portarli a sbloccare la loro creatività repressa.
Bisogna allo stesso tempo liberare anche gli uomini che oggi si sentono “artisti”, farli scendere dal piedistallo e spingerli ad una maggiore spontaneità creativa.

A. Saccoccio


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