LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

venerdì, marzo 31, 2006

L'ha detto... Erasmo da Rotterdam

“La prima speranza di una nazione è riposta nella corretta educazione della sua gioventù”
Erasmo da Rotterdam

Quentyn Metsys, Ritratto di Erasmo da Rotterdam (1517), olio su tavola trasportato su tela

domenica, marzo 26, 2006

L'ha detto... Seneca

Non est formonsa cuius crus laudabatur aut brachium, sed illa cuius universa facies admirationem partibus singulis abstulit.
Seneca, Epistulae ad Lucilium, XXXIII
Non è bella la donna di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella la cui bellezza nel suo insieme distoglie dall'ammirare le singole parti.

------
La bellezza dei particolari o l'armonia dell'insieme?
Io sono d'accordo con Seneca. Come sempre.
Quando c'è qualcosa di bello, non si ricordano neppure i particolari. Se mi devo ricordare un particolare, vuol dire che la bellezza globale non mi ha rapito. E così salvo un pezzo, per non buttare tutto. Ma la vera bellezza è altra cosa.
Antonio S.

giovedì, marzo 23, 2006

Da L'acerba a Lacerba.

Qui non si canta al modo delle rane
Qui non si canta al modo del poeta
Che fìnge, immaginando, cose vane;
Ma qui risplende e luce ogni natura
Che a chi intende fa la mente lieta.
Qui non si gira per la selva oscura.
Qui non veggio né Paolo né Francesca,
Delli Manfredi non veggio Alberico
Che amari frutti colse di dolce esca.
Del Mastin vecchio e nuovo da Verrucchio
Che fece di Montagna, qui non dico,
né dei Franceschi lo sanguigno mucchio.
Non veggio il Conte che per ira ed asto
Tien forte l’arcivescono Ruggero
Prendendo del suo ceffo il fiero pasto.
Non veggio qui squadrare a Dio le fiche.
Lascio le ciance e torno su nel vero.
Le favole mi fur sempre nemiche.
Cecco d’Ascoli, L’acerba IV

"Qui non si canta al modo delle rane" fu il motto della rivista LACERBA, fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici nel 1913. La rivista, riprese anche, eliminando l’apostrofo, il titolo del pometto “L’acerba” di Cecco d'Ascoli. I lacerbiani fecero propri molti dei principi del futurismo, anche se Papini, più di una volta, prese le distanze dalle idee marinettiane.
Francesco Stabili, a tutti noto come Cecco d’Ascoli, scrisse, nei primi decenni del Trecento, “L’acerba”, un lungo poema dottrinale in quattro libri. Fu fermamente contrario all’impiego degli elementi favolosi e allegorici in letteratura, e per questo motivo avversò aspramente la Divina Commedia di Dante Alighieri.

Ho un’immensa ammirazione per Dante. Ma certo questi versi di Cecco sono assai gustosi. ;->

Antonio Saccoccio

lunedì, marzo 20, 2006

Ripensiamo al dinamismo del Futurismo (anche per il gioco del calcio)



La nostra società è bloccata, è chiusa, ferma e rigida. C'è bisogno invece di movimento, di dinamismo. Non smetterò mai di ripeterlo. Ci stiamo pietrificando. L'uomo non è fatto per star fermo. Nè con il corpo, nè con la mente. Ecco qui sotto come ci trasmette l'idea del movimento Boccioni, geniale artista futurista. Questo è il calciatore per Boccioni: forza, dinamismo, velocità. Noi abbiamo perso l'idea del dinamismo nell'arte e l'abbiamo persa anche nella nostra vita. Anche i calciatori sono diventati statici, non comunicano più nè forza nè velocità.

Boccioni, Dinamismo di un giocatore di calcio (1911)

"Il gesto, per noi, non sarà più un momento fermato del dinamismo universale: sarà, decisamente, la sensazione dinamica eternata come tale. Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Per la persistenza della immagine nella retina, le cose in movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi, come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Così un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti, e i loro movimenti sono triangolari. Tutto in arte è convenzione, e le verità di ieri sono oggi, per noi, pure menzogne. Affermiamo ancora una volta che il ritratto, per essere un'opera d'arte, non può nè deve assomigliare al suo modello, e il pittore ha in sè i paesaggi che vuol produrre. Per dipingere una figura non bisogna farla; bisogna farne un'atmosfera."

Manifesto tecnico dei pittori futuristi (1910)

Straordinariamente convincente questo passo del Manifesto. E credo che tutti possano coglierne il grandissimo valore, non solo io che sono dicharatamente un Neo-Futurista.

Antonio Saccoccio

venerdì, marzo 17, 2006

Ecco perchè sono libero da tutto e tutti!





Ho svolto questo test sul web. Davvero un test ben pensato e organizzato. L'ho trovato qui.
Vengono poste una serie di domande e alla fine esce fuori la nostra collocazione in base agli attuali partiti politici italiani.
Bene. Il mio risultato è emblematico e fedele ai miei pensieri. Sono distante da tutti. Il partito a me più vicino (meno lontano direi) risulta essere la Lega, e tutto sommato può anche starmi bene; i più lontani risultano tutti i partiti di chiara ispirazione marxista, dai comunisti italiani fino ai ds, confermando in pieno il mio fiero anti-comunismo.
Resta il fatto che nessuno mi rappresenta. La politica ridotta a puro gioco sofistico televisivo non mi interessa.

Ecco ora i risultati in dettaglio, dal partito più affine a quello più distante (con grande soddisfazione sono i comunisti di Diliberto e Cossutta! Test straordinario!)

LEGA: 9.2

AN: 9.7

UDC: 10.2

FI: 11

UDEUR: 11.3

ROSA NEL PUGNO: 11.6

ITALIA DEI VALORI: 13.4

MARGHERITA: 15

DS: 15.5

VERDI: 16.6

RIFONDAZIONE COMUNISTA: 16.7

COMUNISTI ITALIANI: 16.9

Ad maiora!

Antonio S.

domenica, marzo 12, 2006

Il Poseidon di capo Artemisio: il divino scende nell'uomo.

Poter ammirare il Poseidone (o Zeus) di capo Artemisio dal vivo (Museo Archeologico di Atene) costituisce un'emozione unica.

Il senso della perfezione è assoluto.


L'armonia e l'eleganza del movimento.


La potenza ferma e fiera del gesto.

Il completo dominio dello spazio.

L'assoluta superiorità dello sguardo.

L'uomo che diventa Dio.


Antonio

domenica, marzo 05, 2006

Nasce RAZBLOG, il portale dei bloggers, il portale del futuro!


E' nato Razblog.org, il primo portale in grado di riunire tutte le anime della blogosfera.
Il portale dei bloggers del futuro, che prevede svariati sviluppi, tutti notevolissimi e di grande interesse.
L'idea è quella di amplificare la voce dei blog fino a portarli ad influenzare gradualmente ma progressivamente la realtà al di fuori dal web.
Un portale dinamico, in continua evoluzione, con aggiornamenti continui.
All'indirizzo http://www.razblog.org/ trovate già la presentazione del portale e il form per la vostra adesione.
Il portale aprirà nel giro di qualche settimana. Il tempo di raccogliere le adesioni dei bloggers e di ultimare l' organizzazione a livello redazionale.
Io ho già aderito, ovviamente.
A presto!
Antonio Saccoccio

giovedì, marzo 02, 2006

Manifesto del Calcio Neo-Futurista

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito al progressivo declino del gioco del calcio. Uno degli sport agonisticamente più coinvolgenti e dinamici si è trasformato progressivamente in una mediocre e noiosissima esibizione di corpi devitalizzati e agonizzanti che si trascinano sul campo per 90 minuti.
È giunto ormai il momento di cambiare rotta. Ed è per questo che proponiamo il seguente Manifesto del Calcio Neo-Futurista.

1. Vogliamo ammirare calciatori vitali, energici, dinamici. Calciatori che si battono fino all’ultimo secondo per la vittoria. Che non si risparmiano e ci esaltano con il loro esemplare agonismo.
2. Vogliamo calciatori corretti, leali, sportivi e rispettosi nei confronti degli avversari, dell’arbitro e dei suoi collaboratori. Il calcio è uno sport e come tale comportamenti anti-sportivi devono scomparire dal campo di gioco.
3. Il gioco del calcio prevede un portiere, difensori che collaborano al gioco difensivo, centrocampisti che prendono parte all’azione che si svolge nella zona mediana del campo, alcuni attaccanti che hanno il compito di costruire il gioco d’attacco al fine di portare alla segnatura. Ma in Italia è nato un nuovo ruolo: il “segnatore”. È colui che si pone sistematicamente nei pressi della porta avversaria col solo compito di segnare una rete. Costui non partecipa all’azione offensiva in alcun modo. Si colloca nei pressi del portiere avversario anche col fine di procurarsi furbescamente calci di punizione pericolosi e calci di rigore. Non partecipando all’azione offensiva il segnatore è di fatto un giocatore in meno per la squadra che lo utilizza e contribuisce in maniera sensibile al peggioramento della qualità del gioco della stessa. Noi siamo contro i segnatori, emblema della penosa staticità del calcio di oggi.
4. Così come siamo per l’agonismo, siamo anche contrari ad ogni pericolosa scorrettezza. Il giocatore che volontariamente commetta un fallo pericoloso per la salute dell’avversario dovrà essere punito nella maniera più severa.
5. Siamo favorevoli all’intervento dei mezzi elettronici in campo per dirimere le situazioni più controverse. Siamo favorevoli ancor di più all’uso di questi mezzi per punire a partita conclusa le scorrettezze sfuggite all’occhio dei collaboratori.
6. Per aumentare il dinamismo bisogna ridimensionare l’importanza dei calci da fermo. In particolare l’area di rigore deve essere ridisegnata e dovrà essere di poco più larga dell’attuale area del portiere. In questo modo si eviterà di assegnare calci di rigore in zone del campo da cui non sarebbe stato possibile segnare (ad es. nei pressi del calcio d’angolo).
7. Per lo stesso motivo la rete su azione dovrà valere il doppio di quella frutto di un calcio piazzato. In questo modo si eviterà di cercare continuamente e volontariamente il calcio di rigore o il calcio di punizione dal limite dell’area.
8. Siamo contrari alle squadre costituite da giocatori provenienti da zone diverse d’Italia e del mondo. Vorremmo una Roma costituita da romani, un Milan da milanesi, un Genoa da genovesi. In questa maniera la corsa delle società sarà a crescere i giovani delle proprie città. Attualmente chi ha più soldi da spendere compra i calciatori migliori, di qualsiasi città e nazionalità essi siano. C’è quindi scarso interesse nel migliorare i vivai giovanili della propria città. E soprattutto vince sempre chi ha più soldi da spendere. Senza contare il fatto che se vince l’Inter dovrebbero vincere i calciatori della città di Milano e invece non è mai così. Si è persa l’identità. E dove non c’è identità, rimangono solo commercio e affari.

Per tutti questi motivi il Neo-Futurismo, consapevole che per gli ultimi 3 punti la società non è ancora pronta per la nostra rivoluzione, propone almeno di applicare immediatamente le seguenti modifiche al regolamento del gioco del calcio:
1. Per chi si rivolge in maniera ingiuriosa all’arbitro o ai suoi collaboratori: squalifica da 10 a 15 giornate.
2. Per chi finge di aver subito un fallo da rigore (simulazione): squalifica di un anno.
3. Per chi segna una rete con la mano: squalifica di un anno. Nel caso di un gesto istintivo e non volontario, il giocatore dovrà immediatamente alzare il braccio per segnalare la scorrettezza all’arbitro: in questo caso sarà soltanto assegnata una punizione alla squadra avversaria.
4. Per chi commette falli assai pericolosi per la salute dell’avversario: squalifica da 5 a 15 giornate.

Siamo convinti che con queste sanzioni il calcio tornerà ad essere in pochi mesi uno degli sport più belli e coinvolgenti.
Vogliamo atleti veri, non larve.

Antonio Saccoccio

p.s. Da questo momento si apre la discussione intorno a questo Manifesto. Gli amici Neo-Futuristi e chiunque altro voglia partecipare sono invitati a proporre emendamenti allo stesso.