LIBERI DALLA FORMA

IL PRIMO BLOG NET-FUTURISTA

martedì, settembre 20, 2005

L'ha detto... Italo Calvino

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le Città Invisibili

Una domanda resta però aperta. Oltre a cercare e dare spazio a ciò che non è inferno, è nostro compito anche cercare di trasformare ciò che è inferno in qualcosa di migliore? Dobbiamo accontentarci di ciò che troviamo di buono o dobbiamo cercare di rendere buono anche quello che buono ancora non è? E' mia convinzione che in tutti noi, anche nella persona peggiore, ci sia un germe da cui far nascere qualcosa di buono.
Antonio Saccoccio

sabato, settembre 10, 2005

Materialismo e odio

Insoddisfazione - rabbia - risentimento - invidia - odio

In questa climax è condensata l'escalation negativa della nostra società.
Se non riesco ad avere quello che desidero, sento crescere dentro la rabbia, inizio a provare un generale risentimento per il mondo, poi comincio ad invidiare precisamente qualcuno che ha quello che io desidero ma non riesco ad avere, infine lo odio.
Tutto nasce da una concezione materialistica del mondo. Se indirizziamo la nostra vita verso l'esterno e il soddisfacimento di bisogni materiali non saremo mai veramente appagati. Troveremo sempre qualcuno che avrà qualcosa in più di noi e per questo saremo insoddisfatti.
Al contrario se ci rivolgeremo all'interno e intraprenderemo quel viaggio che porta alla scoperta di se stessi, allora tutto acquisterà una luce diversa.
Una piccola conquista dello spirito può davvero regalare un'infinita pace interiore.
Antonio Saccoccio

venerdì, settembre 09, 2005

L'ha detto... Eschilo

L'angoscia nasce dall'incoscienza, nasce dalla coscienza quella felicità, che è la meta mortale.

Eschilo, Eumenidi